Grow Up!
di
Roberto Vicario
Grow up! é il seguito di quel Grow Home che, ai tempi della sua uscita, aveva letteralmente spaccato in due il mercato dei videogiocatori. Chi l'aveva osannato per la sua accentuata verticalità e per un sistema di controllo molto particolare, ma una volta assimilato incredibile piacevole e chi, invece, l'aveva bollato come gioco privo di mordente e poco entusiasmante.
A distanza di qualche anno eccoci qui alle prese con il seguito. Cercando di racchiudere all'interno di una frase il senso di questa nuova avventura del robottino BUD, potremmo dire che gli sviluppatori hanno puntato al concetto di “bigger and better”. Abbandonata la bella ma contenuta Star Plant del primo episodio, questa volta ci lanceremo nell'esplorazione di un vero e proprio pianeta.
Chi ha ben in mente Grow Home, sicuramente si ricorderà una spiccata ed esasperata verticalità di gioco. Questa volta gli sviluppatori, aprendo ad una sorta di “open world” (scusateci il gioco di parole) ci hanno dato la possibilità di esplorare in lungo ed in largo un vero e proprio pianeta, ricco di possibilità e soprattutto di diverse situazioni in grado di esaltare le abilità di BUD.
La storia che fa da sfondo alle avventure di BUD é molto semplice e quasi di contorno. Dopo un violentissimo scontro con un'asteroide, la navicella del nostro robot si schianta su un pianeta alieno sconosciuto, spargendo i suoi pezzi su tutta la sua superficie. C'é però un grosso problema: il computer di bordo MOM si trova sulla luna e toccherà quindi al nostro robottino recuperare i nove pezzi di astronave per tornare a salvare il suo computer di bordo.
Come dicevamo in apertura Grow Up! apre al giocatore molteplici strade per raggiungere gli obiettivi designati sulla mappa. Tutto sarà a disposizione del giocatore sin da subito, ad eccezione di alcuni poteri che può sfruttare il nostro personaggio, e che man mano diventeranno disponibili.
Grow up! é un platform in tutto e per tutto, ma la componente sandbox ricopre in ogni caso un ruolo piuttosto importante. Non c'é mai un'unica soluzione per arrivare all'obiettivo di turno e lo studio dell'ambiente circostante, mescolato alle abilità del nostro robot e alla fantasia di chi impugna il pad, possono fare davvero la differenza.
Dalla sua BUD può vantare diversi poteri molto interessanti e soprattutto utilissimi. Oltre alla planata già vista nel precedente capitolo della serie, potremo usare una specie deltaplano, sfruttare il jetpack per coprire distanze più ampie e persino la possibilità di trasformarsi in una sorta di palla rotolante in pieno stile Samus di Metroid. A questi elementi bisogna poi aggiungere le rinnovate abilità botaniche di BUD che ora é in grado di scansione qualsiasi tipo di flora per poi farne nascere un esemplare dove meglio crede.
L'utilizzo della flora é determinante nel raggiungimento di determinati pezzi dell'astronave, e questo perché ognuna di esse offre poteri differenti; ci sono delle specie di funghi elastici, piuttosto che altre strane forme floreali in grado di creare delle strane bolle e così via.
Il problema di Grow Up! sta, ancora una volta, in un sistema di controllo sicuramente particolare, ma allo stesso tempo un po confusionario e soprattutto in grado di obbligare il giocatore a spendere diverso tempo per prendere la confidenza necessaria a padroneggiarlo. I grilletti gestiscono infatti il braccio destro e quello sinistro di BUD e vien da se che molte situazioni richiedono una perfetta sincronia nella gestione dei due arti. Pur essendo sicuramente meno macchinoso e leggermente più fluido del primo episodio, non ci troviamo sicuramente davanti ad un sistema di controllo user friendly, ma che piuttosto richiede tanta pazienza e dedizione.
A questo elemento in larga parte soggettivo, dobbiamo aggiungere un elemento invece totalmente oggettivo, ovvero la durata dell'avventura. I pezzi dell'astronave che dovremo raccogliere sono meno di dieci, e questa operazione non ci terrà impegnati moltissimo con Grow Up!, al massimo una manciata di ore.
Un lasso di tempo comunque sufficiente per apprezzare soprattutto la delicata direzione artistica scelta dagli sviluppatori del gioco. Uno stile grafico molto particolare, a tratti minimalista, ma estremamente piacevole da vedere. Meno d'impatto, invece, la colonna sonora del gioco, a tratti quasi fatiscente.
A distanza di qualche anno eccoci qui alle prese con il seguito. Cercando di racchiudere all'interno di una frase il senso di questa nuova avventura del robottino BUD, potremmo dire che gli sviluppatori hanno puntato al concetto di “bigger and better”. Abbandonata la bella ma contenuta Star Plant del primo episodio, questa volta ci lanceremo nell'esplorazione di un vero e proprio pianeta.
Una nuova orizzontalità
Chi ha ben in mente Grow Home, sicuramente si ricorderà una spiccata ed esasperata verticalità di gioco. Questa volta gli sviluppatori, aprendo ad una sorta di “open world” (scusateci il gioco di parole) ci hanno dato la possibilità di esplorare in lungo ed in largo un vero e proprio pianeta, ricco di possibilità e soprattutto di diverse situazioni in grado di esaltare le abilità di BUD.
La storia che fa da sfondo alle avventure di BUD é molto semplice e quasi di contorno. Dopo un violentissimo scontro con un'asteroide, la navicella del nostro robot si schianta su un pianeta alieno sconosciuto, spargendo i suoi pezzi su tutta la sua superficie. C'é però un grosso problema: il computer di bordo MOM si trova sulla luna e toccherà quindi al nostro robottino recuperare i nove pezzi di astronave per tornare a salvare il suo computer di bordo.
Come dicevamo in apertura Grow Up! apre al giocatore molteplici strade per raggiungere gli obiettivi designati sulla mappa. Tutto sarà a disposizione del giocatore sin da subito, ad eccezione di alcuni poteri che può sfruttare il nostro personaggio, e che man mano diventeranno disponibili.
Grow up! é un platform in tutto e per tutto, ma la componente sandbox ricopre in ogni caso un ruolo piuttosto importante. Non c'é mai un'unica soluzione per arrivare all'obiettivo di turno e lo studio dell'ambiente circostante, mescolato alle abilità del nostro robot e alla fantasia di chi impugna il pad, possono fare davvero la differenza.
Grow up! é un platform in tutto e per tutto, ma la componente sandbox ricopre in ogni caso un ruolo piuttosto importante.
Dalla sua BUD può vantare diversi poteri molto interessanti e soprattutto utilissimi. Oltre alla planata già vista nel precedente capitolo della serie, potremo usare una specie deltaplano, sfruttare il jetpack per coprire distanze più ampie e persino la possibilità di trasformarsi in una sorta di palla rotolante in pieno stile Samus di Metroid. A questi elementi bisogna poi aggiungere le rinnovate abilità botaniche di BUD che ora é in grado di scansione qualsiasi tipo di flora per poi farne nascere un esemplare dove meglio crede.
L'utilizzo della flora é determinante nel raggiungimento di determinati pezzi dell'astronave, e questo perché ognuna di esse offre poteri differenti; ci sono delle specie di funghi elastici, piuttosto che altre strane forme floreali in grado di creare delle strane bolle e così via.
Il problema di Grow Up! sta, ancora una volta, in un sistema di controllo sicuramente particolare, ma allo stesso tempo un po confusionario e soprattutto in grado di obbligare il giocatore a spendere diverso tempo per prendere la confidenza necessaria a padroneggiarlo. I grilletti gestiscono infatti il braccio destro e quello sinistro di BUD e vien da se che molte situazioni richiedono una perfetta sincronia nella gestione dei due arti. Pur essendo sicuramente meno macchinoso e leggermente più fluido del primo episodio, non ci troviamo sicuramente davanti ad un sistema di controllo user friendly, ma che piuttosto richiede tanta pazienza e dedizione.
A questo elemento in larga parte soggettivo, dobbiamo aggiungere un elemento invece totalmente oggettivo, ovvero la durata dell'avventura. I pezzi dell'astronave che dovremo raccogliere sono meno di dieci, e questa operazione non ci terrà impegnati moltissimo con Grow Up!, al massimo una manciata di ore.
Un lasso di tempo comunque sufficiente per apprezzare soprattutto la delicata direzione artistica scelta dagli sviluppatori del gioco. Uno stile grafico molto particolare, a tratti minimalista, ma estremamente piacevole da vedere. Meno d'impatto, invece, la colonna sonora del gioco, a tratti quasi fatiscente.
Grow Up!
7.5
Voto
Redazione
Grow Up!
Nel complesso possiamo quindi ammettere che Grow Up migliora in tutto e per tutto quanto abbiamo già potuto apprezzare (non tutti, purtroppo!) nel precedente Grow Home. Il sistema di controllo rimane ancora ostico e assolutamente poco intuitivo, così come la durata poteva essere rimpolpata con qualche espediente da parte degli sviluppatori; ci troviamo però davanti ad un platform game molto divertente, e soprattutto lontano da molte altre produzione presenti sul mercato. In generale provate a dargli una possibilità, se però siete fan del genere, l'acquisto é quasi obbligatorio: non ve ne pentirete.