Gurumin – A Monstruos Adventure
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La giovane Parin è prossima alla morte per noia nel villaggio di minatori di Tiese, occupato solo da alcuni vecchi oltretutto un po' eccentrici, ma deve rimanervi, ospite del nonno, in quanto i genitori archeologi girano sempre il mondo per lavoro. La sua permanenza cambia radicalmente il giorno in cui soccorre una bambina dall'aggressione di un cane, senza sapere che quella bambina è in realtà un mostro che abita in una sorta di dimensione parallela, invisibile agli adulti. Parin fa amicizia con Pino (questo il nome della mostriciattola) e i suoi concittadini di Monster Village, sicuramente più buffi che non spaventosi, e quando questi vengono aggrediti dai crudeli (ma sempre buffi) nemici Fantasmi, impugna un'arma mitologica e si fa paladina della loro libertà. Niente di più normale, per la figlia di due archeologi, che l'arma mitologia abbia l'aspetto e le funzioni di un trapano da minatore...
Questa, in poche parole, l'introduzione a Gurumin, un JRPG dalle tinte estremamente Arcade (anzi, probabilmente sarebbe più corretto definirlo un Platform-Arcade con qualche elemento di RPG) che con la sua ambientazione da favola di Halloween e la sua realizzazione estremamente pupazzosa e cartonosa dimostra di essere dedicato soprattutto al pubblico più giovanile, ma che come vedremo in seguito anche i più grandicelli potrebbero apprezzare. Interpretando Parin armata del suo fedele trapano, saremo chiamati ad affrontare delle missioni di tipo "dungeon da esplorare" (sebbene molte siano a cielo aperto) in cui affronteremo i succitati Fantasmi, salvando dalla prigionia i mostri nostri amici o rinvenendo oggetti depredati da Monster Village, fino ai canonici scontri contro i boss. A questo si aggiungono alcune Quest più "ruolistiche" come il rinvenimento di determinati oggetti o il superamento di alcuni sotto-giochi, comunque in linea col contest di base.
Il sistema di gioco è naturalmente in tempo reale: Parin è decisamente atletica per una dodicenne (che la madre abbia iniziali L.C.?) e può saltare ed appendersi praticamente su tutte le pareti, arrampicarsi sulle scale e naturalmente combattere. I comandi sono piuttosto semplici, in quanto si limitano al salto, all'attacco e alla schivata, ma ovviamente saranno le varie combinazioni di queste mosse, sbloccabili man mano che si va avanti nel gioco, a consentirvi di effettuare tecniche sempre più efficienti. L'unica tecnica "speciale" presente sin dall'inizio consisterà nel "caricare" il trapano (tenendo premuto il tasto d'attacco) per poi rilasciare un colpo potenziato, capace di spaccare le armature degli avversari così come blocchi di roccia, pareti di pietra o cassette di legno. Il trapano diverrà con l'utilizzo via via più potente, ma parimenti tenderà a perdere colpi ogni volta che subirete dei danni. Ad ogni modo, si raggiunge piuttosto rapidamente il livello massimo, e si tende a giocare sempre col trapano intorno a quel limite.
La realizzazione grafica di Gurumin, come già accennato, è studiata in modo da essere dedicata ad un pubblico molto giovanile, cosicché anche i mostri di Monster Village, i fantasmi e persino i boss sono talmente pupazzosi che al confronto anche i barbapapà sarebbero spaventosi. Ciò però non implica assolutamente che il lavoro sia stato svolto sottogamba: tutti i modelli sono infatti notevolmente dettagliati, così come la cura delle textures, tanto nei modelli più importanti (Parin, gli altri personaggi, i Boss) quanto nei nemici comuni, che hanno forse l'unica colpa di essere, sotto l'equipaggiamento (da rimuovere a suon di trapanate), quasi tutti praticamente uguali tra loro. Gli ambienti sono ben studiati e pregevolmente realizzati: ciascun Dungeon è diviso in duequattro parti in modo da non pesare troppo sui calcoli della PSP,ma ciascuna di essere è abbastanza ampia da non far pesare i tempi di caricamento, costituendo così tra l'altro anche dei checkpoint per il game-over. Unica tiratina d'orecchie: per "dimezzare" gli sforzi (anche se le modifiche ci sono e si vedono) la metà dei livelli è ottenuta facendo il "mirror" dell'altra metà.
La colonna sonora è decisamente gradevole: i temi sono allegri e spensierati, e nonostante ciò hanno quel certo non so ché che riesce a dar loro un pizzico di "horror" alla Camper, tanto per ricordarci che stiamo vivendo un'avventura "Mostruosa". Gli effetti sonori sono ben realizzati, ma talvolta si registra un difetto per il quale tra il presentarsi della situazione scatenante e l'esecuzione del suono vi è una pausa, dovuta probabilmente al caricamento dello stesso. I doppiaggi sono in lingua americana: non sono malvagi ma abbiamo sicuramente sentito di peggio. L'intero gioco è sottotitolato esclusivamente in Inglese, e probabilmente questo costituisce il peggior difetto della versione che troveremo nei nostri negozi: abbiamo infatti più volte puntualizzato come il gioco sia dedicato ai più giovani, e non a caso sulla scatola spicca l'indicazione "3+", ma per quanto i bimbi di oggi siano decisamente più avanti di noialtri un po' più "attempati", quanti di loro comprendono l'Inglese a sufficienza da riuscire a seguire una storia del genere? E quanti, una volta giunti alla sufficiente padronanza della lingua, avranno ancora interesse a giocare un titolo così "infantile"?
A onor del vero, c'è da dire che Gurumin non è un gioco "solo" per bambini: il sistema di gioco, sebbene semplice ed immediato, tende col tempo e con l'acquisizione di nuove tecniche a divenire pian piano sempre più "complesso", e lo schema stesso dei livelli ci proporrà talvolta qualche piccola quest che potrebbe mettere alla prova le celluline grigie ed i riflessi di più di un adulto. La simpatia dei personaggi, prima fra tutti Parin e le sue espressioni facciali, e la curiosità della trama potranno inoltre essere un deterrente sufficiente per tenerlo in mano più di quanto non potessimo immaginare: per esperienza diretta, possiamo tranquillamente affermare che Gurumin è un gioco che può divertire per tutta una sera senza essere mai noioso, né mai di una difficoltà castrante. Provate a dargli un'occhiata se siete appassionati di Platform-Arcade e non disdegnate qualche influenza RPG, soprattutto se l'idea di un'ambientazione da mostro-favola è nei vostri gusti, e prendete in considerazione l'idea di regalarlo a vostro figlio per giocare con lui insegnandogli così l'Inglese. In tutti gli altri casi, però, probabilmente Gurumin non fa per voi.
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Questa, in poche parole, l'introduzione a Gurumin, un JRPG dalle tinte estremamente Arcade (anzi, probabilmente sarebbe più corretto definirlo un Platform-Arcade con qualche elemento di RPG) che con la sua ambientazione da favola di Halloween e la sua realizzazione estremamente pupazzosa e cartonosa dimostra di essere dedicato soprattutto al pubblico più giovanile, ma che come vedremo in seguito anche i più grandicelli potrebbero apprezzare. Interpretando Parin armata del suo fedele trapano, saremo chiamati ad affrontare delle missioni di tipo "dungeon da esplorare" (sebbene molte siano a cielo aperto) in cui affronteremo i succitati Fantasmi, salvando dalla prigionia i mostri nostri amici o rinvenendo oggetti depredati da Monster Village, fino ai canonici scontri contro i boss. A questo si aggiungono alcune Quest più "ruolistiche" come il rinvenimento di determinati oggetti o il superamento di alcuni sotto-giochi, comunque in linea col contest di base.
Il sistema di gioco è naturalmente in tempo reale: Parin è decisamente atletica per una dodicenne (che la madre abbia iniziali L.C.?) e può saltare ed appendersi praticamente su tutte le pareti, arrampicarsi sulle scale e naturalmente combattere. I comandi sono piuttosto semplici, in quanto si limitano al salto, all'attacco e alla schivata, ma ovviamente saranno le varie combinazioni di queste mosse, sbloccabili man mano che si va avanti nel gioco, a consentirvi di effettuare tecniche sempre più efficienti. L'unica tecnica "speciale" presente sin dall'inizio consisterà nel "caricare" il trapano (tenendo premuto il tasto d'attacco) per poi rilasciare un colpo potenziato, capace di spaccare le armature degli avversari così come blocchi di roccia, pareti di pietra o cassette di legno. Il trapano diverrà con l'utilizzo via via più potente, ma parimenti tenderà a perdere colpi ogni volta che subirete dei danni. Ad ogni modo, si raggiunge piuttosto rapidamente il livello massimo, e si tende a giocare sempre col trapano intorno a quel limite.
La realizzazione grafica di Gurumin, come già accennato, è studiata in modo da essere dedicata ad un pubblico molto giovanile, cosicché anche i mostri di Monster Village, i fantasmi e persino i boss sono talmente pupazzosi che al confronto anche i barbapapà sarebbero spaventosi. Ciò però non implica assolutamente che il lavoro sia stato svolto sottogamba: tutti i modelli sono infatti notevolmente dettagliati, così come la cura delle textures, tanto nei modelli più importanti (Parin, gli altri personaggi, i Boss) quanto nei nemici comuni, che hanno forse l'unica colpa di essere, sotto l'equipaggiamento (da rimuovere a suon di trapanate), quasi tutti praticamente uguali tra loro. Gli ambienti sono ben studiati e pregevolmente realizzati: ciascun Dungeon è diviso in duequattro parti in modo da non pesare troppo sui calcoli della PSP,ma ciascuna di essere è abbastanza ampia da non far pesare i tempi di caricamento, costituendo così tra l'altro anche dei checkpoint per il game-over. Unica tiratina d'orecchie: per "dimezzare" gli sforzi (anche se le modifiche ci sono e si vedono) la metà dei livelli è ottenuta facendo il "mirror" dell'altra metà.
La colonna sonora è decisamente gradevole: i temi sono allegri e spensierati, e nonostante ciò hanno quel certo non so ché che riesce a dar loro un pizzico di "horror" alla Camper, tanto per ricordarci che stiamo vivendo un'avventura "Mostruosa". Gli effetti sonori sono ben realizzati, ma talvolta si registra un difetto per il quale tra il presentarsi della situazione scatenante e l'esecuzione del suono vi è una pausa, dovuta probabilmente al caricamento dello stesso. I doppiaggi sono in lingua americana: non sono malvagi ma abbiamo sicuramente sentito di peggio. L'intero gioco è sottotitolato esclusivamente in Inglese, e probabilmente questo costituisce il peggior difetto della versione che troveremo nei nostri negozi: abbiamo infatti più volte puntualizzato come il gioco sia dedicato ai più giovani, e non a caso sulla scatola spicca l'indicazione "3+", ma per quanto i bimbi di oggi siano decisamente più avanti di noialtri un po' più "attempati", quanti di loro comprendono l'Inglese a sufficienza da riuscire a seguire una storia del genere? E quanti, una volta giunti alla sufficiente padronanza della lingua, avranno ancora interesse a giocare un titolo così "infantile"?
A onor del vero, c'è da dire che Gurumin non è un gioco "solo" per bambini: il sistema di gioco, sebbene semplice ed immediato, tende col tempo e con l'acquisizione di nuove tecniche a divenire pian piano sempre più "complesso", e lo schema stesso dei livelli ci proporrà talvolta qualche piccola quest che potrebbe mettere alla prova le celluline grigie ed i riflessi di più di un adulto. La simpatia dei personaggi, prima fra tutti Parin e le sue espressioni facciali, e la curiosità della trama potranno inoltre essere un deterrente sufficiente per tenerlo in mano più di quanto non potessimo immaginare: per esperienza diretta, possiamo tranquillamente affermare che Gurumin è un gioco che può divertire per tutta una sera senza essere mai noioso, né mai di una difficoltà castrante. Provate a dargli un'occhiata se siete appassionati di Platform-Arcade e non disdegnate qualche influenza RPG, soprattutto se l'idea di un'ambientazione da mostro-favola è nei vostri gusti, e prendete in considerazione l'idea di regalarlo a vostro figlio per giocare con lui insegnandogli così l'Inglese. In tutti gli altri casi, però, probabilmente Gurumin non fa per voi.