GP500

di Redazione Gamesurf
I tracciati sono ottimamente realizzati, non baroccheggianti ma ridotti all'essenziale senza però cadere nello spoglio: ciò va a garanzia del motore grafico che in particolari configurazioni non mostra cedimenti. La grafica, se si escludono per un attimo i circuiti, é il punto forte di GP 500 mettendo in primo piano moto e piloti
E' straordinariamente "pulita", colori vivaci e cura maniacale per il dettaglio la fanno da padroni. Vi troverete spesso ad ammirare basiti le sequenze registrate nei replay soltanto per dare un'occhiata ai due dischi nella ruota anteriore con cerchio a razze o ad una scodata sul cordolo in accelerazione con una semi-impennata. E' presente la possibilità di effettuare un giro del circuito selezionato ospiti della telecamera posta sul cupolino della moto e avvantaggiarsi dei consigli preziosi del telecronista della EuroSoprt. Cartelloni pubblicitari, tribune e box sono come nella realtà, ma manca ancora quel fotorealismo che riusciva ad incantare i centauri virtuali dinanzi alla fluidità dell'insieme alberi/ombre/asfalto presente nel decantato ormai da tutti Superbike. Cinque saranno le visuali selezionabili per il controllo della moto: due esterne di cui una eccessivamente "ampia" e tre in soggettiva. Di queste tre la migliore é a mio avviso quella che consente alla telecamera di rimanere in linea col cupolino della moto. La più realistica ma meno fruibile é posta virtualmente sul pilota: ciò significherà che moto e pilota non saranno sulla stessa linea nell'affrontare le curve e la telecamera seguirà le movenze del pilota "aggrappato" alla moto. Una nota negativa suona per i cruscotti delle motociclette, tutti pressoché uguali, ma straordinariamente fedeli nella riproduzione delle controparti reali con tanto di contagiri, led rosso del fuorigiri e display contachilometri a cristalli liquidi. Le mani dei vari Doohan e Criville si muovono al comando del gamepad: in staccata andranno ad azionare la leva sinistra della frizione e contemporaneamente quella destra del freno anteriore regalando al gioco, almeno nella forma del sano realismo. Ad arricchire e rendere calda la sfida tra noi e gli avversari viene a supporto una ricca opzione replay, sempre disponibile a dispetto di quanto accadeva in Superbike dove vi si poteva accedere solo al termine della gara. La qualità delle immagini é ottima: riprese televisive riescono a confondere il giocatore illudendolo di essere di fronte ad una TV in una domenica di motomondiale. Animazioni effettivamente credibili e studiate nei minimi particolari impreziosiscono GP 500 di quel tocco di realismo che manca a volte nei momenti di puro gioco. E' infatti la giocabilità, accostata alla curva di apprendimento, il punto chiave, in tal caso discusso, di GP 500. Il titolo Milestone rispondeva ad una fisica ben determinata, a volte poco permissiva nei confronti del pilota novello, in grado di condurre ai limiti della moto solamente dopo ore ed ore di apprendistato. Tutto ciò non si può dire che accada allo stesso modo in GP 500. Le leggi fisiche delle moto poligonali sono puramente credibili ma si perdono in un che di fasullo in momenti degni della più eccitante corsa del motomondiale. Capiterà spesso quindi di rimediare a un dritto nei pressi di una variante esclusivamente con una forte "pinzata" di freni senza preoccuparsi dell'aderenza della ruota anteriore. Oltretutto la rapidità con cui é possibile passare da un'angolazione di piega ad un'altra lascia seri dubbi sulla dinamica fisica che governa GP 500. Ciò significa che non rappresenterà un grande problema correggere traiettoria in piena curva per trovarsi in perfetto anticipo nella successiva. Molto ben realizzata d'altra parte la percorrenza di curva di queste due tempi. Ogni curva sarà pennellata in accelerazione con i pneumatici che derapano dolcemente allargando sempre di più verso l'esterno e costringendo il giocatore a sapiente parzializzazione del gas. Sbacchettate dell'avantreno che si alleggerisce in accelerazione daranno del filo da torcere a chi era abituato alle linee pulite di Superbike, alle sue accelerazioni progressive ma brutali al contempo