Guilty Gear X
di
Redazione Gamesurf
Il primo Guilty Gear per PlayStation può considerarsi un picchiaduro mediamente famoso, sebbene ai tempi dell'uscita non abbia goduto di una promozione considerevole essendo stato prodotto da una software house tuttora considerata tra le minori, ovvero la Sammy. Sviluppato dalla Arc System, un piccolo studio fondato da ex programmatori della SNK, Guilty Gear presentava una grafica bitmap veramente notevole, soprattutto considerando le limitazioni del 32 bit della Sony in questo genere di giochi. Al di là della veste grafica era degno di nota anche il tentativo di creare un qualcosa di alternativo alle saghe della Capcom e della SNK, realizzando un background piuttosto particolareggiato dei personaggi, con una loro intricata storia, e un certo carisma. A limitare il divertimento di Guilty Gear arrivavano però le cosiddette "Destroyer", mosse che erano in grado di uccidere l'avversario con un singolo colpo, terminando peraltro tutti i match dell'incontro in corso. Molti considerarono la faccenda inopportuna a causa della possibilità di effettuare tali attacchi in qualsiasi momento costringendo i giocatori più corretti a proibirle negli scontri in doppio
C'é anche da dire che la Arc System disponeva un budget limitatissimo per lo sviluppo del gioco (addirittura come doppiatore del protagonista Sol Badguy fu scelto l'aiutante del character designer!) e questo ovviamente ha influito sul beta testing e sul bilanciamento generale che alla fin fine non si rivelava eccelso. Ad ogni modo sembrava che Guilty Gear sarebbe diventata semplicemente una nota a pié pagina della storia dei picchiaduro, ma all'inizio di quest'anno, all'improvviso sono spuntate dal nulla voci inerenti a un possibile sequel seguite da un annuncio ufficiale della Sammy. Guilty Gear X sarebbe stato originariamente un coin op per Naomi e avrebbe avuto come caratteristica più impressionante una grafica in hi res. L'estate scorsa il gioco della Arc System ha letteralmente monopolizzato l'interesse dei giocatori nipponici nelle sale giochi e sta bissando il successo in questa tanto attesa conversione per Dreamcast
C'é anche da dire che la Arc System disponeva un budget limitatissimo per lo sviluppo del gioco (addirittura come doppiatore del protagonista Sol Badguy fu scelto l'aiutante del character designer!) e questo ovviamente ha influito sul beta testing e sul bilanciamento generale che alla fin fine non si rivelava eccelso. Ad ogni modo sembrava che Guilty Gear sarebbe diventata semplicemente una nota a pié pagina della storia dei picchiaduro, ma all'inizio di quest'anno, all'improvviso sono spuntate dal nulla voci inerenti a un possibile sequel seguite da un annuncio ufficiale della Sammy. Guilty Gear X sarebbe stato originariamente un coin op per Naomi e avrebbe avuto come caratteristica più impressionante una grafica in hi res. L'estate scorsa il gioco della Arc System ha letteralmente monopolizzato l'interesse dei giocatori nipponici nelle sale giochi e sta bissando il successo in questa tanto attesa conversione per Dreamcast
Guilty Gear X
Guilty Gear X
Guilty Gear X è in grado di stupire non solo i fan dei picchiaduro, ma anche gli altri giocatori grazie ad una realizzazione tecnica che lo pone come stato dell'arte della grafica bitmap. Si tratta di un gioco non immediatissimo, ma che possiede una notevole profondità a livello tattico, tanto che arrivare a giocare a discreti livelli è una vera e propria soddisfazione. Con questo titolo la Arc System può finalmente ambire ad entrare nella storia dei picchiaduro, obbiettivo che gli era sfuggito con il primo Guilty Gear. Grossi complimenti vanno anche ai producer della Sammy per aver reclutato un gruppo di talenti simile!