Gran Turismo 5 Prologue
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Eccoci qua, seduti ad un tavolo nell'elegante ristorante (virtuale) imbastitoci da Sony.
Lo chef Polyphony ci ha invitato ad assaporare, ancora una volta, le sue stimate prelibatezze.
Così, dopo aver trangugiato quella saporita entrée, così appetitosa ma dalle dimensioni infinitesime, che risponde al nome di GT HD, siamo pronti ad addentare la prima portata di una certa consistenza, pur trattandosi ancora di solo antipasto.
Dopo aver tanto sbattuto il joypad sul tavolo impazienti, finalmente ci troviamo davanti a Gran Turismo 5 Prologue.
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Come si presenta alla vista
Partiamo con il primo senso, in ordine di marcia, ovvero la vista. Il piatto si presenta decisamente bene. Già dai menù c'é di che appagare la retina. Chi ama le auto non potrà che osservare lo schermo con un certo scintillio adorante impresso sulle pupille. Non si riesce a citare un esempio altrettanto intrigante di rappresentazione di modelli di autovetture. Gli manca solamente la possibilità di configurare gli interni e gli accessori, e potrebbe benissimo usufruirne il venditore di una concessionaria per mostrare i propri prodotti ai clienti. Quando poi le stesse auto vengono immerse in alcuni scenari da sogno, con ottime illuminazioni ed una curata rifrazione dell'ambiente, sembra quasi di trovarsi all'interno di un ritratto o immersi in una splendida foto.
Naturalmente per godere appieno di questa visione (e del resto del gioco) é necessario essere dotati come minimo di un TV HD, ancora meglio poi se Full HD, onde eliminare soprattutto il difetto inerente l'aliasing. Insomma, mai come in questo gioco si é avvertita quella latente necessità di un “piatto” a 1080p.
Procedendo con il sezionare la pietanza con il joypad, per osservarne il ripieno, ovvero l'esperienza in-game, si scopre che si tratta anche in questo caso di eccellenza, seppur con qualche lieve sbavatura. Infatti, mentre le auto preservano il loro splendore anche durante la guida, il paesaggio che si delinea all'esterno é si ben fatto, ma non altrettanto sublime.
I paragoni sono più che spontanei, inutile quindi evitare il confronto con la recente produzione odierna, in particolar modo con il rivale per antonomasia, da qualche anno ormai a questa parte: Forza Motorsport. In entrambe i giochi é presente il circuito di Suzuka, quindi quale miglior spunto per una comparativa? Ebbene, pur con le dovute differenze, non ce la sentiamo di evidenziare una netta prevalenza di un gioco o dell'altro. GT forse presenta un maggior numero di dettagli,ma qualche texture é migliorabile.
Alla fine dei conti é l'impatto generale quello che conta, ed in questo senso entrambe i giochi riescono a proporre una percezione piuttosto appagante dei circuiti.
Approviamo la scelta degli effetti di luce e della palette di colori, volta a dare toni realistici. Qui su Gran Turismo l'illuminazione solare é davvero mirevole, anche se in certi frangenti si denota un eccesso di bloom, con un contrasto sin troppo elevato: spettacolare per le uscite dalle gallerie, ma leggermente fastidioso se non si cerca di calmierarlo con opportuni settagli del proprio televisore.
Un vero vantaggio di questo GT5P nei confronti di FM2 sono senz'altro gli interni delle vetture.
La visuale in prima persona riesce infatti a immedesimare il giocatore in modo unico, sia perché la cura per i particolari é davvero notevole, sia perché si tratta della visuale propriamente più simulativa (é la visuale reale di quando si guida). Il punto di vista é ottimale: restituisce un'ampia panoramica dei dintorni senza risultare scomoda (a differenza di quanto accade ad esempio sulla maggior parte delle vetture di Project Gotham 4, l'altro gioco famoso su console per i suoi “interni”).
Per contro le visuali esterne, specialmente quella in terza persona, non sono soddisfacenti, mettendo in evidenza una strana sensazione di “galleggiamento” dell'auto, che spinge a formulare qualche sospetto sulla fisica stessa, ma su questo torneremo più tardi.
Concludiamo questa vivisezione visiva con l'altro degli aspetti in cui Gran Turismo 5 Prologue eccelle: i replay. Questi rappresentano il coronamento di un connubio a suo modo perfetto: il vero pilota che prende parte alla gara dalla visuale interna, come simulazione impone, e poi grazie al replay può godersi le sue gesta da inquadrature televisive spettacolari che esaltano la propria prestazione. In questo caso la grafica viene leggermente appesantita per restituire un colpo d'occhio ancor più esaltante, anche se in questo modo ne risente la fluidità, con un calo consistente degli fps.
Ma é la regia a fare la differenza: laddove in Forza Motorsport 2 é quasi impossibile godere appieno di un replay, causa inquadrature gironzolanti piuttosto disorientanti e pressoché inutili, qui su GT5P la regia offre un vero spettacolo televisivo, e per uno spettatore non troppo ravvicinato e non informato sui fatti, potrebbe essere naturale il rimando alla realtà.
Insomma il connubio tra sensazione di trovarsi al volante e il godere dell'estetica delle auto e delle emozioni di una gara é perfettamente mixato.
Ciò che invece ancora manca totalmente sono gli incidenti con conseguenti danni alle vetture. La cosa oltre ad avere gli ovvi riscontri a livello di gameplay, ha un netto peso anche a livello visivo. E' infatti nei contatti con le altre auto che tutta la sensazione di realismo sin qui deglutita viene completamente rigettata, non lasciando scampo al gioco, persino agli occhi dello spettatore più distratto.
Tuttavia, al di fuori di questa componente, pur importante, non si può negare che il comparto grafico di Gran Turismo 5 Prologue non sia esaltante. Non eccelle sotto ogni punto di vista, ma la visuale interna, unita ad una cura ineguagliata delle vetture ed ad una qualità generale ottima ne fanno a tutti gli effetti un punto di riferimento per i racing su console, in particolare per gli esteti dell'automobile.
“Annusandone” il sonoro
Dopo aver sfogato l'occhio che, come é noto, vuole la sua parte, passiamo ad esaminare l'altra componente non “tangibile”, ovvero il sonoro.
GT5P ci é stato servito con il solito trionfo di musica “gasante” durante l'intro, per poi coccolarci con le classiche composizioni da sala, adatte ad intrattenere i clienti durante la consultazione dei menu.
Quando poi la degustazione comincia la musica cambia e si ha a disposizione una selezione di brani discreta, ma senza particolari picchi se non forse per il brano dei Klaxons (abbastanza gettonato di questi tempi) e qualche altro nome noto come ad esempio i Black Rebel Motorcycle Club. Per il resto si tratta di un mix tra brani di musica elettronica e rock piuttosto classico.
Nulla di shockante insomma, ma del resto come in ogni buona simulazione che si rispetti, la vera musica é quella del rombo delle vetture in pista. In questo caso, sebbene il rumore di ogni auto sia tratto dalla sua controparte originale, con registrazioni molto accurate, l'effetto finale della digitalizzazione non riesce a restituire un effetto globale vivido e sincero come in altre produzioni é capitato di ascoltare. Intendiamoci, il risultato é comunque buono, fa il suo dovere tanto da fuori quanto da dentro l'abitacolo. Manca tuttavia quella spinta in più capace di spingere la prestazione verso qualcosa di esaltante.
Una nota negativa é quella dell'ormai inestinguibile stridore dei pneumatici che su GT é diventato quasi un vero e proprio marchio di fabbrica. A questo punto però l'intensità di questo suono pare eccessiva e la sua ripetitività, oltre a non creare una sensazione del tutto realistica, provoca sul lungo periodo qualche fastidio. Altrettanto dicasi del rumore delle collisioni, più simile a quello di due carrelli della spesa che non alle carrozzerie di due autovetture. Molto buona invece la calibrazione del sistema surround. Per chi dispone di un 5.1 o di un 7.1 la differenza rispetto al semplice stereo non é trascurabile.
Lo chef Polyphony ci ha invitato ad assaporare, ancora una volta, le sue stimate prelibatezze.
Così, dopo aver trangugiato quella saporita entrée, così appetitosa ma dalle dimensioni infinitesime, che risponde al nome di GT HD, siamo pronti ad addentare la prima portata di una certa consistenza, pur trattandosi ancora di solo antipasto.
Dopo aver tanto sbattuto il joypad sul tavolo impazienti, finalmente ci troviamo davanti a Gran Turismo 5 Prologue.
Come si presenta alla vista
Partiamo con il primo senso, in ordine di marcia, ovvero la vista. Il piatto si presenta decisamente bene. Già dai menù c'é di che appagare la retina. Chi ama le auto non potrà che osservare lo schermo con un certo scintillio adorante impresso sulle pupille. Non si riesce a citare un esempio altrettanto intrigante di rappresentazione di modelli di autovetture. Gli manca solamente la possibilità di configurare gli interni e gli accessori, e potrebbe benissimo usufruirne il venditore di una concessionaria per mostrare i propri prodotti ai clienti. Quando poi le stesse auto vengono immerse in alcuni scenari da sogno, con ottime illuminazioni ed una curata rifrazione dell'ambiente, sembra quasi di trovarsi all'interno di un ritratto o immersi in una splendida foto.
Naturalmente per godere appieno di questa visione (e del resto del gioco) é necessario essere dotati come minimo di un TV HD, ancora meglio poi se Full HD, onde eliminare soprattutto il difetto inerente l'aliasing. Insomma, mai come in questo gioco si é avvertita quella latente necessità di un “piatto” a 1080p.
Procedendo con il sezionare la pietanza con il joypad, per osservarne il ripieno, ovvero l'esperienza in-game, si scopre che si tratta anche in questo caso di eccellenza, seppur con qualche lieve sbavatura. Infatti, mentre le auto preservano il loro splendore anche durante la guida, il paesaggio che si delinea all'esterno é si ben fatto, ma non altrettanto sublime.
I paragoni sono più che spontanei, inutile quindi evitare il confronto con la recente produzione odierna, in particolar modo con il rivale per antonomasia, da qualche anno ormai a questa parte: Forza Motorsport. In entrambe i giochi é presente il circuito di Suzuka, quindi quale miglior spunto per una comparativa? Ebbene, pur con le dovute differenze, non ce la sentiamo di evidenziare una netta prevalenza di un gioco o dell'altro. GT forse presenta un maggior numero di dettagli,ma qualche texture é migliorabile.
Alla fine dei conti é l'impatto generale quello che conta, ed in questo senso entrambe i giochi riescono a proporre una percezione piuttosto appagante dei circuiti.
Approviamo la scelta degli effetti di luce e della palette di colori, volta a dare toni realistici. Qui su Gran Turismo l'illuminazione solare é davvero mirevole, anche se in certi frangenti si denota un eccesso di bloom, con un contrasto sin troppo elevato: spettacolare per le uscite dalle gallerie, ma leggermente fastidioso se non si cerca di calmierarlo con opportuni settagli del proprio televisore.
Un vero vantaggio di questo GT5P nei confronti di FM2 sono senz'altro gli interni delle vetture.
La visuale in prima persona riesce infatti a immedesimare il giocatore in modo unico, sia perché la cura per i particolari é davvero notevole, sia perché si tratta della visuale propriamente più simulativa (é la visuale reale di quando si guida). Il punto di vista é ottimale: restituisce un'ampia panoramica dei dintorni senza risultare scomoda (a differenza di quanto accade ad esempio sulla maggior parte delle vetture di Project Gotham 4, l'altro gioco famoso su console per i suoi “interni”).
Per contro le visuali esterne, specialmente quella in terza persona, non sono soddisfacenti, mettendo in evidenza una strana sensazione di “galleggiamento” dell'auto, che spinge a formulare qualche sospetto sulla fisica stessa, ma su questo torneremo più tardi.
Concludiamo questa vivisezione visiva con l'altro degli aspetti in cui Gran Turismo 5 Prologue eccelle: i replay. Questi rappresentano il coronamento di un connubio a suo modo perfetto: il vero pilota che prende parte alla gara dalla visuale interna, come simulazione impone, e poi grazie al replay può godersi le sue gesta da inquadrature televisive spettacolari che esaltano la propria prestazione. In questo caso la grafica viene leggermente appesantita per restituire un colpo d'occhio ancor più esaltante, anche se in questo modo ne risente la fluidità, con un calo consistente degli fps.
Ma é la regia a fare la differenza: laddove in Forza Motorsport 2 é quasi impossibile godere appieno di un replay, causa inquadrature gironzolanti piuttosto disorientanti e pressoché inutili, qui su GT5P la regia offre un vero spettacolo televisivo, e per uno spettatore non troppo ravvicinato e non informato sui fatti, potrebbe essere naturale il rimando alla realtà.
Insomma il connubio tra sensazione di trovarsi al volante e il godere dell'estetica delle auto e delle emozioni di una gara é perfettamente mixato.
Ciò che invece ancora manca totalmente sono gli incidenti con conseguenti danni alle vetture. La cosa oltre ad avere gli ovvi riscontri a livello di gameplay, ha un netto peso anche a livello visivo. E' infatti nei contatti con le altre auto che tutta la sensazione di realismo sin qui deglutita viene completamente rigettata, non lasciando scampo al gioco, persino agli occhi dello spettatore più distratto.
Tuttavia, al di fuori di questa componente, pur importante, non si può negare che il comparto grafico di Gran Turismo 5 Prologue non sia esaltante. Non eccelle sotto ogni punto di vista, ma la visuale interna, unita ad una cura ineguagliata delle vetture ed ad una qualità generale ottima ne fanno a tutti gli effetti un punto di riferimento per i racing su console, in particolare per gli esteti dell'automobile.
“Annusandone” il sonoro
Dopo aver sfogato l'occhio che, come é noto, vuole la sua parte, passiamo ad esaminare l'altra componente non “tangibile”, ovvero il sonoro.
GT5P ci é stato servito con il solito trionfo di musica “gasante” durante l'intro, per poi coccolarci con le classiche composizioni da sala, adatte ad intrattenere i clienti durante la consultazione dei menu.
Quando poi la degustazione comincia la musica cambia e si ha a disposizione una selezione di brani discreta, ma senza particolari picchi se non forse per il brano dei Klaxons (abbastanza gettonato di questi tempi) e qualche altro nome noto come ad esempio i Black Rebel Motorcycle Club. Per il resto si tratta di un mix tra brani di musica elettronica e rock piuttosto classico.
Nulla di shockante insomma, ma del resto come in ogni buona simulazione che si rispetti, la vera musica é quella del rombo delle vetture in pista. In questo caso, sebbene il rumore di ogni auto sia tratto dalla sua controparte originale, con registrazioni molto accurate, l'effetto finale della digitalizzazione non riesce a restituire un effetto globale vivido e sincero come in altre produzioni é capitato di ascoltare. Intendiamoci, il risultato é comunque buono, fa il suo dovere tanto da fuori quanto da dentro l'abitacolo. Manca tuttavia quella spinta in più capace di spingere la prestazione verso qualcosa di esaltante.
Una nota negativa é quella dell'ormai inestinguibile stridore dei pneumatici che su GT é diventato quasi un vero e proprio marchio di fabbrica. A questo punto però l'intensità di questo suono pare eccessiva e la sua ripetitività, oltre a non creare una sensazione del tutto realistica, provoca sul lungo periodo qualche fastidio. Altrettanto dicasi del rumore delle collisioni, più simile a quello di due carrelli della spesa che non alle carrozzerie di due autovetture. Molto buona invece la calibrazione del sistema surround. Per chi dispone di un 5.1 o di un 7.1 la differenza rispetto al semplice stereo non é trascurabile.