Hearts of Iron 2 Doomsday

Hearts of Iron 2 Doomsday
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Quando si valuta un titolo Paradox bisogna sempre considerare il suo ambito specifico e nettamente delimitato: non è certo semplice, anche per gioco, organizzare uno stato, farlo interagire con un periodo storiografico e cambiare, col tempo e l'esperienza, gli esiti del nostro passato.
Questo agire può essere affascinante per alcuni, estremamente noioso per altri, senza compromessi come questo Doomsdays vuole dipingersi.

Siamo agli albori del prepotente affermarsi della Germania nazista, nel massimo colonialismo italiano e nell'immobilismo europeo davanti a fatti che meritavano una reazione.
Questo anno, 1936, vede un riorganizzarsi degli equilibri europei dopo la forte impronta della pace punitiva del 1918. La Germania, infatti, sconfitta e ferita occupò 30 anni di storia per eleggere infine un nazionalista in grado di interpretare quel moto borghese, misto a misticismo che alcuni riconducono perfino a Fiedrich Nietzche, probabilmente non sapendo che la sorella di quest'ultimo volle artificiosamente creare un legame supportato da opere menzognere.
Partiremo da questi presupposti per spingerci fino al 1953 e agli anni della guerra fredda tra Stati Uniti e Russia, con la possibilità di vivere eventi (la triplice alleanza e intesa) dove potremo decidere di seguire o stravolgere il corso della storia.

L'economia tira, indice sono quasi tutti i valori verdi in alto sullo schermo.
L'economia tira, indice sono quasi tutti i valori verdi in alto sullo schermo.
La schermata di ricerca
La schermata di ricerca
La vasta possibilità di scelta degli scenari
La vasta possibilità di scelta degli scenari

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E' alquanto complesso descrivere in dettaglio come si gioca Doomsdays, vista l'abbondanza di parametri e questioni di cui occuparsi, per questo crediamo sia utile integrare quello che diremo con il box/tutorial che trovate qui a lato.
Gli aspetti fondamentali di cui saremo investiti saranno sostanzialmente cinque: spionaggio, tecnologia, produzione, diplomazia e statistiche.
I più importanti saranno senza dubbio i parametri riguardanti il lato diplomatico, in cui eleggeremo ministri e capi di stato (Mussolini sarà insostituibile fino alla deposizione), oltre che contratti commerciali per equilibrare l'economia dello stato.
Anche la "produzione" rivestirà un ruolo a dir poco fondamentale, anche perchè non si limiterà alla creazione di nuove unità belliche, ma investirà infrastrutture e industrie.
E' bene ricordare come un tasso di sviluppo industriale insostenibile avrà ripercussioni pesanti sul benessere della popolazione, che a sua volta vanterà un livello di "ribellione" man mano più marcato.

La ricerca tecnologica e lo spionaggio, invece, rappresenteranno rispettivamente il grado di innovazione e un importante vantaggio strategico per anticipare le mosse del nemico: tutti questi parametri saranno a loro volta influenzati dalle risorse accumulate.
Quest'ultime constano in: elettricità, petrolio, ferro, materiali rari, denaro e forniture.
Ogni contratto diplomatico si basa sul principio che vendere a chi ha meno porta una forza contrattuale superiore rispetto a patti verso stati in cui è in corso una forte deflazione.
La cpu continuerà a proporre contratti verso altri territori bisognosi, o semplicemente proposte una tantum di beni e denaro.
Tutti gli stati che non sono raggiungibili via terra, nel caso dell'Italia Sardegna e Sicilia, necessiteranno di rotte commerciali per sostenere (con beni storati) le economie, in cambio di materiali preziosi come, ad esempio, ferro e elettricità.
Un altro parametro che sarà bene tenere conto sarà la forza lavoro (utile alla produzione industriale) e il livello di efficienza delle infrastrutture (come strade, ferrovie, ecc).
Tutto questo complesso meccanismo si muove all'unisono provocando situazioni decisamente complesse, ma squisitamente verosimili.

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Un gioco complesso è tanto più valido quanto nel metodo di controllo persiste un'anima minimalista: Doomsdays ci riesce in parte, con un utile barra laterale sinistra che serve oltre a organizzare selettivamente l'esercito (aviazione, fanteria, marina), anche da "elenco" nelle varie schermate riguardanti i principali aspetti di gestione.
In alto, sempre sotto controllo, vi saranno tutte le risorse, contrassegnate in rosso se il trend tende al ribasso, in verde se ci sarà crescita.
La mappa di gioco è divisa in regioni con la possibilità di variare la descrizione con moltissimi parametri che vanno dalla rete di rifornimenti, all'incidenza industriale, alla meteorologia.
Sempre sulla mappa vedremo le nostre unità da guerra, i loro spostamenti e la loro consistenza e aggregazione (con due numeri al loro lato), oltre che lo stato di salute con una barra di energia.
Tutti questi parametri, pur essendo intuitivi, sono decisamente sovrabbondanti, tanto da confondere il giocatore soprattutto durante le guerre contro numerose coalizioni.
In questo caso, il gioco si fa molto caotico, anche se è sempre possibile variare la velocità con cui scorre il tempo e conferire ordini e direttive durante lo stato di pausa.

Ovviamente, in un gioco del genere, poca rilevanza avrà l'aspetto estetico, comunque elegante, mentre più sensibile sarà il lato sonoro: ebbene quest'ultimo, pur non segnalandosi marcatamente, trova spazi di indubbia genialità ricordando il mai dimenticato volteggiare dei cavalli d'acciaio di Coppola, nello squisito Apocalipse Now.
Ovviamente, a parte qualche effetto secondario, vi è poca materia da commentare, ma in questi casi è forse preferibile un'apparente povertà, piuttosto che un assordante sovrabbondanza.
Anche in multiplayer, Doomsdays offre un'esperienza appagante e forse ancor più intensa, visto che le variabili saranno ancor più marcate e non seguirenno i vincoli dell'intelligenza artificiale.

Stiamo scegliendo le rotte commerciali da mantenere
Stiamo scegliendo le rotte commerciali da mantenere
Quattro Team di ricerca per spaziare in ogni campo
Quattro Team di ricerca per spaziare in ogni campo
Anche in Doomsday è presente la nebbia di guerra
Anche in Doomsday è presente la nebbia di guerra
Hearts of Iron 2 Doomsday
7.5

Voto

Redazione

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Hearts of Iron 2 Doomsday

Complesso, vasto, molto longevo. Sono questi i termini in cui iscrivere questo ispirato titolo, che espande il già ottimo Hearts of Iron, senza stravolgerlo. Purtroppo la sua estrema complessità lo relega solo per una schiera ristretta di appassionati, prezzo da pagare quando si sposa la profondità strategica. In attesa di Europa Universalis 3, titolo che dovrebbe presentare più di una modifica, un eccelente e valido passatempo.

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