Gran Turismo: Sport

di Andrea Casetti

Vent’anni fa molti di voi (così come colui che scrive, a dirla tutta) si saranno avvicinati alla vetrina dei negozi di videogiochi, i quali all’epoca difficilmente resistettero alla tentazione di esibire una PsOne, un televisore e quello che per l’epoca rappresentò una vera e propria rivoluzione, Gran Turismo. Si trattava di un racing per lepoca rivoluzionario, le cui peculiarità erano l’impatto grafico in primis (apprezzabile specialmente durante gli splendidi replay), un parco auto fuori dal comune (anche se limitato a vetture giapponesi, americane e poche inglesi) e una modalità carriera longevissima, composta da una miriade di gare.

Passarono alcuni anni e arrivò il sequel, in cui vennero introdotte le gare su tracciati rally e il parco auto fu esteso alle case costruttrici europee, integrato con ulteriori informazioni sulla storia di ciascun modello.

Ma è sulla PS2 che abbiamo apprezzato l’apice del successo della serie con GT3 e GT4, i quali beneficiarono di un primo salto di qualità grafico grazie alla potenza di calcolo aggiuntiva, che portò la grafica ad effettuare un primo volo radente al fotorealismo, senza dimenticare il Nurburgring, circuito che tutti i racing dell’epoca esibivano, e le condizioni di asfalto bagnato su un circuito in particolare. Abbiamo inoltre accolto con curiosità la modalità foto, che ci ha permesso di immortalare le nostre gare in scatti memorabili.

Infine GT5 e GT6 segnarono l’approdo sulla PS3, con un ulteriore balzo in avanti della grafica (anche se al prezzo di un frame rate non così costante), l’aggiunta dell’evoluzione del tempo in gara, le prime gare online (come elemento di contorno) e un parco auto che ha sfondato il tetto del migliaio di unità (anche se modellate con standard differenti).

Concorrenza agguerrita

Con il passare del tempo la concorrenza non è però stata a guardare: Forza Motorsport in primis, i vari prodotti di Codemasters e anche altre produzioni come il recente Project Cars hanno saputo sfidare il titolo Polyphony, anche proponendo qualcosa di superiore soprattutto per quanto riguarda quegli aspetti che sono sempre risultati ostici a GT, ovvero l’AI degli avversari, il sistema di danni, e una evoluzione del modello di guida verso la simulazione estrema.

Oggi siamo qui ad accogliere Gran Turismo Sport, il quale sin dal nome mette in chiaro che non si tratta di GT7, bensì di un episodio spin off che stacca nettamente dal passato: chi si avvicina a questo GTS deve sapere bene che non potrà sperare di affrontare una campagna single player in linea con gli altri titoli della serie, bensì potrà dedicare anima e corpo alle sfide online, cardine attorno a cui ruota l’intero contenuto di questo titolo. Ma andiamo con ordine.

Avviato il gioco per la prima volta avrete modo di compiere una serie di scelte per impostare le opzioni del vostro televisore. Da notare come sia supportato lo standard 4k, HDR su PS4 PRO.

Il menu principale vi accoglierà con un’atmosfera e un layout del tutto in linea con gli altri episodi della serie, e sarà subito palese come sia importante avere una connessione internet per riuscire ad avviare tutte le modalità (solo l’Arcade sarà disponibile offiline), oltre che per salvare i progressi. È vero che ormai tutti hanno una connessione attiva a casa, ma va detto che questa sembra essere una costrizione per coloro che vogliano giocare in pace alla alle sfide per le patenti o alle missioni.

Single player

In single player potrete affrontare tre modalità: Accademia di Guida, Sfida Missioni ed Esperienza sul Circuito. La prima è la classica sezione riguardante le patenti, le missioni sono obiettivi da portare a termine in circostanze particolari (come sorpassare alcune vetture entro poche curve senza toccare gli avversari e così via), mentre Esperienza sul Circuito è una modalità rivolta a farvi imparare a memoria ogni segreto dei vari circuiti. In tutti contiamo poco più di 110 eventi, per una longevità davvero scarsa se confrontata con qualsiasi altro prequel, anche contando che il livello di difficoltà sembra essere meno impegnativo rispetto al passato: molto spesso vi capiterà di conseguire l’oro al primo tentativo.

L’impressione di fondo è che l’intera campagna single player sia stata messa in piedi con il solo obiettivo di addestrare i giocatori ad imparare i trucchi di una guida pulita e corretta, proprio per rendere le gare online le più corrette ed appassionanti possibile.

A completamento ci sono le gare nella modalità Arcade, utili per guadagnare punti ed accumulare miglia, le quali potranno essere utilizzate come moneta di scambio per ottenere vetture bonus oppure elementi da utilizzare con l’editor di livree (una novità di questo GTS che vi consentirà di personalizzare cromaticamente le vetture).

Non manca la modalità Panorami, in cui potrete immortalare le vostre vetture con sfondi suggestivi catturati da ogni angolo del nostro splendido pianeta, e potrete infine impratichirvi con il Playstation VR con una suggestiva visuale dall’interno dell’abitacolo, anche se limitata a sfide 1 vs 1.

Volante simulato

In pista il gioco si rivela sostanzialmente un affinamento dell’ottima base di partenza di GT6 (nel bene e nel male), con quel modello di guida votato alla simulazione ma comunque contaminato da quel tanto che basta di arcade per renderlo accessibile e apprezzato da tutti.

Abbiamo apprezzato molto la possibilità di impiegare i sensori inerziali del joypad per impugnarlo come se fosse un volante (nella visuale dall’abitacolo ne apprezzerete la precisione), anche se i recenti Thrustmaster sviluppati per la PS4 riusciranno a coinvolgervi ulteriormente grazie al force feedback.

Le note negative arrivano ancora dall’AI che viaggia in fila indiana e che di tanto in tanto vi tamponerà in quanto incapace di sorpassarvi (causandovi anche squalifiche nelle missioni in cui dovrete evitare contatti con gli altri), senza contare il sistema di danni praticamente inesistente (si vedrà solo qualche piccolo graffio sulla carrozzeria, nulla più). È ancora possibile sfrecciare nelle curve strette appoggiandosi ai guard rail dei circuiti cittadini a piena velocità per guadagnare tempo, mentre va detto che tamponare volontariamente gli avversari per rallentare risulterà in questo GTS più complicato, in quanto è molto più facile finire in testacoda nelle vie di fuga.

Modalità Sport

Ci pensa il sistema di ranking, tuttavia, a incentivare ancora una volta una guida pulita e corretta: ad ogni gara vi varranno attribuiti punti Classificazione Pilota (CP) e Classificazione Sportiva (CS), i quali sono rispettivamente indicazione della velocità e della correttezza in pista, in quanto contatti con altre vetture ed uscite di strada verranno penalizzate prontamente. Entrambi gli indicatori saranno impiegati dal matchmaking per organizzare eventi online il più possibile omogenei, al fine di massimizzare il coinvolgimento e il divertimento in pista.

Va detto che l’esperienza online è realizzata davvero egregiamente, con anche il coinvolgimento della FIA per realizzare competizioni ufficiali, mentre gli altri eventi consistono in un determinato lasso di tempo dedicato alle qualifiche per poter staccare il posto in griglia, in attesa delle gare che si svolgeranno in determinati giorni e orari, donando anche una aura di ufficialità a ogni singolo evento.

Durante le gare ci saranno anche sistemi di attribuzione di penalità nel caso qualche giocatore tentasse di tagliare una chicane o causasse una carambola, sistema che si è rivelato piuttosto funzionale anche se con alcune inevitabili eccezioni.

In conclusione, le gare online riescono nell’intento di far dimenticare i difetti principali della campagna single player, AI in primis.

Fotorealismo

Stilisticamente il gioco lascia sbalorditi: siamo di fronte al miglior comparto grafico in circolazione, con una grafica a dir poco splendida che sfoggia modelli tridimensionali delle vetture ricchissime di poligoni, riflessi che ricalcano nuvole, cordoli ed elementi di contorno sulle carrozzerie delle auto, senza menzionare le visuali dall’abitacolo riprodotte maniacalmente in ogni singolo dettaglio e apprezzabili all’inverosimile mediante il VR.

La rappresentazione dei circuiti è un gradino sotto, ma si presenta comunque in modo eccelso, specialmente per le ambientazioni cittadine, sicuramente le meglio riuscite del pacchetto.

Ma è grazie alla palette di colori e agli effetti di illuminazione ed effetti particellari che il gioco sfiora il fotorealismo, con una qualità dell’immagine che rende complesso distinguere il gioco da un filmato reale. Va infine detto che il gioco gira costantemente a 60 fps anche sulle PS4 PRO e standard, nonostante le 20 vetture presenti in pista.

Anche il sonoro ha fatto passi in avanti specialmente nella riproduzione dei ruggiti dei singoli motori e con registrazioni volte a replicare dettagli come la variazione di coppia sugli organi di trasmissione, anche se va detto che è ancora deficitario il rumore degli urti contro altre auto o barriere.

Ridimensionato

Ma veniamo ai più grossi difetti di questo GTS: il parco auto in primis, con appena 160 vetture tutte realizzate secondo lo standard super premium, ma in netto contrasto con il passato della serie e con la concorrenza, senza menzionare la povera rappresentanza del made in Italy, relegato a una manciata scarsa di modelli marchiati Alfa Romeo e Ferrari, nemmeno troppo recenti.

Non mancano le solite ricche informazioni riguardanti case produttrici e modelli, utili per saziare la bramosità di informazioni degli appassionati delle 4 ruote.

Vi sarà consentito modificarne l’aspetto, ma non di elaborarle come invece avveniva negli altri episodi della serie, appiattendo le prestazioni in vista degli eventi online.

Anche il numero di circuiti è stato sensibilmente ridimensionato, con 19 locations e una trentina di circuiti, senza peraltro riproporre le condizioni meteo dinamiche (campo di battaglia dei racing contemporanei) e l’alternanza dell’orario di gara, in questo titolo impostabile per la partenza ma che non cambierà durante l’evoluzione dell’evento.