Halo Spartan Assault

di Andrea Ranaldo
Halo e Xbox, un matrimonio che non ammette scappatelle. I ragazzi olandesi di Vanguard Games avevano infatti sviluppato, con la supervisione dei 343 Industries, uno spin-off della saga in esclusiva per dispositivi Windows Mobile e PC, salvo poi rivedere la propria strategia commerciale e rilasciare il titolo anche per Xbox One e, in questi giorni, Xbox 360. Ebbene sì, Halo: Spartan Assault non é nient'altro che una conversione da Mobile: sarà in grado di meritarsi l'attenzione dell'utenza hardcore, o siamo di fronte ad un prodotto trascurabile?

Spartan, al rapporto!

Nonostante il passaggio da giochino per cellulare a titolo per console sia notevole, bisogna ammettere che in questo caso il salto é stato meno acrobatico del previsto. Halo: Spartan Assault é infatti un dual stick shooter che calza a pennello con la softeca Xbox, e grazie anche al ricchissimo background della saga é in grado di solleticare più di qualche palato.

La storia é collocata tra l'epilogo di Halo 3 e il prologo di Halo 4 e ruota attorno alla figura di Sarah Palmer. Siamo a bordo della UNSC Infinity, una astronave della Confederazione Terrestre dove Roland, l'IA, sta addestrando le nuove reclute in previsione del conflitto contro i Covenant. Tutta l'avventura non é quindi altro che un realistico simulatore tattico, come del resto evidenziano le barriere blu che delimitano il campo di battaglia in pieno stile VR Mission. L'esercitazione si dipana lungo 6 campagne, per un totale di 30 livelli (in questa versione é compreso fin dal day one l'espansione Operazione Hydra), e una longevità che si aggira intorno alle 3-4 ore di gioco. Numeri sicuramente deludenti, ma che non devono trarre in inganno: lo scopo finale é infatti quello di totalizzare punteggi sempre più alti allontanandosi, e di molto, dal concept originale della serie per abbracciare il gameplay mordi e fuggi dei prodotti Mobile.



A livello di controlli tutto funziona a meraviglia: perni dell'esperienza sono i due stick analogici, con il sinistro adibito ai movimenti del nostro Spartan, e il destro assegnato alla mira. Ai tasti e ai grilletti sono invece destinate le classiche azioni come l'attacco corpo a corpo, il cambio dell'arma, il lancio delle granate e lo sparo. Introdotti negli ultimi episodi, anche in Halo: Spartan Assault sono presenti i canonici power-up tra cui spiccano l'invisibilità, lo scudo temporaneo, l'ologramma e lo scatto. La differenza, sostanziale, é che sarà il gioco stesso ad assegnarvi per ogni missione il bonus specifico.

Prima di ogni livello la possibilità di gestire il proprio equipaggiamento é infatti molto marginale: se é vero che disponiamo di arma primaria, arma secondaria, power-up attivo, e bonus passivo, allo stesso tempo potremo intervenire gratuitamente solo su un singolo aspetto grazie ai punti esperienza accumulati in battaglia. Per qualsiasi altro tipo di modifica é necessario affidarsi alle odiate micro-transazioni in valuta reale, espediente già mal digerito per i prodotti free-to-play, figuriamoci quando siamo di fronte ad un titolo venduto a ben 15€ (prezzo inspiegabilmente molto più alto rispetto ai 6€ con cui era stato proposto la scorsa estate su PC e Mobile). Si tratta, senza dubbio, di uno dei limiti più evidenti del titolo, ma purtroppo non é il solo.



Anche da un punto di vista strutturale, infatti, il gioco presenta lacune imperdonabili. La più preoccupante riguarda il level design: siamo di fronte a stage drammaticamente piatti e ripetitivi, in cui manca anche la benché minima componente esplorativa, da sempre caratteristica della serie. Anzi, a volerla dire tutta é il concept stesso ad invitare a procedere come un bulldozer irrefrenabile: anche il fattore temporale, infatti, influisce sul punteggio di fine livello, e obbliga il giocatore a perseguire l'obiettivo nel più breve tempo possibile.

Obiettivo che, purtroppo, si rivelerà trito e ritrito: lo scopo é sempre e comunque quello di debellare l'invasione Covenant, che sia attraverso sparatorie da fante, oppure a bordo di un mezzo. In nessun caso ci sono variazioni tangibili nel gameplay, se non nella diversa potenza di fuoco, lei sì in grado di “taroccare” i punteggi finali. Come é lecito aspettarsi, i punti dipendono anche dal modo con cui vengono realizzate le serie di uccisioni: se il mitra Spartan offre carneficine di tutto rispetto, sono le armi più potenti (e, come detto, nella maggior parte dei casi a pagamento...) a regalare i risultati più ragguardevoli, limitando fortemente la mera abilità in favore di un mesto pay to win. A premiare le vostre gesta ci saranno ovviamente le immancabili medaglie, mentre i giocatori più competitivi potranno selezionare uno o più teschi in modo da aumentare gli handicap, e accrescere la percentuale di punti bonus.

L'ultimo difetto che non può essere tralasciato riguarda il multiplayer. Il gioco propone 5 livelli affrontabili esclusivamente in cooperativa Online, e che si riducono ad una deludente Orda in cui é necessario respingere ondate di Flood. Poco, davvero troppo poco se pensiamo che l'avventura principale stessa poteva benissimo essere goduta in 2 giocatori, così come é inspiegabile l'assenza assoluta della cooperativa in locale. E' davvero così difficile da implementare a 2014 inoltrato?