Haze

Haze
Prendete un quarto di dannazione infernale, tre quarti di redenzione assoluta, agitate, condite con una trama veramente efficace e sorseggiate. Non dimenticatevi però di togliere l'ombrellino, anzi l'ombrellone, dell'hype montato ad arte per coprire le macchie di unto e di sporco che galleggiano in superficie. Buono? No, vero? Si, perché sebbene gli ingredienti in sé possano essere comunque efficaci e gradevoli sono stati miscelati e dosati con disgraziata maestria e il risultato, visibile ad occhio nudo una volta messo da parte l'ombrellino di cui sopra, é davvero al di sotto delle aspettative. E di molto.

Gli scenari del multiplayer riprendono in parte quanto visto nel single.
Gli scenari del multiplayer riprendono in parte quanto visto nel single.
Una volta "caricati" di Nectar i nemici vi appariranno molto più nitidi e cangianti.
Una volta "caricati" di Nectar i nemici vi appariranno molto più nitidi e cangianti.
Questo é Gabriel "Giacca di Pelle" Merino. Vostro nemico prima e amico (o padrone?), dopo.
Questo é Gabriel "Giacca di Pelle" Merino. Vostro nemico prima e amico (o padrone?), dopo.

Il nostro primo incontro con Haze é stato un anno fa, nel corso degli Ubidays parigini. E già lì ci aveva lasciato un retrogusto amaro. Una grafica decisamente al di sotto delle aspettative, meccaniche di gioco farraginose e per niente originali ci avevano fatto lasciare lo stand montato ad arte dai Free Radicals con più di un dubbio, in special modo per l'imminente pubblicazione. Poi il rinvio alla metà dell'anno successivo e la speranza che nel frattempo Free Radical potesse porre rimedio a quello che, a nostro parere, era già un mezzo disastro annunciato. Invece no.

Haze parte discretamente bene, servendo al giocatore una trama ben costruita e delineata. Lo intriga con la promessa di un mistero che verrà svelato poco più avanti, lo stravolge rivelandogli che la vita del proprio alter ego digitale é una farsa costruita in laboratorio. Certo, nel frattempo il giocatore si é anche guardato attorno e ha visto cose poco piacevoli. Una grafica che di certo non abbaglia ma, al contrario, fa sorgere più di un dubbio sul concetto di nextgen secondo Free Radical e un gameplay che stenta a decollare. Poi il nulla, perché i buoni propositi di Haze si esauriscono dopo un ora di gioco. Una volta svelato il mistero che si cela dietro i propositi della Mantel e guardato in faccia il burattino che tira i fili, il gioco é bello che finito, sebbene il finale riservi una bella sorpresa che ovviamente non vi rendiamo noto.

Riepilogo breve: il vostro personaggio (Shane Carpenter) é un ragazzo del 2048 come tutti gli altri. Studia, va al college ed é il prototipo sputato del bravo ragazzo americano nutrito a latte, torte di mele e fregnacce. Poi la pubblicità in TV, alla radio e su Internet lo “obbligano” ad arruolarsi tra le fila della Mantel, una corporazione con esercito annesso che libera i popoli oppressi in qualsiasi parte del mondo. Per aumentare le prestazioni dei propri soldati la Mantel ha sintetizzato il “Nectar” (orribilmente tradotto in “Il Nettare”), che dona a chi ne fa uso la possibilità di essere più forte, veloce e reattivo. Ovviamente c'é il rovescio della medaglia. Duplice in questo caso.

Da una parte non si dovrà abusare del nettare (dosato tramite la pressione del tasto L2). Dall'altra (e questo é inizialmente celato al giocatore), il Nectar ha anche il compito di “piallare” anima e mente del soldato impedendogli qualsiasi tipo di rigetto morale celandogli alla vista gli orrori della guerra. Il nostro protagonista quindi non vedrà i cadaveri fatti a pezzi, il rosso del sangue, non sentirà le urla di dolore dei feriti e le richieste di soccorso dei moribondi. Una dose di Nectar e via. Altro piccolo particolare: Il Nectar provoca dipendenza. Ma niente paura, dal momento che il vostro datore di lavoro é il vostro pusher personale.

Una volta passati dall'altra parte i vostri ex compagni vi daranno la caccia per eliminarvi.
Una volta passati dall'altra parte i vostri ex compagni vi daranno la caccia per eliminarvi.
Solo una volta in tutto il gioco vi verrà data la possibilità di rubare l'arma al vostro avversario.
Solo una volta in tutto il gioco vi verrà data la possibilità di rubare l'arma al vostro avversario.
Non mancheranno le scene altamente drammatiche
Non mancheranno le scene altamente drammatiche


Haze
6

Voto

Redazione

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Haze

Un'occasione mancata, quindi, soprattutto in considerazione del fatto che Haze presenta probabilmente una trama ben congegnata e articolata, come raramente si trova nel mondo dei videogames. Non basta questo però per giustificare i quasi 70€ richiesti per portarsi a casa un titolo che una volta terminato verrà accuratamente riposto sullo scaffale per non essere più ripreso se non per qualche sessione cooperativa, in attesa dei veri mostri sacri del genere su PS3.

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