Gunman Chronicles
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L'ultimo ingrediente della ricetta é quello su cui in qualche modo hanno più battuto le press-release: le armi configurabili. Il nostro arsenale spazia dal coltellaccio e la pistola di ordinanza fino al lanciarazzi, passando per l'immancabile fucile a pallettoni, le granate a mano, il mitra ed armi più futuristiche a base di laser e di sostanze chimiche. Per ciascuna di queste armi sarà possibile variare la modalità di utilizzo agendo su dei parametri specifici. Per esempio, per il fucile a pompa, sarà possibile stabilire quante cartucce sparare con ogni colpo, ottenendo un effetto via via più devastante a scapito del consumo di munizioni e del rinculo, che alla massima potenza ci sbalza letteralmente all'indietro
Le granate si possono impostare come fossero mine di prossimità o a tempo, o più semplicemente come bombe a mano, ed é possibile stabilire se debbano esplodere a impatto o "a grappolo". Analogamente si può fare per il lanciarazzi, che può, tra le altre cose, essere configurato anche per sparare più missili o per spararne di radio-guidati. Ogni singola arma ha, dunque, diverse modalità di utilizzo, ciascuna utile in determinate situazioni, c'é però da dire che alla lunga si tende a sfruttare solo quelle con le quali si trova il feeling migliore o che paiono dare i migliori risultati, e solo in certi punti ben precisi si sente la necessità di ricercare una soluzione "ad hoc" per affrontare certe situazioni
Chiudiamo parlando dell'intelligenza artificiale del gioco, parametro tipicamente critico negli sparatutto. Secca ripetere sempre le stesse cose, ma anche in questo caso Gunman Chronicles é il diretto erede di Half Life. I comportamenti dei nemici, e degli amici, sono stati accuratamente "scriptati" e rispondono a un certo grado di realismo e varietà. Qualche "falla", qualche avversario stranamente stupido, curiosamente si trova in giro, ma per lo più i mostri si muovono in branco o comunque con una certa intelligenza, cercando riparo dietro le pareti, movendosi, agendo coordinati. Non siamo ai livelli di realismo e verosimiglianza dei marine contro cui si scontrava Gordon Freeman, bisogna sottolinearlo, tuttavia il gioco si attesta su ottimi livelli anche in questa circostanza
Le granate si possono impostare come fossero mine di prossimità o a tempo, o più semplicemente come bombe a mano, ed é possibile stabilire se debbano esplodere a impatto o "a grappolo". Analogamente si può fare per il lanciarazzi, che può, tra le altre cose, essere configurato anche per sparare più missili o per spararne di radio-guidati. Ogni singola arma ha, dunque, diverse modalità di utilizzo, ciascuna utile in determinate situazioni, c'é però da dire che alla lunga si tende a sfruttare solo quelle con le quali si trova il feeling migliore o che paiono dare i migliori risultati, e solo in certi punti ben precisi si sente la necessità di ricercare una soluzione "ad hoc" per affrontare certe situazioni
Chiudiamo parlando dell'intelligenza artificiale del gioco, parametro tipicamente critico negli sparatutto. Secca ripetere sempre le stesse cose, ma anche in questo caso Gunman Chronicles é il diretto erede di Half Life. I comportamenti dei nemici, e degli amici, sono stati accuratamente "scriptati" e rispondono a un certo grado di realismo e varietà. Qualche "falla", qualche avversario stranamente stupido, curiosamente si trova in giro, ma per lo più i mostri si muovono in branco o comunque con una certa intelligenza, cercando riparo dietro le pareti, movendosi, agendo coordinati. Non siamo ai livelli di realismo e verosimiglianza dei marine contro cui si scontrava Gordon Freeman, bisogna sottolinearlo, tuttavia il gioco si attesta su ottimi livelli anche in questa circostanza