Heavy Metal F.A.K.K.2
di
Redazione Gamesurf
Le curve, come saprà chi ha seguito lo sviluppo del gioco, appartengono alla "brava ragazza" (mai termine fu più eufemistico) che ha ispirato la Ritual nel realizzare la protagonista del gioco. Eroina d'eccezione di F.A.K.K. 2 é infatti Julie Strain, ex Penthouse Pet of the Year (no, il Nobel non c'entra nulla...) e star di parecchi B-Movie e film vietati ai minori di 45 anni, o qualcosa del genere... Nel titolo GodGames, Julie ricopre il ruolo di protettrice di un pianeta in pericolo, chiamato casualmente Eden. Il pianeta in questione, come potete immaginare, é un vero e proprio paradiso terrestre, i cui abitanti vivono in assoluta prosperità e pace interiore. Questo fino agli ultimi sviluppi della trama, che vedono l'arrivo di un'invasione in grande stile da parte di forze aliene di origini misteriose (originalità imperat mundi...). Julie rappresenta l'unica difesa del pianeta Eden contro gli invasori e dovrà ergersi ancora una volta a baluardo del suo popolo, facendo uso delle capacità naturali e non che avrà a sua disposizione durante l'avventura. Tra quelle naturali, abbiamo forza e agilità sovrumane che la nostra "gnoccolona" possiede dalla nascita e che le permettono evoluzioni fuori della portata dei suoi conterranei. Dalla parte degli accessori annotiamo, invece, le numerose armi che potremo incontrare sul nostro cammino e che passano dalla classica spada a gingilli meno convenzionali (per un gioco di ispirazione fantasy) come pistole e mitragliatori
LARA CONTRO JULIE 1 A 1
A che genere appartiene Heavy Metal F.A.K.K. 2? A prima vista sembrerebbe un clone di Tomb Raider e, in effetti, le maggiori similitudini si possono attribuire alla serie delle avventure di Lara Croft, anche se il titolo Ritual contiene all'apparenza elementi propri di altri generi, come la serie Zelda di casa Nintendo (e in special modo l'ultimo episodio, Ocarina of Time) e manco a farlo apposta, gli sparatutto 3D. Partiamo dal sistema di controllo, basato sull'uso indipendente delle due mani di Julie: ogni mano può impugnare un'arma diversa a seconda del caso, così come si era visto lo scorso anno nel discreto Shadowman. La giusta combinazione tra i controlli di una o dell'altra mano porta a realizzare combo in stile picchiaduro, dal grande impatto scenografico ma dalla dubbiosa efficacia. Questo aspetto rappresenta un'altra delle numerose contaminazioni di F.A.K.K. 2, il cui sistema di combattimento miscela (o dovrebbe miscelare) parti di beat'em up, sparatutto 3D e perfino platform game
LARA CONTRO JULIE 1 A 1
A che genere appartiene Heavy Metal F.A.K.K. 2? A prima vista sembrerebbe un clone di Tomb Raider e, in effetti, le maggiori similitudini si possono attribuire alla serie delle avventure di Lara Croft, anche se il titolo Ritual contiene all'apparenza elementi propri di altri generi, come la serie Zelda di casa Nintendo (e in special modo l'ultimo episodio, Ocarina of Time) e manco a farlo apposta, gli sparatutto 3D. Partiamo dal sistema di controllo, basato sull'uso indipendente delle due mani di Julie: ogni mano può impugnare un'arma diversa a seconda del caso, così come si era visto lo scorso anno nel discreto Shadowman. La giusta combinazione tra i controlli di una o dell'altra mano porta a realizzare combo in stile picchiaduro, dal grande impatto scenografico ma dalla dubbiosa efficacia. Questo aspetto rappresenta un'altra delle numerose contaminazioni di F.A.K.K. 2, il cui sistema di combattimento miscela (o dovrebbe miscelare) parti di beat'em up, sparatutto 3D e perfino platform game
Heavy Metal F.A.K.K.2
Heavy Metal F.A.K.K.2
Heavy Metal: F.A.K.K. 2 è un buon gioco, ed è meglio dirlo apertamente nel caso in cui qualcuno fosse rimasto deluso dalla lista dei difetti che caratterizza la fine della recensione. Il problema è che nel mercato attuale essere solo un "buon gioco" non basta, considerando l'agguerrita concorrenza spuntata nel settore degli arcade/adventure dall'avvento della prima avventura di Lara. Graficamente F.A.K.K. 2 ha tutte le carte in regola per sfondare: effetti speciali, distanza visiva notevole, texture ricche e dettagliate, un buon frame rate, per finire con l'ottima varietà di armi a disposizione di Julie e con lo stile "grezzo" (inteso come volgarotto) che caratterizza tutto il gioco. I problemi con i controlli e con il sistema di collisioni pregiudicano, purtroppo, il divertimento che si trae dal gioco Ritual, dato che troppo spesso viene sostituito dalla frustrazione e dalle conseguenti imprecazioni. Con la dovuta pazienza è possibile procedere e scoprire così quello che il team di sviluppo ha tenuto in serbo per il giocatore, passando sopra ai difetti e gustandosi una realizzazione tecnica di primo piano. Proprio la pazienza necessaria ad avanzare nel gioco e ad usarlo in maniera "comoda" (patch inclusa) fa di F.A.K.K. 2 un titolo dedicato esplicitamente agli appassionati del genere, più che un gioco da consigliare senza riserve.
Alessandro Martini
SECONDO COMMENTO
Nella mia prova di F.A.K.K. 2 devo dire con tutta onestà che non ho riscontrato quei perticolari problemi e bug che hanno fatto infuriare i giocatori oltreoceano; ho voluto aggiungere questa nota per sottolineare come probabilmente una buona fetta di magagne derivi da certe configurazioni hardware specifiche: sul mio "vecchio" Celeron a 400 MHz con Matrox Marvel G200 (con soli 8 MB di RAM) l'unica incertzza riscontrata è relativa al frame rate, cosa compresibile vista la scheda video a mia disposizione che deve muovere tutta la magnificenza grafica che F.A.K.K. 2 mette in campo (il dettaglio degli ambienti è quanto di meglio si sia visto in un gioco basato sull'engine di Quake III). Restando in tema di grafica e potendo fare un confronto diretto con Elite Force che esce in questo stesso periodo, non si comprende come alla Ritual possano aver curato tanto bene ambienti e realitve texture, relegando ai personaggi (a tratto davvero legnosi) un così esiguo numero di poligoni; i volti, in particolare sono davvero molto più belli, curati e animati in Elite Force, mentre in F.A.K.K. 2 mancano di un'espressività realistica che tanto avrebbe giovato alle belle scene d'intermezzo di cui il gioco fa copiosamente mostra. Andando al sodo Heavy Metal F.A.K.K. 2 (problemi di bug - se li riscontrate - a parte) è un gioco piuttosto interessante e divertente, capace di catturare l'attenzione del giocatore, ma solo dopo una partenza un po'"lenta" (ma d'altra parte in un mondo idilliaco chiamato Eden cosa volte che succeda?!!). Intrigante la possiblità di combinare sulle due mani armi di tipo assolutamente diverso, anche se, coem sottolineato da Alessandro, il sistema di cambio d'arma è troppo macchinoso. Un buon titolo, da provare in conclusione, ma non è il capolavoro assoluto che molti si aspettavano.
Matteo Camisasca
Alessandro Martini
SECONDO COMMENTO
Nella mia prova di F.A.K.K. 2 devo dire con tutta onestà che non ho riscontrato quei perticolari problemi e bug che hanno fatto infuriare i giocatori oltreoceano; ho voluto aggiungere questa nota per sottolineare come probabilmente una buona fetta di magagne derivi da certe configurazioni hardware specifiche: sul mio "vecchio" Celeron a 400 MHz con Matrox Marvel G200 (con soli 8 MB di RAM) l'unica incertzza riscontrata è relativa al frame rate, cosa compresibile vista la scheda video a mia disposizione che deve muovere tutta la magnificenza grafica che F.A.K.K. 2 mette in campo (il dettaglio degli ambienti è quanto di meglio si sia visto in un gioco basato sull'engine di Quake III). Restando in tema di grafica e potendo fare un confronto diretto con Elite Force che esce in questo stesso periodo, non si comprende come alla Ritual possano aver curato tanto bene ambienti e realitve texture, relegando ai personaggi (a tratto davvero legnosi) un così esiguo numero di poligoni; i volti, in particolare sono davvero molto più belli, curati e animati in Elite Force, mentre in F.A.K.K. 2 mancano di un'espressività realistica che tanto avrebbe giovato alle belle scene d'intermezzo di cui il gioco fa copiosamente mostra. Andando al sodo Heavy Metal F.A.K.K. 2 (problemi di bug - se li riscontrate - a parte) è un gioco piuttosto interessante e divertente, capace di catturare l'attenzione del giocatore, ma solo dopo una partenza un po'"lenta" (ma d'altra parte in un mondo idilliaco chiamato Eden cosa volte che succeda?!!). Intrigante la possiblità di combinare sulle due mani armi di tipo assolutamente diverso, anche se, coem sottolineato da Alessandro, il sistema di cambio d'arma è troppo macchinoso. Un buon titolo, da provare in conclusione, ma non è il capolavoro assoluto che molti si aspettavano.
Matteo Camisasca