Have a Nice Death, come bruciarsi la morte a lavoro – Recensione PC

La morte non dorme mai. E infatti è diventata esaurita

Have a Nice Death come bruciarsi la morte a lavoro  Recensione PC

Have a Nice Death di Magic Design Studios e Geabox Publishing è l’ultimo ritrovato del genere action-platform 2D in chiave roguelike. Nel titolo vestiremo i panni della morte in persona, sull’orlo di una crisi di nervi, alla conquista della sua stessa azienda di traffico delle anime per ricordare ai suoi sottoposti chi è che comanda. Azione frenetica e cangiante, orde di creature infernali da rimettere in riga, humor d’ufficio e tanto kaffè; la ricetta perfetta contro la depressione? Oppure il burnout è contagioso? Scopriamolo. 

Have a Nice Death, come bruciarsi la morte a lavoro – Recensione PC

Dopo secoli passati a mietere anime, Morte si è stancata del suo lavoro, così ha deciso su di mettere su un business, la Death Inc. In qualità di CEO, è suo compito passare in rassegna i documenti delle anime raccolte dai suoi dipendenti, le Sofferenze, ma sul lungo andare la monotonia l’ha distrutta, e ora si ritrova l’ufficio invaso da montagne di fogli da firmare, ridotta a uno straccio, mentre i suoi impiegati fanno come gli pare. Non gli resta altro se non imbracciare dopo tanto tempo la sua falce e ripristinare la catena di comando, e magari prendersi anche una meritata vacanza. 

L’esperienza offerta da Have a Nice Death è 100% puro gameplay; si parte con un breve tutorial per apprendere i rudimenti, per poi essere buttati senza complimenti nei meandri della tetra ditta, ma prima di parlarvene vorremmo aprire una parentesi per elogiare la splendida presentazione del titolo, sia da un punto di vista estetico che concettuale. La Death Inc. dopotutto non che è una fitta rete di cunicoli e spiazzi senza capo né coda, teatro di scenari raccapriccianti e visioni orrende, dove giusto un paio di stanze ricordano vagamente il layout di un ufficio, ma l’atmosfera che si respira negli intermezzi ritrae in modo molto convincente la classica vita aziendale, sebbene in chiave parodica. 

Have a Nice Death, come bruciarsi la morte a lavoro – Recensione PC

I soliti convenevoli, le chiacchiere di corridoio, le richieste insistenti e sconclusionate di “quel dipendente”, il famigerato “bug” che sta lì ad ammuffire da un’eternità: tutti sanno cos’è, tutti sanno come risolverlo, ma nessuno fa nulla; responsabilità che si rimpallano da un impiegato all’altro fino a tornare al punto di partenza, le “figure mistiche” che tanti hanno sentito nominare, ma solo in pochi hanno effettivamente visto a lavoro... Chi ci è passato si sentirà subito a casa, nel bene o nel male. Un quadro verosimile, ma accessorio ai fini del gioco. Ecco perché gli sviluppatori hanno sapientemente distribuito qua e là questi piccoli scambi tra Morte e i suoi dipendenti, lasciando al giocatore la possibilità di interagirvi o meno, quasi una pausa caffè tra un turno di mattanza e l’altro, quel pizzico di “lore” e ironia per riprendere un attimo fiato.  

I dialoghi sono spassosi, i personaggi ben caratterizzati, impreziositi da un’eccellente localizzazione in italiano, che adatta alla grande i giochi di parole e sa quando lasciare intatti alcuni termini inglesi per non rovinare il senso delle frasi. C’è anche un sacco di varietà: avremo affrontato Brad, il primo boss, almeno una dozzina di volte, e ancora deve capitarci un discorso riciclato. Abbiamo inoltre apprezzato il contrasto tra il panorama da incubo e il tono scanzonato, le immagini grottesche e il loro stile caricaturale, il tutto condito da ottime animazioni, voci in falsetto e versetti a la Animal Crossing. Da questo punto di vista, Have a Nice Death è una gioia da provare. 

Have a Nice Death, come bruciarsi la morte a lavoro – Recensione PC

Falce alla mano, la produzione Magic Design Studios non perde certo colpi. L’obiettivo ultimo è fare la ronda di tutti i dipartimenti della Death Inc, ognuno ispirato a una causa delle principali cause di dipartita nel mondo, come l’inquinamento ambientale, quello alimentare, malattie, tossicodipendenze, la guerra, eliminando strada facendo i capi reparto e acquisendo nuove abilità per riportare Morte al suo antico splendore. Ogni area di gioco (separata da un ascensore, in tema) è suddivisa in svariati “uffici”. La struttura dei livelli è generata casualmente, ed esplorandoli per bene si possono trovare anime per curarsi o monete da spendere nei negozi, ma al termine di ciascuno è garantita una ricompensa, in base al percorso scelto dal giocatore tra quelli proposti. Incrementi di mana o salute, equipaggiamenti secondari o incantesimi, ancora più crediti, potenziamenti, mini-boss... La varietà non manca, e questo consente di “ricostruire” Morte con un assetto sempre diverso. 

Il cupo mietitore si alza dalla sua scrivania con un repertorio offensivo e logistico di tutto rispetto, con diverse falci tra cui scegliere, combo complete sia a terra che a mezz’aria, attacchi caricati, mosse speciali, scatto laterale, doppio salto e picchiata, più che sufficiente per farsi strada nei primi gironi, e non è che l’inizio. I comandi sono reattivi e gli input si susseguono con estrema fluidità, è davvero piacevole trovarsi ai comandi di Morte. 

Have a Nice Death, come bruciarsi la morte a lavoro – Recensione PC

Il level design potrebbe far pensare di essere alle prese con un metroidvania, ma in realtà la progressione è lineare e non si viene mai arrestati se non da uno scontro; ogni potenziamento si limita infatti ad espandere l’arsenale a disposizione. Aumento del danno e delle percentuali di critico, elementi e status applicati agli attacchi, tempi di ricarica ridotti, più munizioni, contrattacchi, abilità e bonus passivi di vario genere, da bilanciare a sporadici malus, o Maledizioni... C’è l’imbarazzo della scelta, e continuando a giocare se ne sbloccano ancora di più.  

Ovviamente la selezione di poteri di volta in volta sarà casuale, al limite collegata a quelli presi in precedenza, e ce ne sono alcuni migliori altri; ciò significa che può capitare di buttare una partita nel gabinetto per via di mera sfortuna, ma le sessioni sono piuttosto brevi, il gameplay divertentissimo, e ogni game over ci dà comunque modo di conservare i quattrini e sbloccare roba nuova con cui rimpolpare la run successiva. Un ciclo ammaliante, da cui è difficile scollarsi. Considerata però la natura impegnativa del titolo e una formula che non si scosta mai troppo dai binari tracciati in apertura (tante legnate, e poco altro), non ci immaginiamo a investire qualcosa come 50-100 ore dietro Have a Nice Death; ma almeno una ventina, buone per vedere più o meno tutto e sperimentare un po'? Senza dubbio. 

Have a Nice Death, come bruciarsi la morte a lavoro – Recensione PC

Menzione d’onore per il design dei nemici e lo studio del loro parco mosse. Le location hanno tutte dei toni smorti, in scala di grigi, salvo qualche sfumata nota di colore qua e là (per forza di cose, considerato dove ci troviamo), e sebbene le bestiacce siano perlopiù composte da figure astratte e blob informi delle medesime tonalità, riescono sempre a risaltare rispetto ai fondali e a telegrafare con chiarezza le loro azioni, merito del lavoro certosino di animazioni ed effettistica. Boss e mini-boss in particolar modo spiccano per presentazione e sfida offerta, con schemi variegati e fantasiosi, ma onesti nei confronti del giocatore; se prendiamo schiaffi, è solo colpa nostra, e va bene così. Con un po' di pazienza e riflessi pronti si potrebbe finire l’avventura senza raccogliere nulla, ma francamente non ve lo consigliamo. 

Have a Nice Death

Versione Testata: PC

8

Voto

Redazione

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Have a Nice Death

Have a Nice Death è un ottimo action-platform, bello da vedere, piacevole da giocare, ricco di stile e personalità, che trova nel sistema di combattimento ricercato, rifinito e molto curato il suo punto di forza. Si approccia facilmente, si rigioca volentieri, e offre un livello di sfida adeguato e gratificante. Un level design semplicistico e una veste grafica stilosa ma un po’ monotona gli precludono vette più alte, ma resta un titolo consigliatissimo agli amanti del genere. 

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