Heads Will Roll: Reforged, recensione di un gdr hardcore (più o meno) testuale

La recensione di Heads Will Roll: Reforged, un videogioco di ruolo medievale che sfida i giocatori a sopravvivere e prosperare in un mondo brutale e realistico.

di Simone Marcocchi

Recensione di Heads Will Roll: Reforged

C'è stato un tempo, soprattutto nei ruggenti anni '80, anche a seguito della crescente popolarità che Dungeons and Dragons stava avendo in America in primis e subito dopo è dilagato come brand nel resto del mondo, in cui anche i rudimentali videogame di quell'era cercavano di riprodurre il concetto di "gioco di ruolo" in quel limbo magnifico (e struggente) in cui gli sviluppatori stavano sperimentando. Prima quindi che un'interfaccia grafica portasse il livello di esperienza ad un altro livello e ancora di più se amate il tipo di esperienza "carta e penna", allora potrebbe interessarvi il gioco di cui vi sto parlando in questo articolo, ovvero Heads Will Roll: Reforged

Heads Will Roll: Reforged, non per deboli di cuore

Probabilmente composto con una delle peggiori interfacce al mondo, disegnato in modo piacevole, ma non certo super dettagliato, perfino la posa statica dei personaggi non sembra nemmeno ben riprodotta, come dovrebbe esserlo per dare un'idea della situazione o del momento... eppure c'è, funziona ed è ben fatto, oltretutto. Questo è un RPG di sopravvivenza hardcore con una storia non lineare che permette di giocare nei panni di un giovane soldato medievale, per assurdo ricorda da vicino quell'atipica realtà creata per Kingdom Come Deliverance, in cui si tenta di riprodurre un'assurda quotidianità, che altro non è che un mood per congegnato per immergere il giocatore in quella lore arcaica.

Nel corso delle battaglie e delle avventure, il personaggio può diventare il cavaliere più formidabile e rispettato della sua epoca oppure, se meno fortunato, perire nel caos della Guerra dei Cent’anni. Dovrete infatti scegliere come trascorrere il vostro tempo, prima di ingaggiare la prima battaglia, molto utile ad esempio per incrementare le statistiche del vostro avatar, ma anche migliorare il rapporto con gli altri componenti della falange, o prendere dimestichezza con le arti, senza dimenticare che la stanchezza è un pessimo nemico, quindi andrà calibrata anche quella, sia in battaglia, sia nel tempo libero.

Alla pugna

Il combattimento si basa su un sistema che richiede attenzione e abilità. I giocatori devono scegliere attentamente le armi, come spade o asce, e decidere se utilizzare uno scudo per la difesa. La scelta dell’arma a una mano abbinata a uno scudo è spesso preferibile, specialmente se non si è molto più forti dell’avversario. Le asce sono raccomandate all’inizio del gioco per la loro efficacia.
La posizione e il movimento sono cruciali; muoversi con agilità e schivare gli attacchi nemici può fare la differenza tra la vita e la morte. Inoltre, il gioco include un sistema di stamina che limita le azioni consecutive, quindi è importante gestire le proprie energie e non esaurirle troppo rapidamente.

Il combattimento richiede anche di saper leggere le mosse dell’avversario. Osservare attentamente e prevedere gli attacchi permette di contrattaccare efficacemente. Infine, il gioco offre la possibilità di personalizzare l’equipaggiamento e le abilità del personaggio, consentendo ai giocatori di adattare il proprio stile di combattimento alle preferenze personali e alla situazione tattica.

Per quanto sembri complesso, una buona parte si basa sulla pressione di tasti, fortuna, imparare bene a comprendere le situazioni e come reagirà il sistema alle varie sollecitazioni belliche, ma nel complesso mi sono trovato davvero ad aver assaporato una bella esperienza. Ogni volta può essere diversa, il gameplay può essere lunghissimo o cortissimo o medio in base al fato, a scelte folli, ma sempre ricordando che lo scopo principale del vostro eroe, così come nella vita, non è quello di fare il figo in ogni circostanza, bensì tentare di sopravvivere, il più possibile.