God of War: Ghost of Sparta

di Davide Ottagono
Kratos non é sempre stato un guerriero burbero e brutale, come sicuramente ricorderanno i fans. Nel corso dei tre capitoli (quattro, se contiamo il prequel portatile), ci sono sempre stati dei piccoli accenni all'umanità recondita dello spartano, purtroppo sotterrata da troppi anni di guerre, sofferenze e tradimenti. Ready At Dawn, archiviato l'ottimo Chains of Olympus, riparte proprio da qui. Il Fantasma di Sparta non prosegue l'intreccio principale ma, come il suo predecessore, va ad aggiungere importanti tasselli al puzzle ideato in principio da Santa Monica. Mai come in questo episodio, non più considerabile come uno spin-off ma come vera integrazione al filone principale, si studia a fondo l'animo del protagonista. Anche Kratos ha un cuore: ama sua figlia e sua moglie come un qualunque padre di famiglia, ma nei suoi affetti c'é posto anche per la madre ed il fratello minore, che lui stesso ha plasmato come un vero guerriero.



Ambientato nel periodo che intercorre tra il primo ed il secondo capitolo, ovvero quando Kratos militava ancora come Dio della Guerra, il Fantasma di Sparta nasce per svelare un'infinità di retroscena importantissimi alla comprensione della trama, oltre che per regalare una serie di chicche che gli appassionati sicuramente non mancheranno di cogliere. Non si era mai tornati così indietro nel tempo da vedere come, effettivamente, sia nato il mito di Kratos, e questo secondo appuntamento portatile si sbottona proprio dove nessun'altro aveva mai osato. Chi era questo famoso fratello di cui si parlava negli extra del capostipite? A cosa si riferiva Poseidone con la frase “Atlantide sarà vendicata”? Come mai Kratos riserva così tanto astio nei confronti degli dei, all'inizio del secondo capitolo? Atena si é rivelata infine una poco di buono, ma da quando stava mettendo in atto il suo piano? Possibile che tutto fosse calcolato da decenni? Atena era l'unica che voleva distruggere il regno degli Olimpici? Altrimenti, chi é che l'ha aiutata? E chi era il misterioso becchino che aiutò Kratos ad uscire la prima volta dall'Oltretomba?

Illuminante e sorprendente nei suoi risvolti, il titolo in questione é un must-buy anche solo per tutte le vitali risposte che riesce a dare. Non diciamolo in giro, ma con le nuove domande che fa sorgere sembra tracciare anche l'inizio di un possibile quarto episodio. Immancabile nella collezione di ogni appassionato di God of War, il Fantasma di Sparta narra le vicende che portarono Kratos al tempio di Poseidone, nel tentativo di scacciare una volta per tutte gli incubi che lo tormentano. L'epopea del Dio lo porterà in giro per tutta la Grecia, da Atlantide all'isola di Creta, da Sparta al Regno dei Morti. Il cammino é vario e tortuoso e costringerà l'(anti)eroe a sopravvivere a mostri mitologici temibili (come Scilla e Re Mida) ed a superare indenne picchi di montagna innevati, stanze allagate, caverne stracolme di lava e tanto altro ancora. Superare, ovviamente, come meglio sa fare, ovvero sterminando qualunque cosa gli intralci il cammino, che siano bestie o semplici innocenti.




Alla fine, non ci aspettavamo null'altro se non il solito God of War, con qualche arma diversa. Una scelta saggia, visto che poi non si é rivelato niente di più. Il Fantasma di Sparta riprende a piene mani tutti i capisaldi della saga, come il gameplay intuitivo, una sana dose di esplorazione ed i Quick Time Event, e rivisita qualcosina pur senza stravolgerne il concetto di base. Oltre alle classiche Lame del Caos, entreremo successivamente in possesso di una lancia, dell'occhio elettrico di Poseidone, dei “Buchi di Vuoto” del Dio della Morte, del Corno Congelante di Borea ed altro ancora. Come in Chains of Olympus, la mancanza della levetta destra (da sempre adibita alla schivata) é stata ovviata al meglio (ora basta pararsi e muoversi, per evitare i colpi), anche se risulta un po' scomodo - soprattutto nelle scene più concitate - scegliere i vari Poteri tramite il D-Pad. Nei limiti dell'hardware, comunque, il prodotto si presenta comodo e semplice da giocare, pur offrendo battaglie sempre sopra le righe e dal pochissimo margine di errore.

Oltre qualche piccola aggiunta nelle fasi acquatiche e l'introduzione dell'Ira di Thera (con R1, potremo potenziare momentaneamente gli attacchi), troverete il solito, vecchio GoW. Arrampicate e semplici enigmi spezzeranno di tanto in tanto le fasi d'azione, ricreando ancora una volta quella sapiente coesione di avventura e spettacolarità che in tanti hanno poi riproposto. Certo, i Ready At Dawn non avranno la stessa fantasia macabra e perversa dei ragazzi di Santa Monica per quanto riguarda le finisher, ma anche qua ci saranno scene memorabili dall'alto tasso adrenalinico, che sia lo scontro ad alta quota con un enorme rapace o il “final showdown” con il guardiano di Atlantide tra le rovine affondate. Tutto quello che fa é affinare quanto visto nel precedente spin-off e portarlo ad un livello ben maggiore, ancora più vicino a quello dei fratelli casalinghi, ergendosi senza troppa fatica a miglior action PSP.

Nonostante sia più lungo di Chains of Olympus, che di suo durava a malapena una mattinata, neanche il Fantasma di Sparta riesce a sorprendere per longevità. Fortunatamente, le 6-7 ore necessarie per essere completato (a Normale e di fretta, precisiamo) sono accompagnate da una mole davvero assurda di bonus, tra sfide extra, bozzetti e retroscena da sbloccare, filmati segreti e tanto altro ancora. Magari, dopo averci messo qualche giorno per arrivare ai titoli di coda, potrete tranquillamente passare il mese successivo a sbloccare tutto il possibile, sempre che siate dei completisti.

I muscoli del gioco non sono solo quelli che mostra il possente Kratos, ma anche e soprattutto quelli del motore. Non ci pensiamo due volte, infatti, ad innalzare la grafica generale come la migliore mai vista sulla piccolina di casa Sony. La pulizia e la fluidità sono da lasciare a bocca aperta, così come la complessità di molti scenari e degli effetti speciali. Decine di nemici a schermo contemporaneamente e agenti atmosferici quali pioggia e lapilli infuocati non fanno singhiozzare neanche un minimo il frame-rate, che si conferma sempre granitico dall'inizio alla fine. Niente da ridire neanche sulla modellazione dei personaggi, soprattutto quella facciale, epocale come tutto il resto. Il Fantasma di Sparta non solo raggiunge la qualità del Kratos visto su PS2, ma in molti aspetti lo supera, anche grazie alla solita, maestosa colonna sonora. Certo, in gran parte riciclata ma sempre d'effetto. Un gioiellino per rifarsi occhi ed orecchie, senza se e senza ma.