Eccolo qua, l'Harry Potter che ha reso miliardaria J. K. Rowling, una signora inglese con la passione della scrittura: come da copione la signora ha ceduto tutti i diritti sul suo personaggio a Warner Bros, la quale, sul libretto delle istruzioni del gioco, é fin troppo pedante nel ricordare che "Harry Potter TM" é un marchio di SUA proprietà e bla bla bla... Forse ha ragione Bill Watterson, il creatore della striscia Calvin e Hobbes, a non cedere i diritti sui suoi personaggi per merchandising, serie animate, videogiochi e oggettistica varia... Harry Potter appartiene ormai all'immaginario di tutti, che Warner lo voglia o no: il "TM" é solo una questione di denaro.. A cavallo della Nimbus 2000 al \"tabbellone\" di Quiddich LA PIETRA FILOSOFALE Sull'onda del film Harry Potter e la Pietra Filosofale che si appresta a sbancare i botteghini italiani come é successo nel resto del mondo, il mercato dei videogiochi non poteva rimanere inerte in presenza di un nome di così grande richiamo per i bambini e anche per i grandi. Il pregio dei libri a cui si ispira tutto questo grande circo mediatico é dato infatti dalla capacità di affascinare piccoli, giovani e adulti, grazie alla simpatia e alla freschezza della narrazione, unite a una fantasia innocente e allo humor tipicamente inglese Avvicinarsi al videogioco di Harry Potter dà un po' i brividi, perché non appena si appoggiano le mani sulla confezione si viene irradiati da un magnetismo negativo (se la vostra personale percezione delle Arti Oscure non é ad alti livelli, affidatevi al buon vecchio intuito, che quello non sbaglia mai: il videogioco di Harry Potter non é un titolo molto esaltante). Impostato come un mix tra platform e avventura, il videogioco é più che altro un prodotto fatto e confezionato per chi é già parte del mondo del giovane maghetto, e prevede che il giocatore sappia bene cosa sia un Babbano, la Gringott, e che Serpeverde é la fazione "cattiva" mentre Grifondoro é buona. Ron, Hermione, Hagrid, il Professor Silente non sono dei personaggi con cui si fa conoscenza, ma dei buoni vecchi amici che si incontrano per i corridoi della Scuola di Magia e con cui si condividerà un'altra avventura che, in modo molto "telefonato", fa di tutto per agganciarsi al primo libro della serie
Se da questo gioco vi aspettate riprodotta l'atmosfera dei libri, è meglio che cambiate bersaglio: il videogioco di Harry Potter per PlayStation non è altro che una scusa per sfruttare una ghiotta licenza che frutterà molti soldi. Il titolo è dedicato soprattutto ai bambini, anche grazie alla facilità d'uso dell'interfaccia e alla semplicità della struttura e dell'impegno richiesto. Da questo punto di vista è un prodotto discreto, poiché una buona varietà di ambientazioni e di "quest" mantiene alto l'interesse. Una maggiore cura nella sceneggiatura sarebbe stata ben gradita, al fine soprattutto di accattivarsi anche chi è più grande, ma non si vergogna di amare i giochi "da bambini".
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