Golden Sun: l'Alba Oscura
di
Il sole d'oro
Forse non dirà molto a tutti, ma la saga di Golden Sun é una tra le più apprezzate nell'ambito dei JRPG di marca smaccatamente tascabile. Il primo titolo della serie é del 2001, con una storia che iniziò nel periodo d'oro dell'indimenticabile Game Boy Advanced. Dopo tante critiche positive e circa un anno di lavoro fu la volta del secondo capitolo, sempre sulla stessa piattaforma. Anche questa volta non mancarono le lodi e i complimenti a Camelot, talentuoso team di sviluppo al timone di queste bellissime avventure. Sono serviti però ben otto anni per poter giungere alla terza pagina di questa intrigante storia arrivata sul Nintendo DS, erede più che naturale del GBA.
La base del nostro racconto é una di quelle più interessanti nel panorama ludico, dove solitamente dobbiamo misurarci con un mondo in cui si deve far trionfare il bene sulle forze del male, in modo da poter portare le nostre disavventure verso il più classico degli “happy end”. Invece l'universo di Golden Sun vive un continuo ed epico dilemma legato all'alchimia. Terra, Fuoco, Acqua e Vento sono i quattro elementi su cui tutto si basa, ma lasciarli liberi significa vedere il pianeta devastato da terremoti e calamità assortite. Sigillarli però, di contro, lascerebbe l'ecosistema senza linfa vitale, portando tutto ad una lenta, ma inevitabile, morte. Chi sono dunque i veri eroi, coloro che si battono per preservare l'alchimia a prezzo di sconvolgimenti e morti, o quelli che la vorrebbero imbrigliata a costo di far deperire ogni cosa, ma più lentamente?
Sono passati circa trent'anni dalla fine del secondo episodio e questa volta dovremo guidare i figli degli eroi di una volta, naturalmente anch'essi capaci di sfruttare i poteri della psinergia, quella che potremmo definire come la magia degli elementi del mondo di Golden Sun. Con un incipit che non nasconde il fatto di voler essere sia un tutorial che un riassunto di quanto accaduto sino ad oggi nell'universo narrativo in questione, ci lanceremo in una sequela di esplorazioni e combattimenti che ci porteranno alla conclusione della epica trama. Un classico JRPG come se ne vedono tanti (almeno su Nintendo DS)? Il campo di battaglia é ben quello, ma ci attenderanno piacevoli variazioni sul tema in grado di risvegliare il nostro interesse.
Qualcosa di nuovo sotto il (Golden) Sole?
A dire il vero chi ha già avuto la fortuna di giocare i primi due Golden Sun sa che quando scendono in campo i Camelot non ci si può attendere un semplice lavoro “fotocopia” fatto allo scopo di cavalcare l'onda di gradimento di un particolare genere. La saga che stiamo analizzando ha sempre dimostrato di essere stata pensata per elaborare con uno stile proprio i capisaldi del genere, mantenendo però intatta la modalità fatta di esplorazione e combattimenti a turni. Come dicevamo, i nostri eroi non si limitano a combattere con armi di diverso tipo, ma possono sfruttare il potere della psinergia. Stiamo parlando di quella che potremo definire come classica magia legata ad acqua, vento, terra e fuoco, ma che oltre a darci l'occasione di sparare qualche utile incantesimo durante le battaglie, si arricchisce di elementi interessanti da sfruttare in fase esplorativa.
Non dovremo infatti limitarci ad andare avanti e indietro per dungeon e ambientazioni, ma spesso sarà necessario spremerci un po' le meningi per risolvere alcuni enigmi che ci sbarreranno la strada. Questo, appunto, avverrà utilizzando i nostri poteri grazie ad un modello che si basa sul richiamare una particolare abilità e utilizzarla al momento giusto. Mettiamo caso di stare camminando per delle caverne e di ritrovarci la strada sbarrata da un grosso masso, la cosa da fare sarà richiamare la psinergia capace di spostarlo e andare così avanti indisturbati. Questo é naturalmente solo un esempio, il gioco ci darà l'occasione per fare ben più di ciò, così come la nostra voglia di esplorare sarà effettivamente soppesata nell'economia del titolo. Andando infatti a cacciare il naso in ogni angolo potremo scovare interessanti strumenti, tra i quali spiccano indubbiamente i Djinn.
Esseri dalle forme estremamente varie (quasi in stile Pokémon) e legati agli elementi alchemici, i Djinn rappresentano un valido aiuto che accompagnerà i nostri otto eroi, tanto che saranno (una volta trovati) praticamente equipaggiabili come se fossero armi, armature o oggetti simili. Ogni personaggio potrà averne assegnati diversi, così da combinarne i vari poteri. In base ai Djinn “indossati” cambierà la nostra classe, cosicché dovremo impegnarci a provare tutte le possibili combinazioni per sbloccare “job” più o meno utili alle nostre intenzioni. Cambiamenti nelle statistiche, abilità speciali e persino evocazioni, tutto questo deriverà dalla nostra attenzione nel selezionare i simpatici aiutanti. Alla luce di questo non é difficile capire perché sarà molto importante esplorare completamente ogni ambiente che visiteremo: solo così potremo mettere le nostre zampe sui più di settanta Djinn disponibili.
Questione di ritmo
Il gameplay si rivela insomma molto interessante e ricco di stimoli, in grado di attirare i giocatori che troveranno spunti differenti dalle “solite minestre”, sebbene sia impossibile non notare che non tutto fila alla perfezione. E “filare” é proprio il verbo più adatto al discorso visto che, palesemente, i problemi dal punto di vista della scorrevolezza sono più che evidenti. I dialoghi a cui assisteremo saranno quasi sempre troppo lunghi rispetto al ritmo naturale del gioco, rendendo più di una volta un vero tormento attendere di terminare la parte narrativa. A poco serve la possibilità di compiere scelte legate alle reazioni del protagonista come gioia, rabbia, spavalderia e simili, perché il brodo continuerà a sembrarci davvero troppo allungata.
Tecnicamente Golde Sun: l'Alba Oscura é davvero ben realizzato sfruttando a dovere il chip grafico del Nintendo DS che, anche questa volta, offre modelli poligonali di tutto rispetto da godere in versione super deformed in fase esplorativa e più realistici quando dovremo combattere. Anche il design regala piacevoli scorci, in compagnia di un sonoro di tutto rispetto sebbene si noti, talvolta, una minima povertà strumentale. Insomma una impalcatura ottima per cullarvi durante le tante ore di gioco messe sul tavolo dai Camelot, sebbene i giocatori più esigenti potrebbero avere da ridire sul livello di difficoltà. Davvero difficile morire, non avrete infatti grattacapi particolari se non contro qualche boss, eliminando così del tutto la necessità di dover girovagare senza meta alla ricerca di nemici da abbattere per salire di livello e diventare più potenti. Vi basterà andare per la vostra strada consci che, tra psinergie e combattimenti, potrete giungere all'epilogo senza sudare troppo.
Golden Sun: l'Alba Oscura é il degno seguito dell'avventura iniziata quasi dieci anni fa e porta sui nostri Nintendo DS l'ennesimo ottimo JRPG, genere sempre più in simbiosi sulla console portatile giapponese. Certo, qualche difetto c'é e sicuramente si tratta di problemi che si sarebbero potuti evitare, ma chi é alla ricerca di un gioco di ruolo orientale non dovrebbe far mancare questo titolo nella lista delle sue possibili scelte. La stessa difficoltà bassa potrebbe essere persino uno stimolo per chi non ama passare le ore a “livellare” il proprio personaggio, rendendo così l'opzione maggiormente appetibile rispetto alcuni prodotti più tradizionali. Ora sta a voi inoltrarvi in questo universo dove la vita del pianeta stesso é un continuo tumulto di energie tutt'altro che positive. Ad aiutarvi ci saranno i vostri fidi compagni, un esercito di Djinn e un team di sviluppo sempre più maturo e capace!
Forse non dirà molto a tutti, ma la saga di Golden Sun é una tra le più apprezzate nell'ambito dei JRPG di marca smaccatamente tascabile. Il primo titolo della serie é del 2001, con una storia che iniziò nel periodo d'oro dell'indimenticabile Game Boy Advanced. Dopo tante critiche positive e circa un anno di lavoro fu la volta del secondo capitolo, sempre sulla stessa piattaforma. Anche questa volta non mancarono le lodi e i complimenti a Camelot, talentuoso team di sviluppo al timone di queste bellissime avventure. Sono serviti però ben otto anni per poter giungere alla terza pagina di questa intrigante storia arrivata sul Nintendo DS, erede più che naturale del GBA.
La base del nostro racconto é una di quelle più interessanti nel panorama ludico, dove solitamente dobbiamo misurarci con un mondo in cui si deve far trionfare il bene sulle forze del male, in modo da poter portare le nostre disavventure verso il più classico degli “happy end”. Invece l'universo di Golden Sun vive un continuo ed epico dilemma legato all'alchimia. Terra, Fuoco, Acqua e Vento sono i quattro elementi su cui tutto si basa, ma lasciarli liberi significa vedere il pianeta devastato da terremoti e calamità assortite. Sigillarli però, di contro, lascerebbe l'ecosistema senza linfa vitale, portando tutto ad una lenta, ma inevitabile, morte. Chi sono dunque i veri eroi, coloro che si battono per preservare l'alchimia a prezzo di sconvolgimenti e morti, o quelli che la vorrebbero imbrigliata a costo di far deperire ogni cosa, ma più lentamente?
Sono passati circa trent'anni dalla fine del secondo episodio e questa volta dovremo guidare i figli degli eroi di una volta, naturalmente anch'essi capaci di sfruttare i poteri della psinergia, quella che potremmo definire come la magia degli elementi del mondo di Golden Sun. Con un incipit che non nasconde il fatto di voler essere sia un tutorial che un riassunto di quanto accaduto sino ad oggi nell'universo narrativo in questione, ci lanceremo in una sequela di esplorazioni e combattimenti che ci porteranno alla conclusione della epica trama. Un classico JRPG come se ne vedono tanti (almeno su Nintendo DS)? Il campo di battaglia é ben quello, ma ci attenderanno piacevoli variazioni sul tema in grado di risvegliare il nostro interesse.
Qualcosa di nuovo sotto il (Golden) Sole?
A dire il vero chi ha già avuto la fortuna di giocare i primi due Golden Sun sa che quando scendono in campo i Camelot non ci si può attendere un semplice lavoro “fotocopia” fatto allo scopo di cavalcare l'onda di gradimento di un particolare genere. La saga che stiamo analizzando ha sempre dimostrato di essere stata pensata per elaborare con uno stile proprio i capisaldi del genere, mantenendo però intatta la modalità fatta di esplorazione e combattimenti a turni. Come dicevamo, i nostri eroi non si limitano a combattere con armi di diverso tipo, ma possono sfruttare il potere della psinergia. Stiamo parlando di quella che potremo definire come classica magia legata ad acqua, vento, terra e fuoco, ma che oltre a darci l'occasione di sparare qualche utile incantesimo durante le battaglie, si arricchisce di elementi interessanti da sfruttare in fase esplorativa.
Non dovremo infatti limitarci ad andare avanti e indietro per dungeon e ambientazioni, ma spesso sarà necessario spremerci un po' le meningi per risolvere alcuni enigmi che ci sbarreranno la strada. Questo, appunto, avverrà utilizzando i nostri poteri grazie ad un modello che si basa sul richiamare una particolare abilità e utilizzarla al momento giusto. Mettiamo caso di stare camminando per delle caverne e di ritrovarci la strada sbarrata da un grosso masso, la cosa da fare sarà richiamare la psinergia capace di spostarlo e andare così avanti indisturbati. Questo é naturalmente solo un esempio, il gioco ci darà l'occasione per fare ben più di ciò, così come la nostra voglia di esplorare sarà effettivamente soppesata nell'economia del titolo. Andando infatti a cacciare il naso in ogni angolo potremo scovare interessanti strumenti, tra i quali spiccano indubbiamente i Djinn.
Esseri dalle forme estremamente varie (quasi in stile Pokémon) e legati agli elementi alchemici, i Djinn rappresentano un valido aiuto che accompagnerà i nostri otto eroi, tanto che saranno (una volta trovati) praticamente equipaggiabili come se fossero armi, armature o oggetti simili. Ogni personaggio potrà averne assegnati diversi, così da combinarne i vari poteri. In base ai Djinn “indossati” cambierà la nostra classe, cosicché dovremo impegnarci a provare tutte le possibili combinazioni per sbloccare “job” più o meno utili alle nostre intenzioni. Cambiamenti nelle statistiche, abilità speciali e persino evocazioni, tutto questo deriverà dalla nostra attenzione nel selezionare i simpatici aiutanti. Alla luce di questo non é difficile capire perché sarà molto importante esplorare completamente ogni ambiente che visiteremo: solo così potremo mettere le nostre zampe sui più di settanta Djinn disponibili.
Questione di ritmo
Il gameplay si rivela insomma molto interessante e ricco di stimoli, in grado di attirare i giocatori che troveranno spunti differenti dalle “solite minestre”, sebbene sia impossibile non notare che non tutto fila alla perfezione. E “filare” é proprio il verbo più adatto al discorso visto che, palesemente, i problemi dal punto di vista della scorrevolezza sono più che evidenti. I dialoghi a cui assisteremo saranno quasi sempre troppo lunghi rispetto al ritmo naturale del gioco, rendendo più di una volta un vero tormento attendere di terminare la parte narrativa. A poco serve la possibilità di compiere scelte legate alle reazioni del protagonista come gioia, rabbia, spavalderia e simili, perché il brodo continuerà a sembrarci davvero troppo allungata.
Tecnicamente Golde Sun: l'Alba Oscura é davvero ben realizzato sfruttando a dovere il chip grafico del Nintendo DS che, anche questa volta, offre modelli poligonali di tutto rispetto da godere in versione super deformed in fase esplorativa e più realistici quando dovremo combattere. Anche il design regala piacevoli scorci, in compagnia di un sonoro di tutto rispetto sebbene si noti, talvolta, una minima povertà strumentale. Insomma una impalcatura ottima per cullarvi durante le tante ore di gioco messe sul tavolo dai Camelot, sebbene i giocatori più esigenti potrebbero avere da ridire sul livello di difficoltà. Davvero difficile morire, non avrete infatti grattacapi particolari se non contro qualche boss, eliminando così del tutto la necessità di dover girovagare senza meta alla ricerca di nemici da abbattere per salire di livello e diventare più potenti. Vi basterà andare per la vostra strada consci che, tra psinergie e combattimenti, potrete giungere all'epilogo senza sudare troppo.
Golden Sun: l'Alba Oscura é il degno seguito dell'avventura iniziata quasi dieci anni fa e porta sui nostri Nintendo DS l'ennesimo ottimo JRPG, genere sempre più in simbiosi sulla console portatile giapponese. Certo, qualche difetto c'é e sicuramente si tratta di problemi che si sarebbero potuti evitare, ma chi é alla ricerca di un gioco di ruolo orientale non dovrebbe far mancare questo titolo nella lista delle sue possibili scelte. La stessa difficoltà bassa potrebbe essere persino uno stimolo per chi non ama passare le ore a “livellare” il proprio personaggio, rendendo così l'opzione maggiormente appetibile rispetto alcuni prodotti più tradizionali. Ora sta a voi inoltrarvi in questo universo dove la vita del pianeta stesso é un continuo tumulto di energie tutt'altro che positive. Ad aiutarvi ci saranno i vostri fidi compagni, un esercito di Djinn e un team di sviluppo sempre più maturo e capace!