Grim Fandango Remastered

di Valerio De Vittorio
Annunciato a sorpresa durante l'E3 dell'anno scorso dal palco Sony, Grim Fandango torna sui nostri schermi in questa edizione rimasterizzata. I più anzianotti di voi ricorderanno sicuramente la mitica avventura LucasArts, la prima che sperimentò con la terza dimensione ed abbandonò il mouse come sistema di controllo. Grazie a DoubleFIne, la software house di Tim Shafer, Grim Fandango ritorna oggi su Playstation 4, PS Vita e PC tirato a lucido.



Ma cos'é un Grim Fandango?
Grim Fandango é l'ultima grande avventura grafica di LucasArts, sviluppata sotto la direzione di Tim Shafer.
E perché tutti ne parlano, cos'ha di così speciale?
Da un lato rappresenta la fine di un'epoca, ma anche il punto più alto raggiunto dal genere nei suoi anni d'oro. Di avventure punta e clicca ne sono uscite moltissime dopo Grim Fandango, ma questa occupa un posto speciale nel cuore degli appassionati.
E' speciale anche perché é divertente, ben scritta, con protagonisti carismatici e situazioni entrate nella leggenda. Insomma, un titolo da non perdere.
Valeva la pena rimasterizzarla?
In questo caso dobbiamo dire di sì. Il gioco é diventato nel tempo introvabile, esclusiva PC difficile da far girare sui computer moderni. Inoltre il sistema di controllo scelto funzionava piuttosto male, e per fortuna in questa riedizione é stato affiancato da nuove opzioni.
Tutto chiaro, possiamo procedere con la recensione completa ora...



Dipartimento della morte


Grim Fandango ci racconta la storia di Manuel "Manny" Calavera, agente del Dipartimento della morte. Il suo lavoro consiste nel recuperare le anime dei deceduti ed assisterle nel viaggio che le condurrà verso l'aldilà. Manny é sfortunato, però, gli capitano solo i clienti peggiori ed é lo zimbello del dipartimento. Qualcosa di losco comunque serpeggia ed il nostro eroe si ritrova invischiato in una cospirazione più grande di lui! Lo ammettiamo, stiamo cercando di rimanere vaghi nel descrivervi la trama di Grim Fandango. Il titolo ha i suoi anni sulle spalle, ma se c'é una cosa bella dei remake ed edizioni remaster é che permettono alle nuove generazioni di riscoprire capolavori del passato o a chi se li fosse persi ai tempi di riscoprirle oggi. La sceneggiatura del titolo LucasArts rimane ancora attuale e una piacevole scoperta, davvero un chicca da godersi tutta d'un fiato. L'aldilà immaginato da Tim Shafer, ispirato a leggende Azteche, tradizioni messicane e tanta fantasia é infatti riuscitissimo, esilarante ed azzeccato.

I dialoghi sono sicuramente il punto forte del titolo, che come da tradizione LucasArts offrono moltissime risposte, alcune importanti per proseguire nell'avventura, altre utili solo a farsi qualche risata. Per il resto il gameplay é quello classico della avventure grafiche. Ci muoveremo per ambienti statici, alla ricerca di oggetti con cui interagire o da raccogliere. Per avanzare dovremo risolvere puzzle, dialogare con vari NPC e così via.



Remake sì, remake no...


Ma cosa ci propone di nuovo questa edizione rimasterizzata? In realtà poco o nulla. Sin dall'annuncio Shafer é stato piuttosto timido nel parlare e mostrare il lavoro su questa edizione di Grim Fandango e vedendo i risultati capiamo il motivo, il titolo é rimasto fondamentalmente inalterato. I lavori si sono concentrati sul motore di rendering, che offre un aspetto grafico più gradevole e moderno grazie a texture ridisegnate, una risoluzione più alta, con bordi ben definiti, e soprattutto un nuovo sistema di illuminazione.

Il risultato é più una tirata a lucido che un vero remake, lontano anni luce da quanto fatto con l'ultimo Resident Evil, ad esempio, ma anche con Kingdom Hearts e Final Fantasy X. I fondali, soprattutto, sono rimasti identici, e lo stacco su Playstation 4 un po' si nota. Manca anche l'adattamento ai 16: 9, in parte ovviato dalle opzioni extra del gioco che permettono di allargare l'immagine, soluzione sconsigliata, o di riempire i bordi neri con una cornice, variante che abbiamo preferito, nettamente più elegante delle altre. Anche i controlli offrono due impostazioni, con movimenti gestiti in base alla telecamera, nuova funzione decisamente ben fatta, o in stile tank, alla Resident Evil classico insomma, con le direzioni relative al protagonista.



La versione Playstation 4 viene offerta in cross-buy con PS Vita, quindi un acquisto vi garantisce entrambe le copie, con salvataggi interscambiabili. A parte qualche intoppo nella sincronizzazione, il titolo si comporta decisamente bene anche sulla portatile Sony, anche se é inspiegabilmente molto meno fluido. In ogni momento, se volete, potrete caricare il rendering originale e riscoprire com'era il gioco più di quindici anni fa.

Non nascondiamo che avremmo gradito un lavoro di restauro più coraggioso, tanto che le aggiunte suonano più come un extra che non come feature davvero interessanti. Se avete già giocato il titolo ai tempi non troverete molto a spingervi di nuovo nel mondo di Grim Fandango a parte la gioia di riscoprire un capolavoro senza tempo. Anche al gameplay, nonostante regga bene il peso degli anni, avrebbe giovato qualche nuovo accorgimento, ad esempio una funzione per evidenziare gli elementi interattivi. Poco male, in breve ci si adatta a frugare per i fondali. Inoltre segnaliamo una scarsa ottimizzazione della versione PS Vita, con caricamenti nettamente più lenti rispetto alla fluidissima e veloce controparte PS4. Infine, da notare come la versione portatile supporti anche i controlli via touch screen, molto simili ad un qualsiasi adventure per smartphone, mentre su PC si può finalmente utilizzare il mouse.

Menzione d'onore per l'ottima colonna sonora e per il doppiaggio, presente anche in lingua italiana, ripulito per l'occasione. Se preferite, in qualsiasi momento potrete selezionare quello originale, mantenendo la parte testuale in italiano. Chicca finale, é stato inserito l'audio commentato, che in alcuni momenti del gioco può essere attivato per scoprire interessanti restroscena sul titolo.