Headhunter
di
Redazione Gamesurf
Per arrivare al centro LEILA sarà necessario percorrere un tratto di strada cittadina più o meno lungo; sarà questa la prima circostanza nella quale scoprirete l'esistenza di un fantastico mezzo di locomozione: la moto. Jack, infatti, potrà spostarsi da un punto all'altro della città facendo uso di uno splendido bolide regalatogli da Angela Stern, e attraverso il quale Headhunter si improvvisa gioco di guida
Dobbiamo ammettere come la scelta di questa soluzione sia assolutamente felice e coinvolgente: la prima volta che vedremo Jack uscire dal garage della Magione Stern con la sua moto nuova e rombante, non si potrà che pensare di essere in un film d'azione con tanto di pedigree. Per di più l'impressione di guida é resa in maniera formidabile: la moto pesa, si impenna, é divertente da guidare, sembra di sentirla tra le mani ignorando l'esistenza del pad, e il rombo furente finisce col completare l'opera. Insomma: il tocco di classe che conferma Jack Wade come un duro di tutto rispetto!
HEADHUNTER: IL FILM
Per quanto le missioni virtuali e i giri in moto siano una parte divertente e impegnativa di Headhunter, il fulcro di gioco rimane un altro: la risoluzione di una serie di casi, ognuno dei quali avrà un certo numero di obiettivi, tutti collegati tra loro attraverso sequenze in Computer Grafica
Tutte le sequenze, di qualità medio alta, sono state realizzate per rendere coerente ogni stacco e ogni missione, per amalgamare il tutto e per raccontare un film intero dove gli avvenimenti si susseguono rapidi e mai avidi di colpi di scena. Viene da pensare, fin dai primi momenti di gioco, come raramente il proposito di "film interattivo" sia stato realizzato e messo in piedi in maniera tanto sapiente, curata e scenica quanto in Headhunter. La regia delle sequenze non é mai lasciata al caso, e traspare in ogni momento una maniacale tendenza verso l'eccellenza. Pochi titoli, insomma, possono contare su un coinvolgimento tanto potente, che si impadronirà in una manciata di secondi del giocatore, per fargli dirigere una pellicola interattiva dalla qualità indiscutibile
Dobbiamo ammettere come la scelta di questa soluzione sia assolutamente felice e coinvolgente: la prima volta che vedremo Jack uscire dal garage della Magione Stern con la sua moto nuova e rombante, non si potrà che pensare di essere in un film d'azione con tanto di pedigree. Per di più l'impressione di guida é resa in maniera formidabile: la moto pesa, si impenna, é divertente da guidare, sembra di sentirla tra le mani ignorando l'esistenza del pad, e il rombo furente finisce col completare l'opera. Insomma: il tocco di classe che conferma Jack Wade come un duro di tutto rispetto!
HEADHUNTER: IL FILM
Per quanto le missioni virtuali e i giri in moto siano una parte divertente e impegnativa di Headhunter, il fulcro di gioco rimane un altro: la risoluzione di una serie di casi, ognuno dei quali avrà un certo numero di obiettivi, tutti collegati tra loro attraverso sequenze in Computer Grafica
Tutte le sequenze, di qualità medio alta, sono state realizzate per rendere coerente ogni stacco e ogni missione, per amalgamare il tutto e per raccontare un film intero dove gli avvenimenti si susseguono rapidi e mai avidi di colpi di scena. Viene da pensare, fin dai primi momenti di gioco, come raramente il proposito di "film interattivo" sia stato realizzato e messo in piedi in maniera tanto sapiente, curata e scenica quanto in Headhunter. La regia delle sequenze non é mai lasciata al caso, e traspare in ogni momento una maniacale tendenza verso l'eccellenza. Pochi titoli, insomma, possono contare su un coinvolgimento tanto potente, che si impadronirà in una manciata di secondi del giocatore, per fargli dirigere una pellicola interattiva dalla qualità indiscutibile
Headhunter
Headhunter
Entrare nei panni di Jack Wade costituisce senz'altro una delle esperienze ludiche più intense che PlayStation 2 sia riuscita a offrire fino ad oggi. All'interno del "film" Headhunter c'è tutto quello che ci si augura di trovare in un buon titolo di azione: tattica, movimenti furtivi, sparatorie, enigmi, un'ottima trama e un forte coinvolgimento emotivo, con in più qualche colpo di classe come una sezione motociclistica di tutto rispetto. Sebbene qualche difetto avrebbe meritato più di una revisione, il giudizio globale conferma il lavoro Amuze come un titolo da avere, non un semplice palliativo a Metal Gear Solid 2, ma un valido e temibile concorrente. Imperdibile per gli amanti degli action adventure, consigliatissimo a tutto il resto del pubblico.