Helldivers
di
Luca Gambino
Vi ricordate i vecchi sparatutto con la visuale “a volo d'uccello”? Bene, ora si chiamano “Top Down Shooters”. Fa più figo, no? Messo in chiaro il genere di riferimento, iniziamo a parlare di questa piccola perla di videogioco old school, rimesso a nuovo con meccaniche più moderne e profonde. Non tragga in inganno, infatti, una visuale e una, apparente, meccanica sparacchina “ando cojo cojo”, perché Helldivers é davvero altra cosa. Certo, si spara tanto, intendiamoci, ma lo si fa con una certa classe. Tralasciamo le velleità narrative, sia perché non c'é tantissimo da dire e anche perché non vogliamo togliervi il piacere di scoprirla da voi (ma anche perché non abbiamo tanta voglia, via). Quello che vi interessa maggiormente é che in Helldivers verrete messi al comando di un soldato, chiamato a portare la libertà e la democrazia a colpi di calibro 9 (ma anche di più).
Le fasi del gioco sono sostanzialmente suddivise in due parti. In una siete all'interno di un'astronave che orbita attorno a diversi universi e pianeti, ognuno dei quali ci vedrà protagonisti di missioni di varia natura (in realtà sono solo 5 o 6, a rotazione) da compiere cercando di portare a casa la pellaccia e magari eliminando orde di avversari che cercheranno di impedirci il raggiungimento dei nostri obiettivi. Portare a termine le missioni, conquistare i pianeti e, in generale, gli universi disponibili ci porteranno in dote i classici punti esperienza che serviranno per upgradare personaggio, armi e abilità speciali (chiamati stratagemmi) che saranno fondamentali per affrontare al meglio i nostri compiti.
Da non sottovalutare, oltretutto, il reperimento di alcuni oggetti sparsi per la mappa che agevoleranno la ricerca scientifica che consentirà l'aggiunta di nuove features alle nostre abilità d'attacco e difesa. Un aspetto molto interessante di Helldivers é la natura persistente della conquista dell'universo. I pianeti conquistati durante le sessioni di gioco potrebbe ripassare nuovamente in mano nemica durante la vostra assenza. Da qui la necessità di muovervi con celerità, sfruttando magari al meglio la possibilità di cooperare con altri giocatori online. Non solo, ma dal momento che il gioco é cross platform, niente vi vieta di poter guadagnare postazioni nemiche anche tramite la vostra PS Vita, che diventa quindi una fida compagna di conquista galattica.
La seconda parte si svolge invece proprio sul campo di battaglia, dove il nostro giocatore sarà chiamato a raggiungere le diverse zone “sensibili” cercando di evitare le ronde avversarie, segnalate opportunamente sulla minimappa attivabile sul touchpad. Quando però lo scontro diventa inevitabile, allora avremo a disposizione una potente arma primaria (da scegliere nella prima fase della missione), alternabile ad una secondaria da ultima spiaggia. Le armi sono ovviamente da ricercare nella più classica letteratura ludica e spazia tra fucili, mitragliatori, armi laser e shotgun. Interessante, invece, il discorso relativo agli stratagemmi, attivabili in qualsiasi momento (ma é altamente consigliabile riservarli ai momenti topici) e molto fantasiosi nella realizzazione. Attivabili tramite una sequenza di tasti che vi sarà mostrata a schermo, gli stratagemmi vi consentiranno di piazzare torrette difensive, richiamare potentissimi Mech che potrete comandare, oppure ordinare attacchi aerei di copertura o un nuovo set di munizioni.
Come dicevamo in apertura la visuale del gioco é interamente dall'alto e i comandi del personaggio sono affidati ai due stick, mentre praticamente tutti i tasti del pad sono mappati per particolari funzioni. Ad aggiungere un po' di pepe all'azione di gioco ci sono alcune scelte del team di sviluppo che si sono rivelate davvero efficaci. Per esempio, le armi non si ricaricano automaticamente, ma richiedono sempre il nostro intervento, obbligandoci quindi ad un'azione meno spavalda ma più conservativa in alcuni frangenti. Inoltre alcune missioni ci richiederanno di trasportare oggetti, il che ci impedirà di utilizzare le armi più pesanti, richiedendo un approccio sicuramente più tattico. Inoltre il gioco supporta anche la modalità cooperativa fino a quattro giocatori, dove Helldivers si é dimostrato particolarmente divertente, anche se piuttosto complicato in alcuni frangenti.
Ciascun giocatore sullo schermo dovrà fare particolare attenzione a non far rientrare sulla linea di tiro il compagno di gioco, perché lo falcerà in piena regola rendendolo in fin di vita. Idem dicasi se, all'interno di un Mech, avrete la disavventura di avvicinarvi troppo ad un compagno di squadra, anche in questo caso l'effetto che otterrete sarà quello di uno spiattellamento del malcapitato sul terreno di gioco. Tutti particolari, questi, che indicano come gli sviluppatori si siano concentrati nel dare profondità all'esperienza di gioco, riuscendo ad infondere un minimo di tattica ad un'azione altrimenti troppo “annegata” nella componente di shooting pura e semplice. Quello che possiamo rimproverare a Helldivers é che una volta appresi quei due o tre trucchetti utili per portare a termine la missione si andrà di “copia-incolla” su quella successiva, castrando le possibilità di poter dare maggiore varietà e cambi di ritmo ad un gioco a cui invece avrebbe giovato un ventaglio di situazioni più disparato.
Si assesta invece solo su livelli discreti l'aspetto tecnico che sicuramente non intacca le potenzialità tecnologiche della console Sony, galleggiando su un comparto grafico solo discreto, sicuramente ben realizzato ma che lascia la console, praticamente a “motori spenti”. Anzi, se proprio vogliamo andare in profondità possiamo rimproverare gli Arrowhead di essere rimasti a metà tra un gioco con uno stile “fumettoso” e un titolo 3d più ricercato, restando quindi in una terra di mezzo che non esalta né l'aspetto tecnico né, tantomeno, quello artistico. Buono invece il sonoro che forse tende troppo a ciclostilare i medesimi passaggi musicali ma che ha dalla sua un buon doppiaggio in lingua italiana.
Le fasi del gioco sono sostanzialmente suddivise in due parti. In una siete all'interno di un'astronave che orbita attorno a diversi universi e pianeti, ognuno dei quali ci vedrà protagonisti di missioni di varia natura (in realtà sono solo 5 o 6, a rotazione) da compiere cercando di portare a casa la pellaccia e magari eliminando orde di avversari che cercheranno di impedirci il raggiungimento dei nostri obiettivi. Portare a termine le missioni, conquistare i pianeti e, in generale, gli universi disponibili ci porteranno in dote i classici punti esperienza che serviranno per upgradare personaggio, armi e abilità speciali (chiamati stratagemmi) che saranno fondamentali per affrontare al meglio i nostri compiti.
Da non sottovalutare, oltretutto, il reperimento di alcuni oggetti sparsi per la mappa che agevoleranno la ricerca scientifica che consentirà l'aggiunta di nuove features alle nostre abilità d'attacco e difesa. Un aspetto molto interessante di Helldivers é la natura persistente della conquista dell'universo. I pianeti conquistati durante le sessioni di gioco potrebbe ripassare nuovamente in mano nemica durante la vostra assenza. Da qui la necessità di muovervi con celerità, sfruttando magari al meglio la possibilità di cooperare con altri giocatori online. Non solo, ma dal momento che il gioco é cross platform, niente vi vieta di poter guadagnare postazioni nemiche anche tramite la vostra PS Vita, che diventa quindi una fida compagna di conquista galattica.
La seconda parte si svolge invece proprio sul campo di battaglia, dove il nostro giocatore sarà chiamato a raggiungere le diverse zone “sensibili” cercando di evitare le ronde avversarie, segnalate opportunamente sulla minimappa attivabile sul touchpad. Quando però lo scontro diventa inevitabile, allora avremo a disposizione una potente arma primaria (da scegliere nella prima fase della missione), alternabile ad una secondaria da ultima spiaggia. Le armi sono ovviamente da ricercare nella più classica letteratura ludica e spazia tra fucili, mitragliatori, armi laser e shotgun. Interessante, invece, il discorso relativo agli stratagemmi, attivabili in qualsiasi momento (ma é altamente consigliabile riservarli ai momenti topici) e molto fantasiosi nella realizzazione. Attivabili tramite una sequenza di tasti che vi sarà mostrata a schermo, gli stratagemmi vi consentiranno di piazzare torrette difensive, richiamare potentissimi Mech che potrete comandare, oppure ordinare attacchi aerei di copertura o un nuovo set di munizioni.
Come dicevamo in apertura la visuale del gioco é interamente dall'alto e i comandi del personaggio sono affidati ai due stick, mentre praticamente tutti i tasti del pad sono mappati per particolari funzioni. Ad aggiungere un po' di pepe all'azione di gioco ci sono alcune scelte del team di sviluppo che si sono rivelate davvero efficaci. Per esempio, le armi non si ricaricano automaticamente, ma richiedono sempre il nostro intervento, obbligandoci quindi ad un'azione meno spavalda ma più conservativa in alcuni frangenti. Inoltre alcune missioni ci richiederanno di trasportare oggetti, il che ci impedirà di utilizzare le armi più pesanti, richiedendo un approccio sicuramente più tattico. Inoltre il gioco supporta anche la modalità cooperativa fino a quattro giocatori, dove Helldivers si é dimostrato particolarmente divertente, anche se piuttosto complicato in alcuni frangenti.
Ciascun giocatore sullo schermo dovrà fare particolare attenzione a non far rientrare sulla linea di tiro il compagno di gioco, perché lo falcerà in piena regola rendendolo in fin di vita. Idem dicasi se, all'interno di un Mech, avrete la disavventura di avvicinarvi troppo ad un compagno di squadra, anche in questo caso l'effetto che otterrete sarà quello di uno spiattellamento del malcapitato sul terreno di gioco. Tutti particolari, questi, che indicano come gli sviluppatori si siano concentrati nel dare profondità all'esperienza di gioco, riuscendo ad infondere un minimo di tattica ad un'azione altrimenti troppo “annegata” nella componente di shooting pura e semplice. Quello che possiamo rimproverare a Helldivers é che una volta appresi quei due o tre trucchetti utili per portare a termine la missione si andrà di “copia-incolla” su quella successiva, castrando le possibilità di poter dare maggiore varietà e cambi di ritmo ad un gioco a cui invece avrebbe giovato un ventaglio di situazioni più disparato.
Si assesta invece solo su livelli discreti l'aspetto tecnico che sicuramente non intacca le potenzialità tecnologiche della console Sony, galleggiando su un comparto grafico solo discreto, sicuramente ben realizzato ma che lascia la console, praticamente a “motori spenti”. Anzi, se proprio vogliamo andare in profondità possiamo rimproverare gli Arrowhead di essere rimasti a metà tra un gioco con uno stile “fumettoso” e un titolo 3d più ricercato, restando quindi in una terra di mezzo che non esalta né l'aspetto tecnico né, tantomeno, quello artistico. Buono invece il sonoro che forse tende troppo a ciclostilare i medesimi passaggi musicali ma che ha dalla sua un buon doppiaggio in lingua italiana.
Helldivers
7.5
Voto
Redazione
Helldivers
Helldivers é un buon ritorno di un genere all'apparenza semplice e scontato, ma che nasconde invece un cuore fatto di meccaniche mai banali e che più di una volta metteranno a dura prova il vostro sangue freddo. Sicuramente un buon esordio, che pecca probabilmente di una certa mancanza di varietà che, alla lunga, tende un po' ad appiattire le missioni da portare a termine. Ad ogni modo, vi consigliamo di tenerlo in considerazione perché, soprattutto se giocato in cooperativa, é un titolo capace veramente di intrattenere e divertire.