Heretic 2

di Redazione Gamesurf
Approfitto per citare una volta per tutte il supporto al multiplayer, che come sempre capita quando ci si trova di fronte un licenziatario di Quake 2, é lo stato dell'arte della tecnologia. Il protocollo sfruttato é l'IP, il che rende possibile il gioco sia su reti locali sia su internet, dove l'unico ostacolo é determinato dalla latenza di rete talvolta elevata che caratterizza il Net
L'esperienza del gioco in rete é consigliata a tutti, soprattutto ai neofiti, mentre chi già "frequenta" i server di Quake 2 si troverà di fronte a un gioco diverso, sicuramente meno "tecnico" e che forse proprio per questo potrebbe essere alla lunga meno longevo (tenete conto che per longevità mi riferisco a giochi tipo Quake 2 o addiruttura il primo Quake, anch'esso giocatissimo tutt'ora sui server di mezzo mondo)

E parlando di longevità forse qui tocchiamo l'unico tasto dolente di Heretic II: giocato a livello normale non é che si riveli poi difficilissimo, anzi. Il mio consiglio, che diventa un'esortazione categorica per quanti gli Shooter 3D li masticano a colazione, é di tentare da subito il gioco ad un livello di difficoltà elevato, questo perché altrimenti il gioco non vi durerà tanto, e inoltre un gioco troppo facile é anche meno bello. Giocandolo al livello più difficile, invece, saremo costretti a diventare parecchio abili, e se il primo livello tutto sommato é "agevole", già la palude che introduce al secondo risulterà parecchio difficile, forse persino troppo considerando che poi gli "interni" dello stesso quadro risultano più facili
Mi accorgo di non aver minimamente accennato alla trama, la accenno ora, ma poco poco, sia perché i vari risvolti della stessa vi verranno svelati durante il gioco, sia perché il racconto che vi potrei stare a fare io qui per ore e ore é narrato molto meglio nella stupenda sequenza introduttiva
Voi impersonate Corvus, l'eroe che liberò la vostra terra, Parthoris, dal giogo di D'sparil ai tempi del primo Heretic. Ma durante lo scontro finale, con l'ultimo alito di vita, D'Sparil scagliò sul proprio antagonista una maledizione: conclusa la battaglia quando Corvus attraversò il portale magico che avrebbe dovuto ricondurlo a casa, si ritrovò invece proiettato negli "Outer Worlds", una dimensione a lui aliena, senza alcun mezzo per tornare nel suo mondo, e con orde di nemici pronti a farne un sol boccone