Headhunter

Headhunter
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Ad affiancare la splendida title-track che risuonerà spesso in diverse sezioni del gioco arrivano altri motivi più brevi per situazioni particolari come gli scontri a fuoco, che fanno uso di pochi strumenti ripetuti in maniera ossessiva per sottolineare la particolarità del momento. Nonostante sia difficile descrivere a parole una colonna sonora, possiamo assicurarvi che dopo alcune partite non potrete fare a meno di giocare con il volume della TV, o meglio dello stereo, alzato al massimo malgrado il fragore degli spari e le relative conseguenze sulla quiete del vicinato.
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Jack Wade non è l'unico personaggio giocabile...

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Headhunter

Il Dreamcast non se ne andrà senza aver piazzato qualche ultimo colpo ad effetto e il primo gioco realizzato da Amuze lo dimostra ampiamente. Un'avventura completa che miscela se possibile il meglio di quanto si sia visto finora nel settore degli action game. Esplorazione, combattimento, enigmi, una trama ricca di colpi di scena e una sezione di guida che potrebbe essere venduta a parte con un paio di semplici ritocchi. Tutto questo è Headhunter, tutto questo è il gioco che molti utenti Dreamcast aspettavano come una rivelazione e che incredibilmente è riuscito a mantenere gran parte delle promesse. Alcuni problemi di inquadratura e ottimizzazione (i caricamenti sono davvero estenuanti) abbassano in parte il giudizio complessivo, ma per fortuna sono controbilanciati da una giocabilità e longevità d'altri tempi rispetto alla maggioranza delle produzioni odierne (circa 25 ore, su ben due GD). Qualsiasi utente Dreamcast che si rispetti non può fare a meno di considerare l'acquisto di Headhunter, o perlomeno un approfondito test di tutte le sue parti. Unico escluso chi sia completamente avverso alla categoria dei giochi d'azione, nel qual caso dobbiamo complimentarci per la pazienza di essere arrivati a leggere fin qui...

Alessandro Martini

SECONDO COMMENTO
Il timore era che Headhunter si rivelasse un mero clone del noto Metal Gear Solid. Così non è stato: pur presentando un'azione spesso sfacciatamente analoga a quella del gioco di Hideo Kojima, Head Hunter comprende anche un'ottima dose di caratteristiche peculiari che lo rendono un videogame di alta qualità, capace di brillare di luce propria sebbene offuscato da qualche difetto che si poteva evitare. Impegnativo, ben realizzato, mediamente longevo: un gioco che i possessori di Dreamcast non dovrebbero lasciarsi sfuggire.

Stefano Castelli