Gundam Battle Assault
di
Redazione Gamesurf
Anche sul piano del sonoro il lavoro svolto é di buona qualità con campionamenti degli effetti sonori delle varie serie e musiche in tema con l'azione. A discapito del genere, lo stile di gioco é abbastanza inusuale e tiene conto della buona, ma non esaltante, mobilità di un robot alto diciotto e passa metri (tutto é in scala reale, quindi mobile armour come il Big Zam sono alti anche quattro volte un mobile suit normale), tanto che la prima impressione é di lentezza totale dell'azione di gioco. Dopo un po' però si impara ad usare i propulsori, attivabili tramite i tasti dorsali, per aumentare la velocità di spostamento compatibilmente con il loro grado di surriscaldamento. Ogni mobile suit ha un proprio set di mosse, anche se i movimenti per ottenerle sono identici, quindi non avremo combattenti basati su colpi attuabili con mezzelune contrapposti a quelli con il classico indietro-avanti o giù-su sulla croce direzionale. L'attacco a distanza principale é limitato dal caricatore dell'energia e, una volta esaurito, non é più possibile ricaricarlo. La stessa filosofia é presente per le super mosse che, a differenza delle barre a caricamento dei picchiaduro Capcom e SNK, sono limitate a tre per scontro
Da una parte questa scelta lascia perplessi, ma dall'altra rientra perfettamente nell'idea di rappresentare i mobile suit come unità limitate dalla loro natura meccanica. Certo, siamo ben lontani da quello che si definisce realismo, ma nel complesso, il tutto funziona piuttosto bene. Sempre a proposito di limitazioni é bene notare che le dimensioni corrispondono in maniera inversa a potenza di fuoco e agilità (con la notabile eccezione del Sazabi), non a caso, per battere i mobile armour boss spesso basta arrivargli alle spalle, operazione che si rivela difficoltosa con mobile suit più lenti e meglio armati come lo ZZ Gundam. Ovviamente le unità tecnologicamente obsolete come lo Zaku II e l'Ackguy sono state bilanciate in modo tale che il diverso livello di tecnologia non influisca più di tanto con la loro efficacia
Da una parte questa scelta lascia perplessi, ma dall'altra rientra perfettamente nell'idea di rappresentare i mobile suit come unità limitate dalla loro natura meccanica. Certo, siamo ben lontani da quello che si definisce realismo, ma nel complesso, il tutto funziona piuttosto bene. Sempre a proposito di limitazioni é bene notare che le dimensioni corrispondono in maniera inversa a potenza di fuoco e agilità (con la notabile eccezione del Sazabi), non a caso, per battere i mobile armour boss spesso basta arrivargli alle spalle, operazione che si rivela difficoltosa con mobile suit più lenti e meglio armati come lo ZZ Gundam. Ovviamente le unità tecnologicamente obsolete come lo Zaku II e l'Ackguy sono state bilanciate in modo tale che il diverso livello di tecnologia non influisca più di tanto con la loro efficacia
Gundam Battle Assault
Gundam Battle Assault
Infogrames Italia ha scelto bene il primo gioco di Gundam da distribuire ufficialmente in Italia. Gundam Battle Assault si rivela un ottimo picchiaduro bidimensionale e, pur essendo lontano dai migliori del genere, è piuttosto divertente e rappresentativo dei soggetti da cui trae spunto. I difetti non mancano purtroppo, ma non riescono a rovinare del tutto il gioco che resta consigliato ai fan di Gundam e agli appassionati di picchiaduro bidimensionali. Speriamo solo che non resti un caso isolato e faccia da anticamera alla recente produzione di titoli dedicati al mobile suit bianco.