Gregory Horror Show

di Stefano 'Miyazaki' Guzzetti

Gregory l'ospitale
Il nuovo gioco Capcom non è un'invezione dei creatori di Resident Evil, ma è tratto da una nuova serie animata che sta avendo un immenso successo in Giappone; Naomi Iwata, la creatrice di Gregory e del suo mondo, dopo il lancio della serie nel 1999 ha conosciuto un successo senza precedenti e, come da copione, era naturale che anche un videogioco per la console più venduta nelle terre nipponiche fosse in scaletta. Come dice il titolo della serie (e del videogioco), Gregory Horror Show ruota attorno alla casa del protagonista (Gregory appunto), un topo decisamente strano ed enigmatico, al centro di una vicenda ancora più strana ed enigmatica. Privato di un vero e proprio incipit narrativo, il titolo Capcom vi porterà direttamente all'inizio dell'avventura, all'interno di una strana e sinistra magione dove l'atmosfera sinistra e claustrofobica si impossesserà subito di voi. Il vostro compito, per poter poi abbandonare la casa maledetta, sarà quello di soddisfare l'insaziabile voglia di anime della Morte (rappresentata con tanto di falce e berretto azzurro), che direttamente dai vostri sogni vi chiederà di rubarle direttamente dagli abitanti della casa .


Il cacciatore di anime e gli enigmi della casa
I metodi per prendere le anime dei malcapitati sono diversi e cambiano da persona a persona. Ci sono dei personaggi che per essere privati della loro anima, per esempio, dovranno essere osservati bene nelle loro abitudini; solo allora, quando saprete esattamente quando sarà il momento giusto, potrete entrare in azione. Ad esempio, una delle prime figure su cui dovrete agire è una infermiera pazza e sadica dalle sembianze di una lucertola, una certa Catherine. Il suo unico intento è quello di spillare sangue dal prossimo attraverso l'enorme siringa che ha sempre sotto braccio. Dopo averla osservata bene vi renderete conto che l'unica cosa che questo personaggio compie è girare da un corridoio all'altro della magione; grazie alla buccia di banana che vi darà James, il perfido nipotino di Gregory, potrete quindi far scivolare la lucertola sadica e sottrarle la preziosa anima, tanto cara alla Morte. Abbiamo descritto volutamente questa meccanica di gioco molto frequente nel nuovo titolo Capcom per mettere in evidenza un cosa che qualifica l'intera esperienza di gioco; Gregory Horror Show è prevalentemente un titolo di enigmi e azione. Un po' come Resident Evil appunto, però il tutto è intenzionalmente dipinto in chiave humor e dissacrante. Forse nel titolo di Iwata, rispetto alle opere di Mikami, l'esperienza è più sbilanciata verso la risoluzione di enigmi e proprio per questo durante il gioco verrà in mente, e più di una volta, la prima mitica avventura della Lucas Arts, ovvero Maniac Mansion. Chi giocò a suo tempo questo titolo sa benissimo quindi cosa aspettarsi dal titolo Capcom... molta riflessione e spremitura di meningi, dal momento che anche qua i puzzles da risolvere non sono pochi.

Il tempo a casa di Gregory
Una cosa interessante all'interno di Gregory Horror Show è lo scorrere del tempo; anche se oramai questa feature è presente in tantissimi titoli, qua realmente lo scorrere del tempo ha una funzione primaria per la risoluzione degli enigmi e quindi per il procedere nel gioco. Gregory stesso si comporterà diversamente a seconda dei momenti della giornata, e molti personaggi della casa svolgono determinati compiti in orari ben precisi. Avrete quindi a disposizione (come succedeva in Zelda: Majora's Mask) un taccuino dove potrete annotare le abitudini delle persone che state osservando, rendendo senz'altro più agevole il procedere nell'avventura.