Grand Slam Tennis 2
di
CONTROLLO TOTALE
Oltre alla presenza delle licenze ufficiali di tutti e quattro gli Slam, la vera grande novità del titolo é l'introduzione di un sistema di controllo della racchetta gestito unicamente dallo stick di destra. In questo modo, similmente a quanto visto in altri titoli della collana sportiva di EA come NHL, basterà muove lo stick in determinate direzioni per effettuare oltre al colpo pieno anche i back e i top spin. Lasciando alla pressione dei due grilletti posteriori la realizzazione del lob e delle stop volley o palle corte. Dopo diverse partite di prova, possiamo affermare che questo nuovo sistema di controllo dopo le iniziali fasi di apprendimento risulta estremamente godibile e assimilabile. L'unica pecca riguarda una sorta di posizionamento automatico del corpo del giocatore nel momento dell'impatto della palla, rendendo ogni singolo colpo sempre perfetto nello stile di esecuzione. Inoltre, la presenza dei comandi classici sui tasti del controller, e la possibilità di passare da un sistema di gioco all'altro in qualsiasi momento rende questo sistema poco invasivo, rendendo il suo utilizzo unicamente a discrezione del giocatore.
Quello che invece non ci é piaciuto riguarda il movimento che alcuni tennisti hanno durante gli scambi a fondo, troppo distanti da quelli delle loro controparti reali, sintomo questo di una realizzazione dei movimenti in motion capture non proprio perfetta. Discorso che cambia radicalmente se parliamo dei colpi a rete, realizzati in maniera impeccabile ed estremamente realistica.
Sotto questo aspetto quindi, Grand Slam Tennis 2, si pone esattamente a metà strada tra la simulazione a cui ambisce Top Spin e l'esasperata giocabilità arcade della serie Virtua Tennis. Essendo il primo titolo di nuova generazione di questo giovane brand, possiamo comunque dire che le basi per un miglioramento in termini di giocabilità e di perfezionamento estetico dei colpi, sono estremamente solide e solo il tempo ci saprà dire in che direzione EA deciderà di muoversi.
Esclusivamente per Playstation 3 ci sarà il supporto a MOVE - niente Kinect per Xbox360 - che darà la possibilità al giocatore di utilizzare il sensore di movimento come racchetta virtuale, similmente a quanto avveniva con il Wii Mote nel primo capitolo delle serie uscito su WII. Non avendo avuto la possibilità di testarlo con mano, ci limitiamo a fare presente nella recensione di questa interessante feature per la console casalinga di Sony, rimandando ogni commento a quando avremo avuto il modo di metterci le mani sopra.
QUESTIONE DI LICENZE
Avere delle licenze, non sempre vuol dire saperne sfruttare il potenziale, ma in questo nel corso degli anni EA ci ha dimostrato di essere davvero maestra. La realizzazione delle superfici dei diversi campi dello Slam é veramente credibile e bella da vedere, così come la realizzazione di tutto il contorno che delimita il campo: spalti, giudici di linea e tutti i piccoli particolari che si possono ammirare guardando una partita di Tennis dal vivo o in televisione. La realizzazione dei personaggi, nonostante le movenze, da un punto di vista squisitamente estetico risultano estremamente credibili e paragonati alle loro controparti reali le differenze sono davvero minime.
Splendida la realizzazione delle racchette di gioco che possono vantare i migliori modelli mai visti in un titolo vide ludico ispirato al tennis sia per quanto riguarda quelle attuali che quelle in legno ispirate ai campioni del passato. Unico neo sotto l'aspetto tecnico riguarda una gestione dell'illuminazione non sempre perfetta e che in più di un'occasione regala dei giochi di ombre non proprio realistici. Un peccato che tutto sommato riesce a passare in secondo piano grazie alla bellezza generale del comparto visivo. Stesso discorso vale per il comparto audio che riesce a racchiudere delle campionature pressoché identiche a quelle che si possono udire su veri campi da tennis. Inoltre, é presente un commento tecnico, novità assoluta per un titolo di Tennis, che offre tra l'altro alcuni preziosi spunti del grande John McEnroe.
In definitiva quindi possiamo ammettere che il titolo tennistico di EA alla sua prima apparizione sulle console di nuova generazione é riuscito a stupirci parzialmente. Se il divertimento e qualche novità interessante rendono più che sufficiente la valutazione del prodotto, alcune magagne fin troppo evidenti e figlie dell'inesperienza da parte degli sviluppatori in questo genere, non riescono a far eccellere il prodotto. Se siete fan sfegatati di questa disciplina questo potrebbe essere un titolo intrigante ed in grado di regalarvi ore di sano divertimento, gli altri giocatori possono tranquillamente guardare altrove.
11
Oltre alla presenza delle licenze ufficiali di tutti e quattro gli Slam, la vera grande novità del titolo é l'introduzione di un sistema di controllo della racchetta gestito unicamente dallo stick di destra. In questo modo, similmente a quanto visto in altri titoli della collana sportiva di EA come NHL, basterà muove lo stick in determinate direzioni per effettuare oltre al colpo pieno anche i back e i top spin. Lasciando alla pressione dei due grilletti posteriori la realizzazione del lob e delle stop volley o palle corte. Dopo diverse partite di prova, possiamo affermare che questo nuovo sistema di controllo dopo le iniziali fasi di apprendimento risulta estremamente godibile e assimilabile. L'unica pecca riguarda una sorta di posizionamento automatico del corpo del giocatore nel momento dell'impatto della palla, rendendo ogni singolo colpo sempre perfetto nello stile di esecuzione. Inoltre, la presenza dei comandi classici sui tasti del controller, e la possibilità di passare da un sistema di gioco all'altro in qualsiasi momento rende questo sistema poco invasivo, rendendo il suo utilizzo unicamente a discrezione del giocatore.
Quello che invece non ci é piaciuto riguarda il movimento che alcuni tennisti hanno durante gli scambi a fondo, troppo distanti da quelli delle loro controparti reali, sintomo questo di una realizzazione dei movimenti in motion capture non proprio perfetta. Discorso che cambia radicalmente se parliamo dei colpi a rete, realizzati in maniera impeccabile ed estremamente realistica.
Sotto questo aspetto quindi, Grand Slam Tennis 2, si pone esattamente a metà strada tra la simulazione a cui ambisce Top Spin e l'esasperata giocabilità arcade della serie Virtua Tennis. Essendo il primo titolo di nuova generazione di questo giovane brand, possiamo comunque dire che le basi per un miglioramento in termini di giocabilità e di perfezionamento estetico dei colpi, sono estremamente solide e solo il tempo ci saprà dire in che direzione EA deciderà di muoversi.
Esclusivamente per Playstation 3 ci sarà il supporto a MOVE - niente Kinect per Xbox360 - che darà la possibilità al giocatore di utilizzare il sensore di movimento come racchetta virtuale, similmente a quanto avveniva con il Wii Mote nel primo capitolo delle serie uscito su WII. Non avendo avuto la possibilità di testarlo con mano, ci limitiamo a fare presente nella recensione di questa interessante feature per la console casalinga di Sony, rimandando ogni commento a quando avremo avuto il modo di metterci le mani sopra.
QUESTIONE DI LICENZE
Avere delle licenze, non sempre vuol dire saperne sfruttare il potenziale, ma in questo nel corso degli anni EA ci ha dimostrato di essere davvero maestra. La realizzazione delle superfici dei diversi campi dello Slam é veramente credibile e bella da vedere, così come la realizzazione di tutto il contorno che delimita il campo: spalti, giudici di linea e tutti i piccoli particolari che si possono ammirare guardando una partita di Tennis dal vivo o in televisione. La realizzazione dei personaggi, nonostante le movenze, da un punto di vista squisitamente estetico risultano estremamente credibili e paragonati alle loro controparti reali le differenze sono davvero minime.
Splendida la realizzazione delle racchette di gioco che possono vantare i migliori modelli mai visti in un titolo vide ludico ispirato al tennis sia per quanto riguarda quelle attuali che quelle in legno ispirate ai campioni del passato. Unico neo sotto l'aspetto tecnico riguarda una gestione dell'illuminazione non sempre perfetta e che in più di un'occasione regala dei giochi di ombre non proprio realistici. Un peccato che tutto sommato riesce a passare in secondo piano grazie alla bellezza generale del comparto visivo. Stesso discorso vale per il comparto audio che riesce a racchiudere delle campionature pressoché identiche a quelle che si possono udire su veri campi da tennis. Inoltre, é presente un commento tecnico, novità assoluta per un titolo di Tennis, che offre tra l'altro alcuni preziosi spunti del grande John McEnroe.
In definitiva quindi possiamo ammettere che il titolo tennistico di EA alla sua prima apparizione sulle console di nuova generazione é riuscito a stupirci parzialmente. Se il divertimento e qualche novità interessante rendono più che sufficiente la valutazione del prodotto, alcune magagne fin troppo evidenti e figlie dell'inesperienza da parte degli sviluppatori in questo genere, non riescono a far eccellere il prodotto. Se siete fan sfegatati di questa disciplina questo potrebbe essere un titolo intrigante ed in grado di regalarvi ore di sano divertimento, gli altri giocatori possono tranquillamente guardare altrove.