.Hack: Infection

di Antonio '[R-W]' Norfo
A new, virgin World


Le vicissitudini narrate in DotHack//Infection hanno come teatro un mondo fittizio nel fittizio, una creazione nella sub-creazione o, in altre parole, un gioco nel gioco.
I meandri e gli angoli che andremo ad esplorare e per i quali vagheremo apparterranno a "The World", nome del MMORPG (acronimo che sta per Massive Multiplayer Online Role Playing Game) che il protagonista del primo capitolo della tetralogia Bandai sta imparando a conoscere.
Stimolato da un amico già esperto del gioco, un adolescente decide di acquistare quel videogioco che tanto successo sta ottenendo nel suo mondo sensibile e nel suo tempo (siamo idealmente catapultati nel bel mezzo del 2010). Una volta connesso, Kite (questo lo pseudonimo scelto dal nuovo utente) viene accompagnato dall'amico reale Yasuhiko conosciuto in "The World" col nome di Orca (per l'occasione nostro Cicerone) che seppure conoscitore di gran parte degli avvenimenti rimane stupito da un insolito fatto. Una fanciulla dalla chioma argentata, infatti, fa la sua fulminea comparsa, inseguita per di più da un'immonda creatura che stringe in pugno una croce (o pseudo tale) di tonalità scarlatta. Non può che essere la ruota del fato che inizia a muoversi e come per magia, terminato il breve dungeon, sia Kite che Orca vengono come tele-trasportati in una stanza trascendente dove ad attenderli sta proprio la misteriosa ragazza di prima: Aura. Ha dunque inizio una frettolosa conversazione (benché a prevalere siano le silenziose pause) che vede Aura ed Orca focalizzare i propri interessi su un emblematico tomo chiamato "Book of Twilight". Il dialogo è bruscamente interrotto da quella mostruosità che prima braccava Aura e che ora riversa invece la sua furia combattiva sul povero Orca. L'attacco è talmente terrificante che fa rimuovere dal sistema "The World" il personaggio Orca (uno dei più potenti giocatori) e che, per incombente tragedia e peggior sorte, causa nella realtà sensoriale il coma del giovane Yasuhiko. Kite, vittima delle circostanze, sarà costretto a impossessarsi dei poteri di cui il "Book of Twilight" lo renderà partecipe ("Data Drain" e "Gate Hacking", inizialmente destinati ad Orca), ovvero il dono di rimuovere ed immagazzinare i virus che infettano e rendono instabile tanto l'ordine della creazione virtuale quanto quello del mondo materiale. Una minaccia insomma che richiede l'avvento di un eroe che da ultimo dei newbies (giocatori alle prime armi) diverrà, come auspicabile, il salvatore del Tutto.

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"I don't speak with Hackers"

Se si dovesse ricercare la forza motrice dei giochi di ruolo online la candidata numero uno sarebbe molto probabilmente l'imprevedibilità degli eventi e la consapevolezza che ogni connessione possa essere una nuova, diversa esperienza. Questo è dettato in gran parte dall'utenza, che è la materia prima ed è grigia (o dovrebbe esserlo) in quanto la maggior parte dei personaggi virtuali che incontriamo sono il riflesso di persone fatte di carne, encefalo ed ossa. DotHack (a discrezione leggeremo il punto come Dot, onde evitare fraintendimenti di punteggiatura), pur nella sua essenza da J-Rpg, riesce egregiamente nella simulazione del genere MMORPG. Sebbene sia un gioco interamente offline, i suoi creatori hanno infuso in esso un cast di personaggi vario nei profili psicologici e dotato di una lodevole intelligenza artificiale, armi che risultano essere oltremodo vincenti. Kite non solo farà uso del forum chiamato BBS, ma al pari dei suoi compagni si servirà di una loquela e di emoticons che un viodeogiocatore non tarderà a riconoscere (e non tarderà a constatare gli sforzi di Bandai nel raggiungere questa "verosimiglianza virtuale"). L'affiatamento con i membri del party incrementerà qualora Kite (cioè noi) farà loro dei doni appropriati e risponderà in maniera consona alle e-mail ricevute, ma la selezione dei due altri componenti del gruppo ricadrà soprattutto dalle nostre preferenze estetiche e anche pratiche, dettate pertanto dalle classi di loro appartenenza. Quest'ultime sono prefissate e Kite ad esempio ricopre il ruolo di uno "Twin Blade" che impugna due lame leggere e che fa leva sulla propria agilità; Orca (per quanto poco venga utilizzato) veste invece i panni del "Blademaster" e contando sulla propria imponenza fisica utilizza un armamentario più vistoso e pesante. Altri personaggi quali ad esempio Piros e Gardenia, "Heavy Axeman" l'uno e "Long Arm" l'altra, faranno la loro comparsa con i loro pro e con i loro contro, ma tutti con la loro unicità (il solenne oratore Piros, l'enigmatico Balmung e la presuntuosa, ma in fondo gentile, Black Rose sono solo alcuni dei validi esempi).

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