Half-Life: Opposing Force

HalfLife Opposing Force
di
Quanto recita l'occhiello di questa recensione, riassume in poche parole uno dei grandi punti di forza di Half-Life: Opposing Force. Quando parecchi mesi fa fu annunciato che l'accoppiata Sierra/Valve aveva deciso di commissionare alla Gearbox Software, l'add-on di Half-Life, nessuno poteva aspettarsi che dalla fucina di questo team poco noto ai più, sarebbe uscito quel piccolo gioiello che ora é qui fra le nostre mani: lo splendore di questo titolo é tale per cui va detto subito, e senza mezzi termini, che Opposing Force é molto più che uno dei tanti add-on cui la schiera di figli dei Quake-engine ci ha abituato (in tal senso già la Ritual con Wage of Sin aveva fatto un pregevole lavoro), poiché in se racchiude un potenziale espressivo ed emozionale che trascende assolutamente il concetto di mission pack avvicinandosi piuttosto a quello di "seguito", quando questa parola indica un pregevole passo in avanti e non una mera riproposizione con qualche lifting dell'originale
Half-Life: Opposing Force
Si comincia bene! L'elicottero che doveva condurci tranquillmante in missione è un ammasso fumante di rottami.

A beneficio di chi in questi mesi non avesse seguito gli sviluppi del fenomeno Half-Life, bisogna narrare da dove deriva la semplice, ma geniale idea su cui Opposing Force poggia saldamente le sue fondamenta. In Half-Life (riassumendo a grandi linee) s'impersonava un giovane e valente scienziato, Gordon Freeman, alle prese con il suo primo giorno di lavoro nei laboratori di Black Mesa, una struttura per avanzatissime ricerche costruita fra canyon e grotte sotterranee da qualche parte nel cuore degli Stati Uniti. E' ormai storia che quel primo giorno di lavoro fu decisamente movimentato, a causa di un esperimento che andò male e si trasformò nell'occasione per una folta orda di agguerriti alieni, di mettere piede sul nostro caro pianeta. Come se non bastasse, in perfetto stile "facciamo tabula rasa e insabbiamo tutto" furono inviati a Black Mesa un gran numero di marine con il compito di non lasciare alcuna traccia (umana o aliena che fosse) di quanto disgraziatamente era accaduto
Da questo intervento armato, che ha dato parecchio filo da torcere a chi s'é cimentato con Half-Life, hanno preso spunto i Gearbox Software per concepire Opposing Force, dando la possibilità di rivivere la stessa storia nei panni del caporale Adrian Shepard, uno dei marine inviati a Black Mesa per fare quel lavoretto..
Half-Life: Opposing Force
HalfLife Opposing Forceocchiellojpg

Half-Life: Opposing Force

Capolavoro assoluto? Privo di difetti? Sarebbe un'esagerazione. cio che è vero è che Half-Life: Opposing Force è un grandissimo gioco, degno della stima più grande. Nell'arena natalizia e d'inizio millennio, forse faticherà un po' a sgomitare sul mercato fra Quake III, Unreal Tournament, Daikatana, Messiah, Soldier of Fortune, Mortyr ecc. Ma chi è in ascolto si segni per bene che Opposing Force, possano anche gli altri essere dei giochi assoluti, è un'eseprienza ludica che vale la pena di vivere e che, ricordando anche quanto detto nel paragrafo "Installiamo un piccolo mondo", nasce carica di longevità. I difetti? Chi scrive, per esempio ama poco certi passaggi un po' lunghi in cui si viaggia come topi in cunicoli o condotti d'areazione, d'altra parte la fase emozional-claustrofobica ne risente positivamente. Altro "difetto", per quanto riguarda il multiplayer, è la sensazione di velocità che non è certo ai livelli forsennati di Quake o Quake III, ma questo d'altra parte è un diverso approccio al multiplayer che già in Half-Life è stato narrato.