Headhunter

di Redazione Gamesurf
DIRETTAMENTE DA SEGA
Headhunter costituisce, essenzialmente, un porting da Dreamcast senza evidenti miglioramenti cosmetici, fatta eccezione per il framerate che sale da trenta a sessanta fotogrammi al secondo
Per il resto, costruzioni poligonali, modelli e texture sono state perfettamente mutuate dalla controparte Sega. E questo non é necessariamente un problema. Anzi, la qualità grafica si dimostra subito convincente, seppur non sconvolgente. Il motore grafico non scomoda tutte la capacità poligonali offerte da PlayStation 2, tuttavia gli ambienti sono sempre ben caratterizzati, dettagliati e pieni di chicche e particolari: ci riferiamo in special modo agli arredamenti, sempre plausibili, ricchi di dettagli poligonali e disegnati non solo con delle semplici texture; in generale spicca la consistenza di tutti i tipi di locazioni, tra l'altro molto diversificate fra loro

Non mancano, però, le note dolenti, prima fra tutte la gestione delle telecamere, molte volte ostica e inefficiente. Esattamente come nella versione Dreamcast, spesso ci si ritrova faccia a faccia col nemico solo per un errore di calcolo della visuale, che non riesce a dare un quadro completo e soddisfacente della situazione. Utilissimo in questo senso si dimostra il radar presente nella parte superiore dello schermo, strumento essenziale e di cui si apprenderà la necessità fin dalle prime battute di gioco. Questo espediente non rinfranca però il giocatore, che si ritroverà spesso a imprecare contro il sistema di gestione delle telecamere
Anche l'altro problema che caratterizzava la versione Dreamcast é stato riportato esattamente anche nell'incarnazione PlayStation 2: ci riferiamo ai caricamenti estenuanti che intervallano una sezione dall'altra, che alcune volte rischiano di rompere la tensione creata. Non mancano alcuni appunti sulle animazioni dei personaggi, problema che affligge anche lo stesso Jack, plastico in alcune movenze e legnoso in altre. In generale quindi Headhunter si dimostra come un porting perfetto, che riporta pregi e difetti della controparte Dreamcast: anche in questo caso, comunque, la bilancia pende decisamente da una parte, quella che rende l'avventura di Jack Wade un acquisto obbligato per qualsiasi amante del genere action/avventure. Le ultime note le dedichiamo per segnalare come Sega abbia realizzato un'ottima localizzazione: tutto il gioco é sottotitolato in italiano, ed é presente il selettore 50/60 Hz.