.Hack: Mutation
di
Dietro il velo di Maya
.hack//Mutation va giocato col giusto spirito, ovvero con la coscienza che esso, nel bene e nel male, non sia un gioco del tutto nuovo, ma il proseguimento del cammino già intrapreso col suo predecessore: Infection. Quest'ultimo finiva con la sconfitta di Skeith e con la comparsa (sopra gli attoniti occhi di Kite) di un nuovo, temibile nemico chiamato Cubia (in quel di "Chosen Hopeless Nothingness", luogo dal quale riprenderemo direttamente i nostri passi chiamati da Blackrose).
Proprio quando Aura non sembrava più così lontana dalla nostra umana comprensione ecco che nuovi muri ed ostacoli non troppo invisibili si elevano nel periglioso viaggio, un viaggio percorso sui doppi binari dell'esistenza virtuale e sensibile del giovane Kite (avatar di un adolescente giocatore immaginario da noi impersonato). Conscio delle sue debolezze e dei suoi poteri (graziato e maledetto com'è dal braccialetto contenente l'arcana essenza del libro crepuscolare) egli è tuttavia deciso a proseguire, giacché l'amico Yasuhiko (in arte "Orca of the Azure Sea") giace ancora in coma in chissà quale letto d'ospedale. Spalleggiato da una folta schiera di giocatori ben presto conoscerà come il destino dei suoi compagni (tanto quelli vecchi quanto quelli nuovi) sia strettamente concatenato al suo ed inizierà finalmente ad illuminare i meandri più reconditi che compongono quel mondo fittizio in cui si ritrova: The World.
Che ruolo ha Helba? Quali disegni concepiscono gli architetti della corporazione CC dietro un apparentemente semplice gioco di ruolo online? Cosa ha a che fare con The World quel temibile virus mortale di cui si legge nelle news ("Pluto's Kiss")? E Balmung? Si dimostrerà infine benevolo o nutrirà nei nostri confronti ancora disdegno ed indifferenza? Tanti punti di domanda, tante chiavi di volta.
Swuimming the field broken by wave/ The shadowed girl whispers/ "Surely I will return".
Fin dalle prime battute di gioco saremo partecipi delle poche novità di carattere ludico. Anzitutto entreremo nel nuovo server, nominato Lambda e con "capitale" Carmina Gadelica (dalle stesse piccole fattezze delle due città viste finora). Al primo Data Drain effettuato apprenderemo inoltre la nuova abilità che renderà possibile l'estrapolare i "virus cores" da più di un nemico alla volta: Drain Art.
La trama, come detto, andrà avanti con misteri svelati e con nuovi interrogativi, con nuovi personaggi da chiamare in party (sempre formato da tre membri, Kite compreso) e con nuovi equipaggiamenti da indossare e da sfruttare per le skills che "contengono".
Il procedimento di avanzamento del gioco (ed il sistema di combattimento) è il medesimo di Infection, con sessioni in The World intervallate da letture di mail e di topic stanziati nel BBS (il forum del MMORPG simulato). Le mail inizieranno a contenere conversazioni anche di tipo più familiare e curioso, a seconda del legame instaurato coi diversi amici.
Stesso discorso (di stasi metamorfica) vale per l'esplorazione dei dungeon e delle aree loro circostanti, con i consueti portali gialli contenti ostilità o tesori e con nemici da abbattere al fine di immagazzinare il più alto numero di virus possibile (indispensabili per accedere alle zone protette da forzare mediante la tecnica, ormai arcinota, del Gate Hacking).
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Intorno al livello trentacinquesimo la difficoltà subirà un incremento tutt'altro che graduato ed allora parecchia attenzione, adesso più di prima, dovrà essere data alla preparazione anticipatrice, con doni all'altezza per i compagni (cosicché ne aumenti l'affinità e in battaglia e al di fuori di essa), con frequenti visite e trade in città (poiché non nuoce un inventario sempre grasso di oggetti curativi) ed infine, ma non per questo in secondo piano, con il dovuto potenziamento ed il canonico level up dei belligeranti (pena il mai amato game over).
Per quanto concerne i Ryu Books collezionati in Infection e consistenti in sorta di diari in cui vengono annoverate tutte le azioni ed i record delle varie attività del gioco, genereranno (con gioia di tutti) nuovi bonus per le personali collezioni (immagini e musiche per personalizzare il desktop e video della trama da rivedere). Per i più stoici inoltre, non mancheranno i cibi con cui infarcire ed allevare le cavalcature più strambe che mente umana abbia generato: i Grunties, una sorta di poco affascinante incrocio fra un suino ed una mucca (ma dal parlato esilarante, come il mai troppo redivivo Noble Grunty). Saranno proprio questi extra (aggiungendovi i dungeon segreti ed il solito sistema di password) ad invogliare il giocatore a continuare l'avventura (non per troppo, intendiamoci) anche una volta raggiunti, con evidente celerità, i titoli di coda (per i quali basterà una ventina d'ore, invero mai tediose).
.hack//Mutation va giocato col giusto spirito, ovvero con la coscienza che esso, nel bene e nel male, non sia un gioco del tutto nuovo, ma il proseguimento del cammino già intrapreso col suo predecessore: Infection. Quest'ultimo finiva con la sconfitta di Skeith e con la comparsa (sopra gli attoniti occhi di Kite) di un nuovo, temibile nemico chiamato Cubia (in quel di "Chosen Hopeless Nothingness", luogo dal quale riprenderemo direttamente i nostri passi chiamati da Blackrose).
Proprio quando Aura non sembrava più così lontana dalla nostra umana comprensione ecco che nuovi muri ed ostacoli non troppo invisibili si elevano nel periglioso viaggio, un viaggio percorso sui doppi binari dell'esistenza virtuale e sensibile del giovane Kite (avatar di un adolescente giocatore immaginario da noi impersonato). Conscio delle sue debolezze e dei suoi poteri (graziato e maledetto com'è dal braccialetto contenente l'arcana essenza del libro crepuscolare) egli è tuttavia deciso a proseguire, giacché l'amico Yasuhiko (in arte "Orca of the Azure Sea") giace ancora in coma in chissà quale letto d'ospedale. Spalleggiato da una folta schiera di giocatori ben presto conoscerà come il destino dei suoi compagni (tanto quelli vecchi quanto quelli nuovi) sia strettamente concatenato al suo ed inizierà finalmente ad illuminare i meandri più reconditi che compongono quel mondo fittizio in cui si ritrova: The World.
Che ruolo ha Helba? Quali disegni concepiscono gli architetti della corporazione CC dietro un apparentemente semplice gioco di ruolo online? Cosa ha a che fare con The World quel temibile virus mortale di cui si legge nelle news ("Pluto's Kiss")? E Balmung? Si dimostrerà infine benevolo o nutrirà nei nostri confronti ancora disdegno ed indifferenza? Tanti punti di domanda, tante chiavi di volta.
Swuimming the field broken by wave/ The shadowed girl whispers/ "Surely I will return".
Fin dalle prime battute di gioco saremo partecipi delle poche novità di carattere ludico. Anzitutto entreremo nel nuovo server, nominato Lambda e con "capitale" Carmina Gadelica (dalle stesse piccole fattezze delle due città viste finora). Al primo Data Drain effettuato apprenderemo inoltre la nuova abilità che renderà possibile l'estrapolare i "virus cores" da più di un nemico alla volta: Drain Art.
La trama, come detto, andrà avanti con misteri svelati e con nuovi interrogativi, con nuovi personaggi da chiamare in party (sempre formato da tre membri, Kite compreso) e con nuovi equipaggiamenti da indossare e da sfruttare per le skills che "contengono".
Il procedimento di avanzamento del gioco (ed il sistema di combattimento) è il medesimo di Infection, con sessioni in The World intervallate da letture di mail e di topic stanziati nel BBS (il forum del MMORPG simulato). Le mail inizieranno a contenere conversazioni anche di tipo più familiare e curioso, a seconda del legame instaurato coi diversi amici.
Stesso discorso (di stasi metamorfica) vale per l'esplorazione dei dungeon e delle aree loro circostanti, con i consueti portali gialli contenti ostilità o tesori e con nemici da abbattere al fine di immagazzinare il più alto numero di virus possibile (indispensabili per accedere alle zone protette da forzare mediante la tecnica, ormai arcinota, del Gate Hacking).
Intorno al livello trentacinquesimo la difficoltà subirà un incremento tutt'altro che graduato ed allora parecchia attenzione, adesso più di prima, dovrà essere data alla preparazione anticipatrice, con doni all'altezza per i compagni (cosicché ne aumenti l'affinità e in battaglia e al di fuori di essa), con frequenti visite e trade in città (poiché non nuoce un inventario sempre grasso di oggetti curativi) ed infine, ma non per questo in secondo piano, con il dovuto potenziamento ed il canonico level up dei belligeranti (pena il mai amato game over).
Per quanto concerne i Ryu Books collezionati in Infection e consistenti in sorta di diari in cui vengono annoverate tutte le azioni ed i record delle varie attività del gioco, genereranno (con gioia di tutti) nuovi bonus per le personali collezioni (immagini e musiche per personalizzare il desktop e video della trama da rivedere). Per i più stoici inoltre, non mancheranno i cibi con cui infarcire ed allevare le cavalcature più strambe che mente umana abbia generato: i Grunties, una sorta di poco affascinante incrocio fra un suino ed una mucca (ma dal parlato esilarante, come il mai troppo redivivo Noble Grunty). Saranno proprio questi extra (aggiungendovi i dungeon segreti ed il solito sistema di password) ad invogliare il giocatore a continuare l'avventura (non per troppo, intendiamoci) anche una volta raggiunti, con evidente celerità, i titoli di coda (per i quali basterà una ventina d'ore, invero mai tediose).