Gran Turismo 6

di Valerio De Vittorio
Da una serie come Gran Turismo ci si attende ormai moltissimo. Forse anche a causa di tante aspettative e responsabilità che il quinto capitolo, arrivato sugli scaffali ormai tre anni fa, deluse i propri fan. Dal passaggio generazionale ci si attendeva molto, ma il prodotto che ci ritrovammo tra le mani non riuscì ad evolvere a sufficienza la formula della serie, mostrando anzi il fianco a diverse critiche. Polyphony non é però rimasta a guardare e nel tempo ha continuato a supportare la community rilasciando aggiornamenti e nuovi contenuti, ed il Gran Turismo 5 di oggi non é più quello che comprammo all'uscita. E soprattutto tanta esperienza é servita al team di Kazunori Yamauchi per mettere assieme prima che Playstaton 3 vada in pensione, un nuovo entusiasmante capitolo.

Opera magna

Gran Turismo 6 rappresenta la somma di quanto appreso in anni di sviluppo sulle console Sony, una sorta di punto di arrivo, capace di esaltare all'ennesima potenza i propri punti forti e al contempo migliorare alcuni, ma purtroppo non tutti, punti deboli cronici. Polyphony ci propone così un prodotto enorme, denso di contenuti e sopratutto che trasuda passione da ogni poro. L'inizio é dei più canonici, con una prima gara ed un assistente che ci guida attraverso le prime fasi con messaggi testuali a schermo. Si entra nel vivo acquistando un primo mezzo, consigliatoci dal gioco stesso, un dettaglio che tornerà più volte durante la Carriera. Questa é stata riorganizzata, ma il funzionamento é sostanzialmente classico. Abbiamo diverse categorie di difficoltà crescente, all'interno delle quali troviamo raggruppate competizioni di vario genere. Per salire di categoria bisogna sbloccare la prova finale, che prende le sembianze delle amate/odiate patenti anche se nelle categorie superiori troveremo a bloccarci la strada verso il successo dei campionati veri e propri. Vincere le gare ci assegna crediti e delle stelline, da accumulare per sbloccare nuovi eventi.



A margine della Carriera troviamo alcuni diversivi, come la pausa caffé, gare monomarca e missioni speciali. Nel menu principale, però, c'é ancora molto da scoprire. Abbiamo qui gare speciali, ambientate sul circuito inglese Goodwood Hill Climb, le missioni lunari e altre chicche. Vi é poi la sezione dedicata alla cura delle proprie auto, la modalità online, la modalità foto ed il concessionario. Il nuovo layout appare disorientante all'inizio ma é in realtà molto efficace, anche grazie al pulsante start che in ogni momento permette di cambiare il mezzo utilizzato e di modificarne le impostazioni ed acquistare potenziamenti senza dover tornare all'inizio, risparmiando molto tempo. Un'idea semplice ma davvero apprezzabile. Così come ci é piaciuta l'introduzione di un menu all'interno del concessionario che raccoglie per categorie e consigli per gli acquisti le auto, davvero utile se considerate che il gioco comprende mille e duecento macchine. Il restyle della Carriera, e dei vari elementi di contorno, insomma, funziona egregiamente.

Parola d'ordine varietà

In quanto a coinvolgimento, varietà e ricchezza di opzioni, Gran Turismo 6 non teme rivali. La Carriera é lunghissima, variegata, piena di diversivi e soprattutto dotata di quella magia capace di incollare allo schermo spingendo il giocatore a ripetere una missione da 30 secondi decine di volte per superare il record. Il livello di difficoltà é ben calibrato, permettendo ad un utente medio di avanzare accontentandosi delle medaglie di bronzo, mentre per raggiungere il gradino più alto del podio bisognerà dimostrare di avere la stoffa del campione. Purtroppo nelle competizioni più tradizionali é ancora possibile vincere approfittando di una macchina potenziata a puntino, ma le pesanti limitazioni in termini di premi e crediti limitano in parte la cosa. Il nuovo titolo Polyphony si é dimostrato molto avaro, infatti, elargendo denaro con molta più parsimonia. Un po' per riequilibrare il livello di sfida, probabilmente, ma anche per incentivare l'acquisto con denaro reale di crediti in-game. Ciò non inficia negativamente l'esperienza, sia chiaro, anche perché il titolo offre talmente tante cose da fare che per raggranellare somme consistenti avrete moltissime possibilità, ma l'equilibrio pende un po' troppo da una parte a nostro giudizio. Forse una patch correttiva o l'attivazione di qualche boost non guasterebbe.



Fisica nuova, vizi vecchi.

Un simulatore di questo genere non può però vivere di soli elementi di contorno, per quanto corposi e divertenti, ma deve porre al centro dell'esperienza un modello di guida di alto livello. Gran Turismo 6 non delude le aspettative, lavorando su quanto di buono la serie ha saputo darci fino ad oggi ed introducendo un modello fisico rivisto completamente. A farsi notare da subito é la gestione di pneumatici e sospensioni, che si traduce in movimenti dei mezzi più credibili e fluidi al contempo restituendo pad o volante alla mano sensazioni davvero entusiasmanti. Le auto rispondono perfettamente agli input dell'utente, con una precisione millimetrica. Ma soprattutto reagiscono con inedito realismo a qualsiasi sollecitazione del terreno, asfalto, cordolo, asperità o sterrato che sia. Alle velocità più estreme, la sensazione di instabilità che ne deriva é spettacolare ed emozionante. Se con un po' di coraggio toglierete anche ogni tipo di aiuto, tenere in pista i bolidi più potenti sarà un'impresa quasi eroica, figurarci superare gli avversari e vincere le gare. La soddisfazione é però direttamente proporzionale.

I passi in avanti non si registrano solo nel modello di guida, infinitamente sfaccettato ed incredibilmente diversificato tra un mezzo e l'altro, ma anche nell'intelligenza artificiale. Certo, dopo Forza Motorsport 5 i progressi compiuti da una serie che avanza ad un ritmo da bradipo fanno un po' sorridere, però finalmente gli avversari ai livelli più alti di difficoltà abbandonano i trenini di un tempo. Vedremo così i mezzi darsi battaglia, piloti più bravi distaccarsi dalle retrovie ed errori in pista, con fuoriuscite anche estreme. Siamo lontani dalla bagarre del concorrente Turn 10, e la sensazione di avere a che fare con piloti freddi e privi di emozioni c'é ancora, ma finalmente ci possiamo lasciare alle spalle avversari che sembrano più ostacoli da superare che non veri concorrenti da sfidare.Le variabili che entrano in gioco sono diventate ormai tantissime e non temono rivali. Parliamo di gare su sterrato, di vario tipo e difficoltà, neve compresa. Ma soprattutto delle condizioni meteo variabili, esclusive per alcuni tracciati, così come l'ora del giorno calcolata in tempo reale, entrambi elementi capaci di cambiare faccia alla competizione in corso. Ciò fornisce anche un motivo in più per creare campionati a tema davvero divertenti, perfetti per aggiungere varietà all'esperienza.

La resa della pioggia é tanto efficace al volante, con mezzi dai tempi di frenata inevitabilmente più lunghi ed il rischio pattinamento sempre dietro l'angolo, quanto poco entusiasmante esteticamente. In generale mancano effetti grafici che diano la sensazione di bagnato, sia sull'asfalto che sulla carrozzeria. Le gare su sterrato non sono una novità ma sono state perfezionate così come i tracciati hanno acquistato una personalità più consistente, abbandonando l'idea dell'editor. Anche l'alternanza giorno notte funziona egregiamente, aggiungendo un pizzico di suspense in più nelle ore più buie, ma anche il fastidio di un sole basso all'orizzonte non é un dettaglio da sottovalutare. Da citare la maniacalità con la quale Kazunori ha implementato questa feature, posizionando realisticamente nei tracciati esistenti il sole e persino il cielo stellato, calcolando latitudine e longitudine.

Tante novità e tante emozioni per un Gran Turismo 6 che però non riesce a lasciarsi alle spalle altri difetti storici della saga. Stiamo parlando della gestione dei contatti, che affianca una resa dei danni a dir poco minimale. Le collisioni hanno subito un netto miglioramento, ora gli impatti con altre macchine e col bordo pista, non sono più completamente innocui, però c'é ancora molto lavoro da fare. A nostro giudizio per quanto ci faccia storcere il naso tanta approssimazione in questo frangente, se dobbiamo scegliere tra le decine di variabili inserite o i danni ai mezzi, meglio rinunciare a questi ultimi, molto meno influenti nelle dinamiche di una gara. L'ideale sarebbe ovviamente avere entrambi, ma ormai dovremo attendere il prossimo capitolo, che immaginiamo sarà destinato a Playstation 4.