Gothic IV: Arcania
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Nel magico mondo dei videogames esistono personaggi che non hanno bisogno di presentazioni : da Lara Croft al Duca, passando per l'Eretico e Max Payne, scivolando poi verso Mario e Sonic, questi prodotti digitali sono entrati talmente tanto nell'immaginario collettivo da risultare quasi...di famiglia, anche per coloro che poca dimestichezza hanno con i giochi elettronici. Allo stesso modo, la comunità ludica ha consacrato saghe senza tempo come epitome massima di una bellezza e di un coinvolgimento senza tempo. Basta nominare Doom, per esempio, e subito la mente focalizza mostri infernali in un ambiente alieno, pronti a sbranarci. Ancora, F.E.A.R., e l'occhio vola istantaneamente alle spalle, per scrutare quell'oscurità pulsante dove Alma vive e respira. Solo due esempi, naturalmente, per introdurre il quarto capitolo di una saga longeva e amatissima (nonché molto criticata, come spesso si fa con i capolavori) che risponde al nome di Gothic.
Iniziata nell'ormai lontano - ludicamente parlando, 2001 e con tre titoli e due espansioni rimasta viva e vitale fino al 2007, la dinastia di Gothic ha saputo conquistare una larghissima fetta di utenti. Nonostante il terzo capitolo e la (pressoché sconosciuta) relativa espansione vantassero una quantità di bachi e magagne con pochi eguali, il pubblico accolse Gothic 3 con una standing ovation per la quale ancora si odono gli echi nel Profondo Blu. Quindi, é stato con grande gioia che abbiamo visto approssimarsi l'avvento di un quarto episodio e con altrettanto senso di aspettativa abbiamo installato la versione completa sulla nostra macchina da gioco favorita. Soddisfatti, quindi? Immergiamoci insieme nelle terre di Arcania per scoprirlo. JoWood, software house stimata e acclamata, ha passato il testimone della saga di Gothic, dallo storico gruppo dei Phirana Bytes ai forse meno blasonati ma altrettanto preparati signori della SpellBound (autori di titoli come Desperados e Robin Hood), alla loro prima prova nel mondo dei giochi di ruolo - anche se, lo diciamo subito, questo G4, proprio gioco di ruolo, non é e, probabilmente, non lo sarà mai, avvicinandosi molto di più a titoli come il mai sufficientemente apprezzato Enclave o il più recente Risen.
Il terzo capitolo della serie terminava con il protagonista che veniva eletto nuovo Re di Myrtana, col nome di Rhobar III. Dopo un breve periodo di pace e prosperità, l'ombra scura della Morte si allunga di nuovo sul mondo, sconvolgendo la mente del nuovo Re che, lentamente ma inesorabilmente, muta la sua anima pura in un misto di orrore e decadenza (é affascinante notare come, nei primissimi minuti di gioco, impersoneremo proprio il Re, attraverso un incubo partorito dalla sua mente sconvolta, ndAleNet). Così, la sete di vendetta inizia ad inaridire la gola del sovrano: per placarla, egli decide di muovere guerra a tutte le terre circostanti.
Nello stesso momento, nella pacifica isola di Feshyr, un giovane pastore si sveglia sotto un caldo sole di primavera, nella sua capanna benedetta dall'odore del mare; la sua fidanzata, in una scena molto divertente che ricorda da vicino una sequenza del film “Borotalco” di Carlo Verdone, lo informa che il di lei padre lo vuole vedere per parlargli. E'così che inizia la nostra avventura nei panni di questo eroe senza nome, ovvero con la necessità di superare alcune prove dettateci dal padre della nostra amata - prove che hanno lo scopo di farci prendere confidenza col sistema di controllo e di combattimento, nonché la realizzazione di un gioiello speciale. Si, perché, come scopriremo presto, la nostra bella é incinta e, come é usanza a Feshyr, un bravo, futuro marito, deve realizzare con le proprie mani un gioiello unico per la propria donna. Sarà durante queste prime fasi, che fungono, come detto, da tutorial per conoscere meglio le peculiarità fisiche e magiche del nostro alter ego, che faremo un gradito incontro : il capitano Diego, amatissimo personaggio che vede i suoi natali nella prima avventura della serie. Sarà, questo, solo il primo di una lunga serie di incontri con vecchie conoscenze, incontri che non mancheranno di deliziare i fan di vecchia data e che colpiranno piacevolmente anche chi si avvicina per la prima volta al mondo di Gothic.
Il panorama idilliaco della nostra piccola isola é però destinato a venire sconvolto : l'ormai pazzo Robhar III, nella sua brama di conquista, punta le armi anche su Feshyr; mentre ci troviamo impegnati in una ricerca all'interno delle profonde grotte dell'isola, la battaglia imperversa sulla superficie. Tornati alla luce del sole, lo spettacolo che si palesa davanti ai nostri occhi é desolante : l'intera isola é stata devastata, i villaggi saccheggiati, i campi bruciati. Sul terreno, anche il sangue della nostra amata sgorga rosso sullo sfondo dei fuochi della battaglia; scatta allora il più semplice e spesso banale - nonché più convincente, motivo per iniziare una ricerca dei responsabili : la vendetta e, in misura minore, la necessità di avere risposta ad una semplice domanda: perché?
Tutto quanto narrato finora lo vivremo nelle primissime ore di gioco; dopo i discorsi aulici con i personaggi, dopo aver ammirato i panorami e riposato nella nostra capanna, il gioco assumerà una tinta più cupa e decisamente più action, portandoci verso le terre di Arcania a caccia di risposte e vendetta. Quando il gioco decolla, si vede fin troppo chiaramente che la definizione di “gioco di ruolo”, gli calza piuttosto male, scivolando rapidamente verso il genere degli Hack'n'Slash come Risen o Enclave. In effetti, ogni mostro ucciso, ogni moneta raccolta, ogni missione conclusa, ci porterà a guadagnare un determinato numero di punti esperienza che saranno indispensabili per salire di livello in livello. Tuttavia, questo sistema usato e abusato é stato utilizzato nella sua accezione più pratica e rapida : salire di livello significa guadagnare qualche punto salute e qualche punto mana, nonché tre punti (fissi) da distribuire sulle nove abilità disponibili, che riguardano il corpo a corpo, le armi a distanza o la magia. Fine. Sotto questo aspetto non c'e' altro da dire, perché i programmatori hanno profuso la loro attenzione sui lati più essenziali della crescita del personaggio, tralasciando - forse non proprio a fagiolo, tutti quegli aspetti di personalizzazione che hanno contribuito a fare grandi, titoli come il bellissimo e a tutt'oggi insuperato “The Witcher”, con il quale, se pur alla lontana, questo G4 condivide diversi aspetti.
Iniziata nell'ormai lontano - ludicamente parlando, 2001 e con tre titoli e due espansioni rimasta viva e vitale fino al 2007, la dinastia di Gothic ha saputo conquistare una larghissima fetta di utenti. Nonostante il terzo capitolo e la (pressoché sconosciuta) relativa espansione vantassero una quantità di bachi e magagne con pochi eguali, il pubblico accolse Gothic 3 con una standing ovation per la quale ancora si odono gli echi nel Profondo Blu. Quindi, é stato con grande gioia che abbiamo visto approssimarsi l'avvento di un quarto episodio e con altrettanto senso di aspettativa abbiamo installato la versione completa sulla nostra macchina da gioco favorita. Soddisfatti, quindi? Immergiamoci insieme nelle terre di Arcania per scoprirlo. JoWood, software house stimata e acclamata, ha passato il testimone della saga di Gothic, dallo storico gruppo dei Phirana Bytes ai forse meno blasonati ma altrettanto preparati signori della SpellBound (autori di titoli come Desperados e Robin Hood), alla loro prima prova nel mondo dei giochi di ruolo - anche se, lo diciamo subito, questo G4, proprio gioco di ruolo, non é e, probabilmente, non lo sarà mai, avvicinandosi molto di più a titoli come il mai sufficientemente apprezzato Enclave o il più recente Risen.
Il terzo capitolo della serie terminava con il protagonista che veniva eletto nuovo Re di Myrtana, col nome di Rhobar III. Dopo un breve periodo di pace e prosperità, l'ombra scura della Morte si allunga di nuovo sul mondo, sconvolgendo la mente del nuovo Re che, lentamente ma inesorabilmente, muta la sua anima pura in un misto di orrore e decadenza (é affascinante notare come, nei primissimi minuti di gioco, impersoneremo proprio il Re, attraverso un incubo partorito dalla sua mente sconvolta, ndAleNet). Così, la sete di vendetta inizia ad inaridire la gola del sovrano: per placarla, egli decide di muovere guerra a tutte le terre circostanti.
Nello stesso momento, nella pacifica isola di Feshyr, un giovane pastore si sveglia sotto un caldo sole di primavera, nella sua capanna benedetta dall'odore del mare; la sua fidanzata, in una scena molto divertente che ricorda da vicino una sequenza del film “Borotalco” di Carlo Verdone, lo informa che il di lei padre lo vuole vedere per parlargli. E'così che inizia la nostra avventura nei panni di questo eroe senza nome, ovvero con la necessità di superare alcune prove dettateci dal padre della nostra amata - prove che hanno lo scopo di farci prendere confidenza col sistema di controllo e di combattimento, nonché la realizzazione di un gioiello speciale. Si, perché, come scopriremo presto, la nostra bella é incinta e, come é usanza a Feshyr, un bravo, futuro marito, deve realizzare con le proprie mani un gioiello unico per la propria donna. Sarà durante queste prime fasi, che fungono, come detto, da tutorial per conoscere meglio le peculiarità fisiche e magiche del nostro alter ego, che faremo un gradito incontro : il capitano Diego, amatissimo personaggio che vede i suoi natali nella prima avventura della serie. Sarà, questo, solo il primo di una lunga serie di incontri con vecchie conoscenze, incontri che non mancheranno di deliziare i fan di vecchia data e che colpiranno piacevolmente anche chi si avvicina per la prima volta al mondo di Gothic.
Il panorama idilliaco della nostra piccola isola é però destinato a venire sconvolto : l'ormai pazzo Robhar III, nella sua brama di conquista, punta le armi anche su Feshyr; mentre ci troviamo impegnati in una ricerca all'interno delle profonde grotte dell'isola, la battaglia imperversa sulla superficie. Tornati alla luce del sole, lo spettacolo che si palesa davanti ai nostri occhi é desolante : l'intera isola é stata devastata, i villaggi saccheggiati, i campi bruciati. Sul terreno, anche il sangue della nostra amata sgorga rosso sullo sfondo dei fuochi della battaglia; scatta allora il più semplice e spesso banale - nonché più convincente, motivo per iniziare una ricerca dei responsabili : la vendetta e, in misura minore, la necessità di avere risposta ad una semplice domanda: perché?
Tutto quanto narrato finora lo vivremo nelle primissime ore di gioco; dopo i discorsi aulici con i personaggi, dopo aver ammirato i panorami e riposato nella nostra capanna, il gioco assumerà una tinta più cupa e decisamente più action, portandoci verso le terre di Arcania a caccia di risposte e vendetta. Quando il gioco decolla, si vede fin troppo chiaramente che la definizione di “gioco di ruolo”, gli calza piuttosto male, scivolando rapidamente verso il genere degli Hack'n'Slash come Risen o Enclave. In effetti, ogni mostro ucciso, ogni moneta raccolta, ogni missione conclusa, ci porterà a guadagnare un determinato numero di punti esperienza che saranno indispensabili per salire di livello in livello. Tuttavia, questo sistema usato e abusato é stato utilizzato nella sua accezione più pratica e rapida : salire di livello significa guadagnare qualche punto salute e qualche punto mana, nonché tre punti (fissi) da distribuire sulle nove abilità disponibili, che riguardano il corpo a corpo, le armi a distanza o la magia. Fine. Sotto questo aspetto non c'e' altro da dire, perché i programmatori hanno profuso la loro attenzione sui lati più essenziali della crescita del personaggio, tralasciando - forse non proprio a fagiolo, tutti quegli aspetti di personalizzazione che hanno contribuito a fare grandi, titoli come il bellissimo e a tutt'oggi insuperato “The Witcher”, con il quale, se pur alla lontana, questo G4 condivide diversi aspetti.