Gran Turismo 3 A-Spec
di
L'INTELLIGENZA NON POTRA' MAI ESSERE ARTIFICIALE
"The Real Driving Simulator", un sottotitolo che negli anni è diventato leggenda, per quanto si trovi in una posizione assolutamente lontana dalla verità. Facciamo chiarezza: Gran Turismo 3 è sicuramente un'esperienza di guida lontana dai classici giochi arcade e richiede un grado di concentrazione e studio del tracciato pari ai migliori esponenti della categoria "simulatori duri & puri" (come Ferrari F355 Challenge per DC o Grand Prix Legends per PC). E' altrettanto vero che il gioco Polyphony eredita dai predecessori tutti i difetti ricorrenti della serie, aggiungendone addirittura di nuovi. Iniziamo con l'intelligenza artificiale, poco meno che ridicola a causa di evidenti problemi nel comportamento delle vetture avversarie. Le auto guidate dalla CPU, oltre ad avere la fastidiosa tendenza a restare in gruppo (modello "tutti contro il giocatore") mostrano in alcune situazioni di gioco comportamenti semplicemente scorretti, che passano completamente ignorati e accrescono la sensazione di trovarsi a competere con regole fin troppo flessibili.
Facciamo un esempio chiarificatore: nel circuito di Monaco (chiamato Cote d'Azur per problemi di licenza) è del tutto normale vedere le auto avversarie uscire da una curva, sbattere in pieno contro un guardrail, quindi proseguire la corsa come se niente fosse, guadagnando un netto vantaggio sulla nostra vettura, che rispettosa delle regole rallenta per meglio impostare la propria traiettoria. Altri fenomeni di questo tipo, ancora legati all'assenza cronica dei danni alle auto, si verificano qualora la competizione sia particolarmente serrata: in questi casi, l'IA punta alla sportellata tout-court, cercando sempre la traiettoria interna per poi spingere di forza il giocatore all'esterno delle curve o addirittura contro un ostacolo. In questo settore appare evidente l'operazione di "riciclo" operata dagli sviluppatori, che più volte hanno promesso decisi passi avanti in quest'area e che altrettanto frequentemente hanno deluso le aspettative (prima con Gran Turismo 2 e ora con il qui presente A-spec). Precisiamo comunque che tali osservazioni sono frutto di semplice pignoleria, dato che praticamente nessun altro gioco di guida ha mostrato una gestione dell'intelligenza artificiale verosimile o perlomeno aderente alla realtà.
Nel caso di Gran Turismo 3, delude assistere a un'area della realizzazione così evidentemente trascurata rispetto alle altre, che per completezza e cura nei particolari rimangono elevate di molto sopra ai pari ruolo. Meno problematica ma ugualmente soggetta a critiche è la difficoltà di gioco, modificata rispetto all'uscita originale giapponese abbassando il livello di competitività degli avversari (già poco minacciosi nell'uscita NTSC) e aumentando la quantità di denaro concessa all'inizio della modalità Gran Turismo. Le ragioni di una simile scelta appaiono incomprensibili: se da una parte si è facilitato il compito dei piloti novelli, che devono "sudare meno" per conquistare le auto più potenti, dall'altra si è ridotta di molto l'attrattiva delle competizioni, che in molti casi si riducono a una semplice "comparsata" per la nostra auto, che distanzia puntualmente di cinque o più secondi l'inseguitore diretto. In tal senso, va ricordato che tramite un piccolo cheat (R2+L2 nella schermata di selezione della difficoltà) è possibile accedere alla modalità Professionale nella sezione arcade, in cui la CPU non soffre del minimo svantaggio rispetto all'utente, mostrando i denti sin dalle gare minori.
"The Real Driving Simulator", un sottotitolo che negli anni è diventato leggenda, per quanto si trovi in una posizione assolutamente lontana dalla verità. Facciamo chiarezza: Gran Turismo 3 è sicuramente un'esperienza di guida lontana dai classici giochi arcade e richiede un grado di concentrazione e studio del tracciato pari ai migliori esponenti della categoria "simulatori duri & puri" (come Ferrari F355 Challenge per DC o Grand Prix Legends per PC). E' altrettanto vero che il gioco Polyphony eredita dai predecessori tutti i difetti ricorrenti della serie, aggiungendone addirittura di nuovi. Iniziamo con l'intelligenza artificiale, poco meno che ridicola a causa di evidenti problemi nel comportamento delle vetture avversarie. Le auto guidate dalla CPU, oltre ad avere la fastidiosa tendenza a restare in gruppo (modello "tutti contro il giocatore") mostrano in alcune situazioni di gioco comportamenti semplicemente scorretti, che passano completamente ignorati e accrescono la sensazione di trovarsi a competere con regole fin troppo flessibili.
Facciamo un esempio chiarificatore: nel circuito di Monaco (chiamato Cote d'Azur per problemi di licenza) è del tutto normale vedere le auto avversarie uscire da una curva, sbattere in pieno contro un guardrail, quindi proseguire la corsa come se niente fosse, guadagnando un netto vantaggio sulla nostra vettura, che rispettosa delle regole rallenta per meglio impostare la propria traiettoria. Altri fenomeni di questo tipo, ancora legati all'assenza cronica dei danni alle auto, si verificano qualora la competizione sia particolarmente serrata: in questi casi, l'IA punta alla sportellata tout-court, cercando sempre la traiettoria interna per poi spingere di forza il giocatore all'esterno delle curve o addirittura contro un ostacolo. In questo settore appare evidente l'operazione di "riciclo" operata dagli sviluppatori, che più volte hanno promesso decisi passi avanti in quest'area e che altrettanto frequentemente hanno deluso le aspettative (prima con Gran Turismo 2 e ora con il qui presente A-spec). Precisiamo comunque che tali osservazioni sono frutto di semplice pignoleria, dato che praticamente nessun altro gioco di guida ha mostrato una gestione dell'intelligenza artificiale verosimile o perlomeno aderente alla realtà.
Nel caso di Gran Turismo 3, delude assistere a un'area della realizzazione così evidentemente trascurata rispetto alle altre, che per completezza e cura nei particolari rimangono elevate di molto sopra ai pari ruolo. Meno problematica ma ugualmente soggetta a critiche è la difficoltà di gioco, modificata rispetto all'uscita originale giapponese abbassando il livello di competitività degli avversari (già poco minacciosi nell'uscita NTSC) e aumentando la quantità di denaro concessa all'inizio della modalità Gran Turismo. Le ragioni di una simile scelta appaiono incomprensibili: se da una parte si è facilitato il compito dei piloti novelli, che devono "sudare meno" per conquistare le auto più potenti, dall'altra si è ridotta di molto l'attrattiva delle competizioni, che in molti casi si riducono a una semplice "comparsata" per la nostra auto, che distanzia puntualmente di cinque o più secondi l'inseguitore diretto. In tal senso, va ricordato che tramite un piccolo cheat (R2+L2 nella schermata di selezione della difficoltà) è possibile accedere alla modalità Professionale nella sezione arcade, in cui la CPU non soffre del minimo svantaggio rispetto all'utente, mostrando i denti sin dalle gare minori.