Hellcard: recensione di un card game fatto di... carta?!
Hellcard è sviluppato dagli autori di Book of Demons ed è un rogue-like e card game
Se siete amanti dei giochi digitali con ispirazione carta-cartone allora vi piacerà Paper Mario, l’avventura di Yoshi su Nintendo Switch… ed Hellcard.
Introduzione ironica a parte, questo titolo è figlio di Book of Demons, un ispirato dungeon crawler che riusciva a mitigare originalità, design e voglia di farvi continuamente ricominciare. Anche in questo caso gli eroi e i nemici sono fatti di carta, ma le loro statistiche e i loro elementi cardine vi sapranno solleticare sia dal punto di vista tattico, ma soprattutto da quello ruolistico. Se infatti ci sono tre eroi classici: cavaliere, ranger, mago da scegliere, la loro combinazione in battaglia e i sottogeneri di appartenenza, possono stravolgere in continuazione gli esiti degli scontri.
Ogni giocatore sceglie un solo personaggio, ma nel corso dell’avventura può incontrare una serie di "amici" (fino a due) ciascuno con un livello di rarità e caratteristiche peculiari che si andranno ad aggiungere a quello dell’eroe classico e con essi il proprio set di carte da giocare nel corso dell'avventura. Lo stesso multiplayer è in realtà un matrimonio perfetto di tre persone che andranno a controllare ciascuno il proprio avatar, ma la strategia è ovviamente concordata da tre diverse teste e questo può essere divertente (o l’esatto opposto), dato che in caso di fallimento sapete con chi prendervela.
Hellcard: all'inferno le carte non bruciano?
Le stanze e i combattimenti avranno una minima scelta da parte del giocatore che potrà comunque vedere il tipo di nemici e l’eventuale bottino finale prima di ingaggiare battaglia, così da selezionare al meglio le caselle in base ai propri bisogni. Il bottino non è solamente composto di nuove carte – che potranno anche essere potenziate o migliorate o modificate – ma anche valuta per acquisire artefatti che influenzeranno in modo permanente la partita. C’è da fare tanto da fare in-game, anche solo una stanza vi fa ragione per un bel po’, ma senza tediarvi oltre il tempo necessario per affrontare una situazione. Sul fronte estetico ha un design ispirato, così come i disegni delle carte sono davvero bellissimi e molto chiari nella loro descrizione, peccato che difetti parzialmente di animazioni un po’ troppo basilari, ma tant’è.
Hellcard non ha reali difetti che siano tangibili o tali da impedirvi di avvicinarvi all’opera. Certamente se amate da impazzire i card-game e i rogue-like potreste nemmeno considerare una valutazione generale di elementi negativi, nel senso che questo brand va giocato, punto, perché ciò che fate qui, non lo fate con altri titoli. Difetta se volete del solito bilanciamento che pare essere super-studiato fino al primo super-boss, per arrivare a darvi il colpo di grazia nella stanza successiva come se non aveste mai giocato al titolo prima d’ora e questo stona.
È ovvio che si deve giocare tanto, sbloccare tanto, morire e ripartire per farlo con maggiore consapevolezza, conoscenza ed elementi combattivi, però potevano rifinire un po’ meglio questa cosa. Non ho apprezzato molto la gestione della “gui” dell’interfaccia dei compagni della partita, un po’ macchinoso per vedere le altre carte di ciascun eroe e poteva essere sviluppata un po’ meglio e il ranger non è un personaggio così versatile come il mago e il guerriero, almeno in versione vanilla, anche se andando avanti diventa molto potente.
Versione Testata: PC
Voto
Redazione
Hellcard
Hellcard ha superato una serie di prove, la prima delle quali risulta essere l’originalità. Per quanto gli stilemi del genere richiedono alcuni punti fissi per essere proposti, sia come card game, ma anche come rogue-like, Thing Trunk ha dimostrato di saper sguazzare più che degnamente tra gli elementi cardine fondamentali per strutturare le fondamenta e la libertà creativa di realizzare un’opera personalizzata e divertente, addirittura a cavallo con la loro altra opera, ovvero Book of Demons, quindi bravi e vedremo se vorranno realizzare in futuro anche Aliencard (se richiamano lo stesso stile di nome) per la loro altra IP di appartenenza, lavoro già pronto e divertimento già servito. Peccato per pochissime sbavature, ma tutte risolvibili nel breve-medio periodo.