Gunlok

di Redazione Gamesurf
Oltre a nascondersi dietro a vari ostacoli i membri del team potranno anche mimetizzarsi nei numerosi corsi d'acqua o tra i cumuli di spazzatura, oppure utilizzare le numerose risorse a disposizione tra l'equipaggiamento
Oltre alle armi quali pistole, fucili, mitragliatori, lanciagranate, lanciamissili e lanciafiamme l'equipaggiamento sarà composto da elementi quali bracci riparatori, interfacce per elementi nemici, navigatori satellitari, scudi portatili, upgrade visivi o motori, generatori di ologrammi e tanto altro

Una nota particolare meritano le mine, a tempo, di prossimità, a controllo remoto, esplosive o sonore, capaci da sole di cambiare completamente l'approccio ad una missione
Vista la relativa rarità di armamenti presenti nei livelli sarà necessario utilizzare in ogni caso più il cervello che la forza bruta, per non rischiare di trovarsi completamente disarmati dopo pochi metri, manovre di aggiramento, mimetizzazioni, creazione di diversivi, uniti ad un attento studio del comportamento delle truppe avversarie e della conformazione degli schieramenti saranno indispensabili per portare a termine il gioco
Il buon numero di comandi, formazioni e tattiche utilizzabili permette al gioco di essere apprezzato sempre più man mano che si superano i livelli
TIRANDO LE SOMME
La difficoltà di gioco é particolarmente elevata, specie nelle prime fasi, necessarie a ottenere la padronanza della gestione delle telecamere e dell'interfaccia, del team, compresi gli equipaggiamenti, la scelta dei proiettili, e delle tattiche di attacco, una volta superata una fase iniziale critica il gioco diventa via via più divertente rappresentando una sfida di buon livello
L'aspetto grafico non é particolarmente impressionante, penalizzato da scelte cromatiche non troppo felici riguardo alla palette degli ambienti e da una realizzazione dei terreni e di alcune avversari a mio parere poco curata. D'altra parte l'illuminazione in tempo reale, la realizzazione tecnica dei protagonisti e alcune chicche, come la diversa capacità di fuoco se ci si trova in movimento o fermi, o la crescente abilità di tiro secondo il numero di nemici eliminati fanno pensare ad una cura quasi maniacale nello sviluppo