Gran Turismo 4

di Francesco Romagnoli
Insomma, non si sta solo parlando di comportamenti raffinati come il sentire la pressione quando gli stiamo in coda, o lasciarci passare quando ci inseriamo in curva dopo che ci siamo fatti vedere negli specchietti (eppure gli intenti suggeriti ed implementati nel prologue erano questi...ci chiediamo: dove sono andati a finire?). Il problema è la totale mancanza anche delle tattiche competitive più grossolane ,come ostruire il passaggio e fare a sportellate nelle curve. Il verdetto finale sembra quindi stabilire che noi, la sesta auto in gara, siamo di troppo. Se a ciò aggiungiamo la mancanza di danni visivi ed effettivi e persino l'assenza di penalità (tranne in alcuni casi come i rally e la modalità a missioni) in caso di urti contro barriere ed avversari (la cui presenza, in mancanza d'altro, era stata a sua volta apprezzata nel prologue), risulterà difficile che l'amante della simulazione di guida, dopo aver apprezzato i miglioramenti in quanto a motore fisico, trovi altresì amabile il contrasto tra la genuinità della guida e il mancato premio per una altrettanto corretta condotta di gara.
Se non c'è un netto contrasto tra il solleticare i cordoli e il prendere a cazzotti un guardrail o gli avversari, buona parte delle potenzialità esprimibili in quanto a spirito corsaiolo vanno a farsi benedire. A questo punto a mettere ancor più il dito nella piaga è la mancanza della modalità on-line, che poteva completamente ribaltare questa situazione. Purtroppo la Playstation2 ci ha ormai abituati a farcene una ragione. E, a dir la verità, le ragioni a questo Gran Turismo 4 non è che manchino.

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Capitolo 2 Voce del verbo abbondare
A distoglierci dai cattivi pensieri ci pensa Polyphony, che inonda questa nuova uscita con una cascata d'abbondanza sotto tutti gli aspetti. Più automobili: ora per la delizia degli appassionati abbiamo più marche ma, soprattutto, più veicoli per ognuna di queste. Non una vera e propria rivoluzione rispetto a Gran Turismo 3, ma c'è di che sfamare le ambizioni dei collezionisti più sfrenati. L'appunto da fare rimane sempre quello: mancano alcune tra le case più famose, soprattutto in ambito di vetture sportive, e a noi europei questa cosa continua a farci storcere il naso, anche in considerazione della sovrabbondanza di vetture giapponesi rispetto all'intero panorama. Più tracciati: anche qui non si può che provare un senso di sazietà. Sono stati aggiunti nuovi tracciati originali, altri esistenti, altri ancora cittadini. E poi il Nurburgring, sul quale evitiamo di aggiungere ulteriori aggettivi banali. Più modifiche: sono state introdotte altre elaborazioni applicabili alla vettura. L'implementazione del NOS è una di queste. Tale parametro è regolabile a sua volta, potendo far pesare di più l'intensità rispetto alla durata, ma non aspettatevi delle surrealistiche esplosioni di potenza in stile Need For Speed Underground, quanto piuttosto una giusta iniezione di spinta com'è possibile osservare sulle piste vere e proprie. In più ai cerchioni si aggiungono gli alettoni, laddove la vettura prevede la possibilità di installarli.
Più modalità di gioco: questa è sicuramente l'aggiunta più concreta del gioco. Ci sono più gare (come al solito a seconda della vettura e delle sue caratteristiche ma, oltre a presentarne un numero già più che copioso, hanno anche osato introdurre alcune competizioni dalla durata perversa) e più patenti (ora 16 prove per ognuna delle 5 patenti).

Ma le due macroscopiche novità sono la "modalità foto" e la "modalità B-Spec". La prima serve a mettere in risalto le qualità grafiche di questo titolo, nonché a far brillare gli occhi adoranti degli appassionati d'automobili. E' possibile scattare foto statiche in alcune predeterminate posizioni "da cartolina" (come ad esempio piazza San Marco) ma anche immortalare la propria vettura in una sessione di prova in cui si scende in pista su di un qualsiasi circuito. E' incredibile l'attenzione ai dettagli che è stata mantenuta anche in questo caso. I parametri su cui è possibile intervenire (velocità dell'otturatore, esposizione, saturazione ecc..) sono davvero tanti, sembra quasi di avere a disposizione una vera macchina fotografica digitale. Ma la cosa più attraente e stimolante è l'immediatezza con la quale è possibile usufruire di queste immagini: con una semplice chiavetta USB, trasferire le vostre foto dalla Playstation2 al ben più sfruttabile PC sarà uno scherzo.
La modalità B-Spec invece altri non è che una sorta di versione "manageriale" delle gare. Farete il Briatore della situazione, assistendo alla gara ed interagendo solamente tramite l'impostazione del livello di aggressività del pilota gestito dalla Play2, suggerendogli di sorpassare e richiamandolo ai box. In pratica queste gare sono un po' come dei "replay interattivi". Di certo potranno tornare utili nelle endurance che si preannunciano sfiancanti, non solo per non dover eseguire decine e decine di giri in prima persona, ma perché è anche possibile velocizzare l'azione, come spingendo il tasto FastForward. Come è possibile notare, di competizioni e altre feature in cui perdersi ce n'è a bizzeffe. Il menù stesso, pur nella sua vastità (e in parte anche fastidiosa disorganizzazione), non riesce a dare un'immediata percezione di quanto realmente ci sia da concretizzare in questo titolo. A seconda dei gusti è possibile approcciare il titolo a proprio piacimento.
Chi prenderà le patenti in fretta e furia per potersi gettare sin da subito nella selva delle competizioni, chi non dormirà se non prende l'ennesimo oro, chi rimarrà ipnotizzato dalla grafica e dal numero di auto presenti... insomma ce n'è per tutti i palati. Forse il vero cultore sarà colui che, oltre a tentare di terminare il gioco al 100%, saprà prolungarne la longevità ulteriormente, facendo buon uso di ogni feature che il titolo comprende.

Scenderà allora in pista per partecipare ad un raduno, scegliendo uno qualsiasi dei tracciati a disposizione. O magari si farà qualche giro per dar vita ad una sessione fotografica. Oppure ancora si metterà su strada semplicemente per confrontare i tempi e le prestazioni delle centinaia di auto che ha a sua disposizione. A questo punto, solo la relativa fantasia (oltre che coscienza) di ognuno può porre dei limiti!

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