Heroes of the Pacific
di
BARONE ROSSO QUESTO SCONOSCIUTO
Il genere dei simulatori di volo, nonostante abbia in passato sfornato titoli superbi come, ad esempio, il vecchio e mai sufficientemente apprezzato Falcon 4, è sempre rimasto un settore, per così dire, di nicchia. A fronte di centinaia di sparatutto in prima persona e migliaia di giochi di ruolo e di strategia, i titoli che ci hanno messo al comando di meravigliose macchine volanti si contano sulla punta delle dita. Lo scorso anno, esattamente in questo periodo, Gamesurf recensì per voi un titolo affine a quello in esame oggi, quel Wing Of War che si guadagnò un onesta sufficienza abbondante (6,5). Tornando al presente, grazie ai signori della IR Gurus Interactive, patrocinati da Codemaster (si, quelli di Colin McRae Rally...vi dice nulla, questo nome?), possiamo, ancora una volta, far volare idealmente i nostri computer, al tempo della Seconda Guerra Mondiale.
Nei panni di un soldatino imberbe, che risponde al nome di Crowe, ci troveremo in un periodo non propriamente fortunato per l'aviazione in generale e per gli Stati Uniti in particolare. Il 7 Dicembre dell'anno 1941, segnò, a tutti gli effetti, l'ingresso degli USA nel conflitto mondiale. All'alba di quell'infausto giorno, infatti, aerei e sottomarini giapponesi attaccarono di sorpresa la base marittima di Pearl Harbor, distruggendo più di duecento mezzi e uccidendo circa tremila persone.
Due mesi dopo, anche l'Italia e la Germania entreranno a far parte del conflitto, ma questa, come si dice, è un'altra storia. Per quanto concerne il nuovo titolo patrocinato da Halifax, basti sapere che, nei panni del succitato Crowe, dovremo cercare di limitare i danni alla base prima e saremo quindi impegnati in una serie di missioni via via più impegnative poi, fino al mirabolante finale del quale non sveliamo nulla, onde evitare di svelare la pirotecnica sorpresa.
Al termine della relativamente lunga installazione, saremo chiamati a modificare le (poche) opzioni video disponibili, qualche parametro di controllo et similia. In men che non si dica, ci troveremo nei menù iniziali, curatissimi in ogni loro aspetto con immagini che ricordano da vicino i manifesti di propaganda tanto in voga nel periodo trattato. E' subito tempo di scegliere quale modalità intraprendere come novelli Icaro : dall'Azione istantanea, passando per la Campagna e la Storia e finendo con il multigiocatore. Azione istantanea ci porterà in una sorta di "arena", vincendo la quale, a suon di mitraglietta, sbloccheremo quella successiva e quella dopo ancora, e via così; nella modalità "Campagna", così come in quella "Storia", affronteremo il gioco in un crescente livello di difficoltà e tensione, passando da livelli prettamente "tutorial", atti a farci prendere confidenza con i nostri mostri volanti, fino a concitate situazioni dove solo la nostra abilità alla cloche ci permetterà di riportare a casa l'aereo e la pelle senza diventare dei punta spilli sotto il fuoco dei "musi gialli".
Degna di menzione l'enorme varietà di aeroplani dell'epoca messi a disposizione da HotP, curati e finemente realizzati; all'inizio, come da consolidata tradizione, avremo a disposizione un solo aereo ma, col il proseguo della nostra avventura nei cieli, se ne sbloccheranno numerosi altri. Inoltre, ad ogni missione completata, avremo la possibilità di accedere ad una speciale officina dove comprare potenziamenti delle armi, nuovi motori e quant'altro necessario per personalizzare al massimo il nostro "padrone dei cieli". Come già accennato, gli aerei presenti nel gioco rispondono alla perfezione ai comandi, siano essi provenienti dalla tastiera, da un pad o da un joystick. A differenza di altri simulatori fin troppo realistici, il titolo Codemaster vanta una natura assolutamente arcade e non fa nulla (per fortuna!) per nascondere tale natura. Nella nostra prova, abbiamo scelto il Sidewinder di mamma Microsoft, il quale si è comportato egregiamente. Tutto bello, dunque? Sfortunatamente no. Al di la di un gameplay solido ma pericolosamente troppo simile a se stesso nelle varie missioni, il lato prettamente tecnico di HotP lascia un po' l'amaro in bocca, specie se paragonato agli standard a cui siamo abitutati.
Senza fronzoli, ne chicche particolari, ne effetti video ai quali pare sempre più difficile rinunciare, il prodotto Codemaster assomiglia in maniera preoccupante a titoli usciti, come minimo, dodici mesi fa se non oltre. Anche alzando al massimo il dettaglio, le locazioni di gioco paiono banalmente tutte uguali e poco evocative. Questo non significa necessariamente che il titolo in esame sia insufficiente sul piano visivo; tuttavia, avremmo gradito un maggiore sforzo per quello che riguarda il conteggio dei poligoni e la cura delle texture. Sul fronte audio, si segnalano sound fx apprezzabili, pur non facendo gridare al miracolo. Il titolo è interamente localizzato in Inglese, ma vanta un sistema di sottotitoli estremamente curato. In ultimo, si segnala la modalità multigiocatore, vero fiore all'occhiello di questo titolo, grazie al quale sfidare avversari in carne ed ossa (molto più divertente, rispetto alla IA del computer). Prima di sorvolare il commento finale, si ricorda che HofP è già sugli scaffali mentre leggete queste righe e che, data la sua natura smaccatamente arcade, il gioco si presta ad essere fruito da qualsiasi fascia d'utenza, eccezion fatta per i giovanissimi.
Il genere dei simulatori di volo, nonostante abbia in passato sfornato titoli superbi come, ad esempio, il vecchio e mai sufficientemente apprezzato Falcon 4, è sempre rimasto un settore, per così dire, di nicchia. A fronte di centinaia di sparatutto in prima persona e migliaia di giochi di ruolo e di strategia, i titoli che ci hanno messo al comando di meravigliose macchine volanti si contano sulla punta delle dita. Lo scorso anno, esattamente in questo periodo, Gamesurf recensì per voi un titolo affine a quello in esame oggi, quel Wing Of War che si guadagnò un onesta sufficienza abbondante (6,5). Tornando al presente, grazie ai signori della IR Gurus Interactive, patrocinati da Codemaster (si, quelli di Colin McRae Rally...vi dice nulla, questo nome?), possiamo, ancora una volta, far volare idealmente i nostri computer, al tempo della Seconda Guerra Mondiale.
Nei panni di un soldatino imberbe, che risponde al nome di Crowe, ci troveremo in un periodo non propriamente fortunato per l'aviazione in generale e per gli Stati Uniti in particolare. Il 7 Dicembre dell'anno 1941, segnò, a tutti gli effetti, l'ingresso degli USA nel conflitto mondiale. All'alba di quell'infausto giorno, infatti, aerei e sottomarini giapponesi attaccarono di sorpresa la base marittima di Pearl Harbor, distruggendo più di duecento mezzi e uccidendo circa tremila persone.
Due mesi dopo, anche l'Italia e la Germania entreranno a far parte del conflitto, ma questa, come si dice, è un'altra storia. Per quanto concerne il nuovo titolo patrocinato da Halifax, basti sapere che, nei panni del succitato Crowe, dovremo cercare di limitare i danni alla base prima e saremo quindi impegnati in una serie di missioni via via più impegnative poi, fino al mirabolante finale del quale non sveliamo nulla, onde evitare di svelare la pirotecnica sorpresa.
Al termine della relativamente lunga installazione, saremo chiamati a modificare le (poche) opzioni video disponibili, qualche parametro di controllo et similia. In men che non si dica, ci troveremo nei menù iniziali, curatissimi in ogni loro aspetto con immagini che ricordano da vicino i manifesti di propaganda tanto in voga nel periodo trattato. E' subito tempo di scegliere quale modalità intraprendere come novelli Icaro : dall'Azione istantanea, passando per la Campagna e la Storia e finendo con il multigiocatore. Azione istantanea ci porterà in una sorta di "arena", vincendo la quale, a suon di mitraglietta, sbloccheremo quella successiva e quella dopo ancora, e via così; nella modalità "Campagna", così come in quella "Storia", affronteremo il gioco in un crescente livello di difficoltà e tensione, passando da livelli prettamente "tutorial", atti a farci prendere confidenza con i nostri mostri volanti, fino a concitate situazioni dove solo la nostra abilità alla cloche ci permetterà di riportare a casa l'aereo e la pelle senza diventare dei punta spilli sotto il fuoco dei "musi gialli".
Degna di menzione l'enorme varietà di aeroplani dell'epoca messi a disposizione da HotP, curati e finemente realizzati; all'inizio, come da consolidata tradizione, avremo a disposizione un solo aereo ma, col il proseguo della nostra avventura nei cieli, se ne sbloccheranno numerosi altri. Inoltre, ad ogni missione completata, avremo la possibilità di accedere ad una speciale officina dove comprare potenziamenti delle armi, nuovi motori e quant'altro necessario per personalizzare al massimo il nostro "padrone dei cieli". Come già accennato, gli aerei presenti nel gioco rispondono alla perfezione ai comandi, siano essi provenienti dalla tastiera, da un pad o da un joystick. A differenza di altri simulatori fin troppo realistici, il titolo Codemaster vanta una natura assolutamente arcade e non fa nulla (per fortuna!) per nascondere tale natura. Nella nostra prova, abbiamo scelto il Sidewinder di mamma Microsoft, il quale si è comportato egregiamente. Tutto bello, dunque? Sfortunatamente no. Al di la di un gameplay solido ma pericolosamente troppo simile a se stesso nelle varie missioni, il lato prettamente tecnico di HotP lascia un po' l'amaro in bocca, specie se paragonato agli standard a cui siamo abitutati.
Senza fronzoli, ne chicche particolari, ne effetti video ai quali pare sempre più difficile rinunciare, il prodotto Codemaster assomiglia in maniera preoccupante a titoli usciti, come minimo, dodici mesi fa se non oltre. Anche alzando al massimo il dettaglio, le locazioni di gioco paiono banalmente tutte uguali e poco evocative. Questo non significa necessariamente che il titolo in esame sia insufficiente sul piano visivo; tuttavia, avremmo gradito un maggiore sforzo per quello che riguarda il conteggio dei poligoni e la cura delle texture. Sul fronte audio, si segnalano sound fx apprezzabili, pur non facendo gridare al miracolo. Il titolo è interamente localizzato in Inglese, ma vanta un sistema di sottotitoli estremamente curato. In ultimo, si segnala la modalità multigiocatore, vero fiore all'occhiello di questo titolo, grazie al quale sfidare avversari in carne ed ossa (molto più divertente, rispetto alla IA del computer). Prima di sorvolare il commento finale, si ricorda che HofP è già sugli scaffali mentre leggete queste righe e che, data la sua natura smaccatamente arcade, il gioco si presta ad essere fruito da qualsiasi fascia d'utenza, eccezion fatta per i giovanissimi.