Half-Life: Blue Shift
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Lo ammetto: Black Mesa mi mancava. E anche tanto se vogliamo dirla tutta. E sono sicuro che come al sottoscritto mancava a tante altre persone. Avevo voglia di tornare in quei posti diventati ormai familiari, a tremare lungo cunicoli bui e pianeti sconosciuti. Insomma, avevo ancora voglia di Half Life. Ed ecco che alla GearBox su commissione di mamma Sierra hanno pensato al sottoscritto e alle migliaia di utenti con i miei stessi morbosi desideri e hanno sfornato questo Blue Shift con cui si voleva riempire il vuoto lasciato dalla fine di Half Life e da Opposing Force.
Partito inizialmente come "espansione" di quell'Half Life per Dreamcast che in realtà non uscirà mai, Blue Shift aveva fatto veramente ben sperare a tutti gli aficionados di Gordon Freeman e soci perché per la prima volta si potevano intravedere dei pesanti cambiamenti alla grafica generale che parevano tanto una ventata di novità nell'universo di HL. A guardare infatti gli screenshots della versione Dreamcast si poteva notare un profondo restiling della grafica abituale di Half Life soprattutto nei sui personaggi di base come scienziati, soldati, guardie e via dicendo.
Un ottimo plus sicuramente per noi utenti PC e fin dalle prime immagini si sperava in qualcosa di veramente incredibile. E invece? Ve lo dico dall'inizio, così non incorriamo in errori o equivoci: qualcosa non ha funzionato....
Eppure quella grafica l'ho già vista da qualche parte...
E in effetti l'impressione è proprio quella. Per chi è di casa a Black Mesa, scoprirà da subito che la grafica del gioco originale non è stata variata di un virgola. Stesse textures, stesse ambientazioni, stessi personaggi di contorno e stessi, pochissimi, nemici. Se Half Life lo si poteva criticare proprio per le poche tipologie di nemici da affrontare, a Blue Shift gli si può muovere la medesima accusa. Certo, l'introduzion dell'High definition pack ha reso i personaggi di contorno sicuramente più belli a vedersi e maggiormente curati sotto l'aspetto grafico ma non ha introdotto niente di veramente nuovo che per lo meno lo avrebbero reso meno deja vu. Immagino già che qualcuno potrebbe obiettare sulle mie affermazioni sostenendo che Blue Shift si svolge nello stesso arco temporale in cui si svolgono gli accadimenti di Half Life e che quindi, per coerenza, le ambientazioni dovevano rimanere le stesse per essere in linea con la narrazione degli eventi di Gordon Freeman,. In realtà si tratterebbe di una scusa bella e buona.
Sono passati due anni e mezzo da Half Life e la tecnologia si è evoluta talmente tanto da meritare e pretendere se non un motore nuovo di pacca, almeno una grafica rivista e corretta in tutte quelle limitazioni che due anni fa erano giustificabili ma che adesso invece suonano tanto come una mancanza di impegno da parte dei programmatori e grafici della GearBox.
Partito inizialmente come "espansione" di quell'Half Life per Dreamcast che in realtà non uscirà mai, Blue Shift aveva fatto veramente ben sperare a tutti gli aficionados di Gordon Freeman e soci perché per la prima volta si potevano intravedere dei pesanti cambiamenti alla grafica generale che parevano tanto una ventata di novità nell'universo di HL. A guardare infatti gli screenshots della versione Dreamcast si poteva notare un profondo restiling della grafica abituale di Half Life soprattutto nei sui personaggi di base come scienziati, soldati, guardie e via dicendo.
Un ottimo plus sicuramente per noi utenti PC e fin dalle prime immagini si sperava in qualcosa di veramente incredibile. E invece? Ve lo dico dall'inizio, così non incorriamo in errori o equivoci: qualcosa non ha funzionato....
Eppure quella grafica l'ho già vista da qualche parte...
E in effetti l'impressione è proprio quella. Per chi è di casa a Black Mesa, scoprirà da subito che la grafica del gioco originale non è stata variata di un virgola. Stesse textures, stesse ambientazioni, stessi personaggi di contorno e stessi, pochissimi, nemici. Se Half Life lo si poteva criticare proprio per le poche tipologie di nemici da affrontare, a Blue Shift gli si può muovere la medesima accusa. Certo, l'introduzion dell'High definition pack ha reso i personaggi di contorno sicuramente più belli a vedersi e maggiormente curati sotto l'aspetto grafico ma non ha introdotto niente di veramente nuovo che per lo meno lo avrebbero reso meno deja vu. Immagino già che qualcuno potrebbe obiettare sulle mie affermazioni sostenendo che Blue Shift si svolge nello stesso arco temporale in cui si svolgono gli accadimenti di Half Life e che quindi, per coerenza, le ambientazioni dovevano rimanere le stesse per essere in linea con la narrazione degli eventi di Gordon Freeman,. In realtà si tratterebbe di una scusa bella e buona.
Sono passati due anni e mezzo da Half Life e la tecnologia si è evoluta talmente tanto da meritare e pretendere se non un motore nuovo di pacca, almeno una grafica rivista e corretta in tutte quelle limitazioni che due anni fa erano giustificabili ma che adesso invece suonano tanto come una mancanza di impegno da parte dei programmatori e grafici della GearBox.