Grandia

di Redazione Gamesurf
Dopo circa 2 anni e mezzo dalla sua prima uscita su Sega Saturn, Grandia arriva sulle nostre Playstation europee. E' raro che un titolo venga portato da una piattaforma all'altra dopo tutto questo tempo, ma nel caso di Grandia si é quasi trattato di una pubblicazione dietro acclamazione popolare, uno dei casi in cui il pubblico chiese a gran voce la ri-pubblicazione di un gioco, tanto che la Sony stessa si é "scomodata" per effettuare l'operazione, incaricando la Ubi Soft. La trama di Grandia mette in gioco l'antica popolazione degli Icariani, come al solito avanzatissimi ed intelligentissimi, che da un momento all'altro abbandonano il pianeta scomparendo nel nulla, non prima di aver diviso il mondo in due tramite la costruzione di una gigantesca muraglia. Secoli dopo due razze, cresciute nelle due distinte metà del pianeta, convivono ignorandosi reciprocamene. Una, quella degli umani, basata totalmente sulla tecnologia, l'altra costruita sui più antichi fondamenti della magia. Gli umani, dietro il comando del generale Baal (fondatore dell'Esercito di Garyle), sono alla ricerca di antichi artefatti lasciati dagli Icariani, e rappresentanti grandissime fonti di potere. Le loro ricerche li spingono fino alla città di Arenta, dove dorme da secoli la pericolosa eredità dell'antico popolo

In questi tempi vive, nella piccola città-porticciolo di Parm, il giovane Joustin, vivace ragazzo che, in compagnia dell'amica Sue e di altri valenti compagni di viaggio, parte in cerca di tracce dell'antico popolo icariano. E' l'inizio di una delle più belle avventure mai arrivate sulle nostre PlayStation. A un primo impatto di ha l'impressione di trovarsi davanti ad un altro Xenogears: personaggi bidimensionali si spostano su fondali tridimensionali che possono essere ruotati e zoomati a piacimento. Ultimamente sulla PSX sono comparsi dei giochi del calibro grafico di Vagrant Story, Legend of Dragoon, oppure lo stesso noto Final Fantasy VIII, che hanno un impatto più diretto sull'acquirente, stupendolo spesso con notevoli scorci di computer grafica e con soluzioni visive d'impatto ("potevamo stupirvi con effetti speciali...", ehm...): in relazione a titoli simili l'approccio dei giocatore a Grandia é più freddo e distaccato. La gradevole fusione di 2d-3d presente nel gioco dimostra abbastanza la sua media età, e può far storcere il naso agli amanti delle evoluzioni tecnologiche nei videogiochi: ma già dopo i primi minuti questo senso di "delusione" (se così si può chiamare) viene subito meno, sostituito dall'interesse nell'osservare i comportamenti di quei piccoli ma vivacissimi personaggi che sono sullo schermo. In particolare, vedere una così bella caratterizzazione di personaggi in un RPG trasferita tramite immagini bidimensionali e animazioni talvolta anche rozzerelle lascia stupiti, ma allo stesso tempo rapiti