Herdy Gerdy

di Redazione Gamesurf

Uno degli argomenti più dibattuti è la presunta, cronica, mancanza di originalità che affligge i videogiochi degli ultimi anni. Non è raro sentire le lamentele di chi cita i "bei tempi" passati come l'unica fonte di divertimento. C'è del vero in chi dice questo ma bisogna tener presente che i canoni tradizionali di ogni genere sono bene o male quelli ed è difficile uscirne senza provocare perplessità o addirittura giudizi negativi.

Senza dubbio con Herdy Gerdy ci si trova davanti un caso del genere. Lo sforzo di proporre qualcosa di nuovo è senza dubbio presente nell'ultimo titolo Core Design ed è proprio lì che potrebbero nascere i dubbi. Vediamo perché.
In Herdy Gerdy si dovrà intraprendere una mitica battaglia vestendo i panni di Gerdy, un giovane pastore, nel tentativo di liberare il padre prigioniero di un malvagio incantesimo. Avete letto bene: un pastore.

Le prove che Gerdy dovrà affrontare lo porteranno a muoversi attraverso una grande isola popolata da strane creature. In questa isola si svolgerà una specie di torneo per stabilire chi è il migliore di tutti, Gerdy o Sadorf, non solo il ripetuto campione del torneo ma anche il responsabile della prigionia del padre di Gerdy.
Già il ruolo rivestito dal protagonista è motivo di curiosità: quale sarà mai lo scopo da raggiungere da parte di un pastore? Sostanzialmente quello che ci si aspetta da un pastore: che si occupi dei suoi animali.



Quindi Gerdy nello svolgimento del gioco avrà a che fare con una varietà di creature tutte dotate di caratteristiche particolari.
Entrare nel vivo del gioco richiede una certa dose di impegno: è necessario parlare con gli altri personaggi (i quali offriranno anche oggetti come premio per il compimento di quest), imparare come si può interagire con le creature e cosa non si può fare quando si entra in contatto con loro. Anche il movimento stesso per la mappa richiede tempo e pazienza, un po' per la vastità dell'isola, un po' per assuefarsi agli ostacoli, alle trappole del territorio e per comprendere quello che sembra una sorta di ecosistema in miniatura.

Passati i primi momenti ci si può dedicare a una serie di quest basate sulle creature e sulle loro differenze. In questo senso Herdy Gerdy mescola elementi di un puzzle game all'azione solita di un platform. Non ci sono elementi tipici dei platform come il salto di ostacoli o l'obbligo di raggiungere punti determinati perché saltare è funzionale allo svolgimento dell'attività di pastore (anche gli scontri con i boss non sono battaglie ma prove di abilità sempre con gli animali come oggetto).

Al più si potranno raccogliere in ogni livello alcune campane che, in quantità sufficiente, sbloccheranno una serie di extra nascosti. Ogni volta che si entra in una nuova area ci sarà sempre qualche novità, un oggetto, un animale o anche solo l'ambientazione che varierà il tema principale che, in fondo, rimane sempre lo stesso: spostare la tal creatura da un luogo ad un altro. Il carattere di ogni creatura è diverso da quello di un' altra e determina come essa reagirà all'avvicinarsi di Gerdy, alle altre creature (mangiandole per esempio) o alla morfologia del territorio.