Grand Prix 4
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E' da ricordare infatti che una delle caratteristiche che hanno sempre affascinato i giocatori della serie è proprio la possibilità di effettuare un setup molto dettagliato della propria monoposto, riscontrando poi che le variazioni sulla macchina si riproducevano al meglio sulla pista. Ad aiutare il setup della macchina c'è anche questa volta la preziosissima telemetria, bibbia dei giocatori più esperti e smaliziati, che esaminando i grafici ottenuti dopo le prove potranno capire i propri errori di guida e di calibrazione della vettura, ponendo rimedio al tutto.
Le opzioni di setup (nella modalità "avanzato") sono tante e tali da lasciare veramente spiazzati: se volete addentrarvi in questo mondo (ricordando sempre che è meglio un buon pilota con un setup banale che un pessimo pilota con un setup eccellente) preparatevi a capire qualche nozione di ingegneria meccanica delle monoposto.
Nella schermata del setup è possibile impostare 4 assetti per pista, 2 per l'asciutto (qualifiche e gara) e 2 per il bagnato. Non dimentichiamo infatti che Gp4 presenta una gestione avanzata delle condizioni atmosferiche, che possono variare durante il corso della partita. All'avvio della gara viene presentata una schermata che fornisce le previsioni meteorologiche per la sessione di gioco: occorre quindi prendere decisioni sul tipo di gomme in modo da non trovarsi spiazzati rispetto a una variazione del clima.
Dopo tanto parlare di caratteristiche tecniche, veniamo alla descrizione di quello che è un po' il nucleo di tutte le simulazioni automobilistiche: il motore fisico del gioco.
Nostro malgrado, siamo costretti ad affermare che Gp4 mantiene e migliora solo lievemente la fisica dei suoi predecessori.
Con il palato ormai viziato dagli splendidi prodotti della Papyrus, e ammaliati dalla dichiarazione di Geoff Crammond "Nothing Gets Closer", ci aspettavamo sicuramente qualcosa di più. Il sistema di aiuti e la fisica della vettura sono rimaste praticamente uguali a Gp3: c'è il solito freno automatico, il cambio automatico, la traiettoria consigliata e tutte quelle opzioni che saranno sicuramente familiari a tutti quelli che hanno provato i predecessori di questo ultimo prodotto Microprose.
Da quest'anno poi, conformandosi con quando accade con il reale campionato di F1, è stato implementato il famigerato "Launch Control" che se attivato (tramite il tasto F9) vi permetterà di effettuare delle partenze praticamente perfette, tralasciando i fastidiosi effetti di pattinamento presenti in GP3.
Sul fronte della giocabilità vera e propria e sull'effettivo realismo del titolo, siamo piuttosto lontani da quei risultati che tutti si aspettavano e che Crammond aveva promesso.
Le auto sembrano poste su binari e capita molto raramente di saggiarne veramente i limiti fisici. Il testacoda, la perdita di aderenza con controllo in controsterzo, la frenata a gomme bloccate sono eventi sporadici anche nella configurazione di difficoltà "asso". Portare a termine la gara risulta essere di una semplicità troppo spiccata per poter pensare che la conduzione di una F1 moderna sia così elementare.
Con questo non vogliamo condannare Gp4 per il suo "mancato" realismo, però teniamo ad evidenziare che chi cerca una simulazione fisica molto accurata potrebbe non rimanere totalmente soddisfatto del modello fisico di Gp4. Abbiamo notato come, ad esempio, la macchina difficilmente tende a scomporsi dopo essere passati sui cordoli ad alta velocità e come non si denoti il "nervosismo" della vettura, pur modificando i settaggi della monoposto in modo da ottenere per quanto possibile questo tipo di effetto.
Considerando le cose dal punto di vista opposto, possiamo affermare che Gp4 si adatta sicuramente a tutti coloro i quali si stanno avvicinando ora al mondo delle simulazioni di F1 su personal computer. Anche con l'uso dei soli tasti come controller è infatti possibile condurre gare di tutto rispetto e battagliare con gli avversari: questo è un parziale merito del prodotto, che consente di allargare la fascia d'utenza a tutti i neofiti.