Guacamelee!

di Tommaso Alisonno
Mi chiamo Juan, e fino a ieri ero un forzuto ma pacifico coltivatore di Agave nelle campagne di Pueblucho. Questa mattina, però, le cose erano destinate a cambiare: il parroco Frey Ayayay mi ha svegliato perché lo aiutassi nei preparativi per la festa dei morti - e fin qui tutto normale - ma quando sono andato alla villa di El Presidente, ho trovato l'inferno! Il perfido Carlos Calaca é tornato dal mondo dei morti ed ha rapito Lupita, la bella figlia di El Presidente, e - come se non bastasse - mi ha ucciso. Ma nel mondo dei morti ho incontrato Tostada, lo spirito della maschera sacra: adesso sono un Luchador, e Calaca sta per avere il fatto suo!

Guacamelee! é il platform/arcade che Drinkbox ha sviluppato simultaneamente su PS3 e PS Vita: si tratta di un gioco dalle meccaniche di base estremamente “vecchia scuola” (siamo nell'Indie più sfrenato) e realizzato totalmente con grafica bidimensionale, ricco di humor, citazioni e, soprattutto, salti al limite del millimetro. Il giocatore impersona Juan, il quale indosserà la maschera del Luchador dopo pochi minuti per dare il via all'avventura vera e propria; nel gioco in multiplayer (cooperativo) il secondo giocatore interpreterà Tostada, ma i due personaggi hanno caratteristiche identiche.



I comandi di base sono molto semplici, dato che si limitano a un tasto di salto e uno per l'attacco semplice, più la schivata, effettuabile con l'analogico destro e/o (solo PS3) un tasto laterale. Un altro tasto permette di effettuare la presa, ma questa tecnica é disponibile solo dopo aver dato un po' di botte ad un nemico e avergli fatto comparire l'apposita icona sul capo. L'ultimo tasto frontale é dedicato alle mosse speciali, ma queste andranno guadagnate col tempo infrangendo determinate statue sparse nel mondo (parliamo di tappe obbligate: entro la fine del gioco guadagnerete necessariamente tutte le mosse). Altre mosse accessorie potranno essere acquistate, insieme a potenziamenti vari, presso i savepoint.

Le mosse speciali, il cui uso é limitato da un serbatoio che si ricarica col tempo, avranno un'utilità ben più vasta che non il semplice combattimento: sebbene siano indubbiamente comode per affrontare i vari nemici, e addirittura indispensabili per abbattere alcune protezioni, la loro dinamica le rende anche indispensabili per superare alcune sezioni di salto. Tanto per fare un esempio, il “montante cedrone” (la prima tecnica che si ottiene) eseguito a mezz'aria prolungherà il salto in altezza, permettendo così di superare dislivelli prima inaccessibili. E che dire della trasformazione in pollo necessaria per intrufolarsi in pertugi minimali?



Altre tecniche speciali che Luchador/Juan apprenderà nel corso della sua odissea saranno il salto doppio, il rimbalzo sui muri o la corsa sugli stessi. Ad un certo punto, il protagonista padroneggerà il potere di passare dal mondo dei vivi al mondo dei morti: normalmente i due mondi coincidono, ma alcun elementi, come costruzioni e piattaforme, sussistono in uno solo dei due. La meccanica dei due mondi paralleli non é certo nuova (in tempi recenti l'abbiamo vista, per esempio, in Outland), ma offre ancora una volte ottime circostanze di gameplay: alcuni nemici saranno infatti colpibili solo quando si staziona in uno dei due mondi (ma potranno colpire Juan a prescindere), ma saranno ovviamente le serie di salti con piattaforme sparpagliate “tra un mondo e l'altro” a far impazzire il giocatore.

La realizzazione grafica, come accennato totalmente bidimensionale, prevede un mondo (anzi due) molto allegro e colorato, zeppo di dettagli e camei veramente divertenti: le citazioni sono all'ordine del giorno in Guacamelee!, dove compaiono elementi tratti da Star Wars, il Mago di Oz, Super Mario Bros., The Legend of Zelda, Castle Crushers, e persino i Meme più in voga al momento, il tutto rivisitato in chiave “Mexicana”. Su PS3, il motore gira in maniera perfettamente fluida a 1080p; su PS Vita, salvo il cambio di risoluzione, la resa é pressoché identica. Gli sviluppatori si sono anche divertiti a “giocare” con lo zoom, così talvolta l'inquadratura spazia per zone molto larghe, altre si focalizza sul Luchador.