Grand Theft Auto: Vice City - Seconda opinione -

di Luca 'Lord Axl' Gambino


L'impianto grafico progettato dalla Rockstar è, come sempre, imponente e mosso in maniera sicuramente più fluida rispetto al passato, da un motore grafico che sembra aver risolto, almeno in parte, alcuni dei problemi che avevano caratterizzato la versione PC di di GTA3. L'incedere dl giorno e della notte, l'architettura della città e la realizzazione generale delle strutture è sicuramente di buon livello anche se, per contro, si potrebbe dire che i modelli poligonali dei personaggi non sono stati realizzati con la stessa cura, risultando essere ancora troppo "spigolosi" e mossi da animazioni non del tutto convincenti. Inoltre, andando contro quella che è la logica di utilizzo di una piattaforma di gioco come quella PC, il nuovo titolo Rockstar tenderà a dare il meglio di sé quando non verrà lasciato "a briglia sciolta". Più volte, infatti, durante le nostre prove ci è capitato di andare a sbattere contro ostacoli che il motore grafico ha disegnato solo dopo l'irreparabile, così come non è stato raro incontrare i soliti problemi di bad clipping che sembrano ormai affliggere la maggior parte dei giochi 3d sul mercato. Tutto questo, perché l'engine della Rockstar sembra entrare in difficoltà una volta superata la soglia dei 30 fps al secondo. Per ovviare a questo problema,tra le opzioni di gioco avrete la possibilità di attivare il limitatore di frame, che andrà ad "ancorare" i frame al secondo alla soglia di sicurezza delle 30 schermate al secondo. Se da una parte questo andrà sicuramente ad agire sulla fluidità generale, dall'altra vi eviterà i problemi di cui sopra, rendendo sicuramente più gradevole la vostra esperienza di gioco.

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Sul fronte audio, Vice City conferma le scelte già fatte anche per GTA3, proponendo un comparto sonoro a dir poco eccezionale, che farà la felicità dei possessori della scheda EAX. Ancora una volta la colonna sonora scelta da Rockstar si rivela quantomeno azzeccata, proponendo il solito, vastissimo, parco di musiche anni '80 permettendo ai più nostalgici di ascoltare autentiche chicche d'annata di autori come Michael Jackson, Go West, Iron Maide o Spandau Ballet, solo per citarne alcuni. Sono parsi azzeccati anche i doppiaggi dei personaggi, eseguiti con vera maestria e che anche se in lingua anglofona (il titolo però è interamente sottotitolato in italiano), vi permetterà si seguire al meglio la trama di gioco proposta. Un elemento di primo piano, quello della trama, in Vice City che permette al giocatore di poter godere appieno dell'azione di gioco grazie anche al sottile filo conduttore che lega l'una all'altra le missioni da missioni da svolgere, aumentando notevolmente il fattore di immersione e di conseguente divertimento.

Insomma, a voler tirare le somme, è innegabile che Vice City riprenda e amplifichi il fascino di un gameplay innovativo introdotto da Grand Theft Auto 3. La possibilità di poterci muovere liberamente all'interno di una città "viva", di poterci fermare ad assistere ad un tramonto o ad un'alba (sta a vedere che adesso scopro di essere anche romantico) è sicuramente impagabile. Certo, ora che questo stile ha "capitalizzato" ci si attende un gran carico di novità fin dalla prossima versione del gioco, augurandoci altresì che alla Rockstar stiano mettendo a punto un sistema che li metta al sicuro, una volta per tutte, da quei piccoli problemi grafici che pur non minando il titolo, di sicuro non lo elevano a quell'eccellenza che altrimenti meriterebbe. In ogni modo, quella di Vice City rimane un'esperienza di gioco assolutamente da vivere. Il prezzo contenuto (Cidiverte continua la sua politica, a quanto pare vincente, del proporre titoli di primo piano a prezzi concorrenziali) e il fascino del poter, almeno per una volta, indossare gli sporchi panni del cattivo di turno, sono un richiamo a cui è veramente difficile resistere.

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