Grand Theft Auto: Chinatown Wars

di Tommaso Alisonno
Hwang Lee, giovane virgulto della triade, é in viaggio da Hong Kong diretto a Liberty City: la sua missione, apparentemente semplicissima, consiste nel consegnare a suo zio la spada del capoclan ereditata dal padre morto, tradizionalmente tramandata da generazioni ma in realtà vinta a carte dal defunto genitore. Le cose si complicano quando, all'aeroporto, riceve un'accoglienza a base di pallottole, e prima di capire esattamente tutte le dinamiche si ritrova tra le fredde acque del mare con una ferita di striscio sul capo, la preziosissima spada trafugata. Da questo momento, Hwang dovrà fare del suo meglio per farsi un nome nella malavita di Liberty City, possibilmente cercando di preservare la pelle...

La serie GTA non necessita certo di presentazioni, vista la fama che la accompagna, e con essa le polemiche: si tratta infatti di una serie di giochi a metà strada tra lo sparatutto e il racing-game totalmente fuori dai confini della moralità e del politically-correct, da tenere fuori dalla portata dei bambini (e forse anche di alcuni adulti). Lo stesso titolo “Grande furto di auto” indica come le azioni dei vari protagonisti siano decisamente oltre i limiti della legalità.



Per realizzare un capitolo divertente e accattivante su consolle portatile, gli sviluppatori hanno avuto la gradita idea di rinunciare alla visuale in prima o terza persona utilizzata sin da GTA3 (da sempre poco efficiente per la mancanza dello stick analogico destro) e di fare per così dire un “tuffo nel passato”, ripristinando la visuale a volo d'uccello dei primi due capitoli. Nelle sparatorie, inoltre, é attivo un efficiente sistema di mira automatica, utilizzabile in due modi: di default, il personaggio mirerà al nemico più vicino entro un arco di fronte a lui, mentre premendo l'apposito tasto si passerà al “lock” e si continuerà a mirare lo stesso nemico anche se dovesse allontanarsi o porsi dietro ad un ostacolo.

L'unica perplessità relativa a questa visuale si ha nelle sessioni di guida: a parte che il traffico é veramente TROPPO lento (andate più velocemente a piedi senza neanche premere il tasto della corsa...), capita sovente che la strada passi sotto a ostacoli ottici come cartelloni pubblicitari, linee sospese della metropolitana o ponti, e considerando anche lo zoom necessario per vedere appena un po' oltre il proprio naso, gli ostacoli tendono ad essere un po' piccoli. Insomma: se vorrete evitare incidenti ogni pié sospinto (soprattutto le macchine della polizia tendono ad aversene a male quando le speronate) dovrete imparare a guidare “ad istinto”.

La struttura del gioco é essenzialmente a missioni: i vari contatti che istaurerete a Liberty City vi manderanno volta per volta delle mail che indicano dove rintracciarli, e recandovi presso di loro otterrete volta per volta la missione; superando le varie missioni si sbloccheranno nuovi contatti e la storia andrà così avanti. Contemporaneamente dovrete impegnarvi a gestire i vostri affari privati, anche se questi si riassumono essenzialmente in: 1- comprare la droga a prezzi bassi (e le soffiate arriveranno via mail), 2- venderla a prezzi elevati e 3- spendere i soldi per acquistare rifugi nei vari angoli della città. Quando infatti sarete inseguiti da tre-quattro auto della polizia, é sicuramente più semplice infilarsi in una casa che non cercare di sfuggire loro lungo le strade.




I vari indicatori di gioco sono composti principalmente dalla minimappa in basso a sinistra, sulla quale é anche visibile il tracciato eventualmente impostato col GPS ed intorno al quale é rappresentata anche la barra della vita residua, e dall'arma equipaggiata in alto a destra. Quando saremo inseguiti dalla polizia (e la minimappa lampeggerà di rosso), sopra l'indicatore delle armi verranno segnalate anche le auto alla nostra caccia (numero indicativo) e le cosiddette “stelle di sospetto”, ossia la gravità del reato commesso.

Le realizzazione grafica, per quanto sia un porting da DS, é piuttosto pulita ed efficiente: come già accennato, la visuale a volo d'uccello unita ai vari sistemi di auto-puntamento agevola l'esperienza di gioco mantenendo un aspetto “da fumetto” in linea con gli ultimi capitoli della serie, l'unico difetto riscontrato (e anche questo purtroppo non é una novità in GTA) é il fatto che i tempi di caricamento fatichino a stare dietro al motore, e pertanto quando guiderete velocemente tra le varie parti della mappa vi capiterà sovente di trovarvi “nel nulla” per uno o due secondi prima che la strada vi compaia sotto le ruote.

La colonna sonora si avvale di brani di vario genere, alcuni strettamente legati ad eventi particolari come sparatorie o inseguimenti, altri semplicemente riprodotti dalle autoradio delle varie macchine che guiderete. Anche se queste sono sintonizzabili tramite il menù, é abbastanza apprezzabile il fatto che non siano casuali ma legati alla vettura: se ad esempio salirete su un taxi, quasi sicuramente arriveranno le note della radio indiana - indice del fatto che la maggior parte dei tassisti di Liberty City proviene da quella nazione. Numerosi gli effetti sonori e d'ambiente, ma totalmente assenti i doppiaggi, salvo qualche occasionale vagito di dolore durante le sparatorie. Tutti i testi sono ottimamente tradotti in Italiano.

Il sistema di controllo é estremamente intuitivo, pertanto si prende la mano immediatamente e ci si può buttare in pochi minuti a capofitto nella storia o negli “affari privati”. Tra questi, oltre al succitato traffico di droga, spiccano anche le corse clandestine, le gare di guida contro il tempo, i massacri (uccidere il maggior numero di nemici entro lo scadere del tempo), più ulteriori missioni secondarie reperibili qua e là in giro per la città. Abbonderanno inoltre i sottogiochi, i più frequenti dei quali consisteranno nelle meccaniche di furto auto, dal classico “incrociare i fili” fino all'eludere un antifurto elettronico con attrezzatura da hacker; non mancheranno comunque svariate variazioni sul tema, come piazzare esplosivi, utilizzare mezzi pesanti, perfino incidere tatuaggi.

Quello di cui naturalmente bisogna sempre tenere conto, naturalmente, é comunque il fatto che GTA é rivolto soprattutto ad un'utenza adulta e che possa metabolizzare in maniera adulta, completamente distaccata, gli eventi narrati e gli argomenti trattati: tenetelo alla larga dai bambini (dopotutto é un PEGI 18: qualcosa significherà!). A parte questa doverosa considerazione, siamo comunque al cospetto di un titolo che ancora una volta rende onore alla saga: una trama profonda, complessa e ricca di personaggi talmente ben delineati che li vorrete vedere tutti morti, una realizzazione tecnica in linea con le esigenze della piattaforma ma gradevole ed efficiente salvo il succitato problema di loading), un quantitativo elevato di missioni e sotto-missioni, più tutti gli affari privati di Hwang di cui occuparsi, per un'elevata dose di ore di gioco. Se a questo aggiungete il MultiPlayer con un amico mediante connessione ad Hoc o online (previa iscrizione al servizio RockStar) avrete il quadro completo di un opera che difficilmente vorrete farvi sfuggire.