Hidden & Dangerous 2
di
Ho bisogno di armi, tante armi.
Arrivati a selezionare l'armamento per i singoli componenti della squadra ci potremmo sentire un po' sperduti. Le armi sono divise in leggere medie e pesanti, avremo poi gli esplosivi ed infine gli oggetti vari.
In un primo momento potrebbe non essere semplice decidere cosa dare e a chi (consigliamo la lettura del manuale, molto esaustivo da questo punto di vista) anche perché oltre al tipo di arma dovremo prendere anche il proiettile adatto, pena il rischio di trovaci "a secco"
A nostra disposizione vari tipi di fucili, mitragliatrici, pistole, granate appartenenti all'Alleanza, con la possibilità di prendere le armi nemiche sul campo dai soldati che abbiamo freddato. Tutte le armi sono ben ricostruite e i programmatori non sono lasciati andare a voli di fantasia, ma si sono attenuti alla realtà storica del tempo. Per i più pigri c'e' la possibilità di selezionare il ruolo del soldato: a quel punto gli verrà assegnato l'equipaggiamento più consono. Per quelli ancora più pigri vi è anche un tasto che equipaggia automaticamente tutta la squadra in una botta sola. Inutile dire che queste ultime due scelte saranno preferibili solo all'inizio. Continuando nel gioco la soluzione migliore sarà sempre quella di scegliere noi "cosa dare a chi".
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Pronti per il lancio...... Buttarsi!!
Arrivati sul campo di battaglia non potremo fare a meno di lodare i ragazzi della Illusion. I teatri di battaglia risultano ben studiati e adatti ad una moltitudine di "approcci". Raramente ci troveremo a dover percorrere una via prestabilita per arrivare a finire la missione, sia per quanto riguarda l'approccio al nemico, sia per quanto riguarda la pianificazione degli attacchi e delle strategie. Ugualmente gli ambienti non ci permetteranno di irrigidirci su una sola strategia "universale". Combattimenti all'aperto, al chiuso, contro nemici esposti, dietro trincee o su torrette, armati di semplici pistole o mitragliatori o fucili da cecchino, a piedi o su mezzi; tutti questi elementi, combinandosi con una certa dose di sapienza, ci offrono scenari sempre vari.
Anche la realizzazione degli ambienti è ben strutturata, plausibile e senza eccessi di semplificazioni.
Un occhio alla realizzazione
L'elemento che prima di tutto ci colpisce è l'aspetto grafico e qui la Illusion ha fatto un lavoro molto buono, non perfetto ma molto buono. Strutture ben studiate, personaggi ben disegnati, textures curate e in tono col periodo storico in esame; purtuttavia vi sono alcune pecche o per meglio dire "aspetti che arvemmo voluto fossero più curati". Un primo appunto va fatto per alberi e cespugli: le chiome sono delle semplici textures 2d e si nota molto, inoltre lo stacco delle fronde con il cielo è molto marcato dando uno sgradevole effetto, soprattutto in visuale prima persona e col fucile da cecchino (sarebbe bastata una minima limatura per migliorare sensibilmente l'effetto visivo). Un altro appunto s'ha da fare per il fattore luci: benché vi siano molti punti di luce, in alcune mappe, le ombre non sono calcolate tenendone conto, al punto che sotto un faro la nostra ombra si allungherà alla nostra destra (impossibile, direte voi). Altra nota, ahimè, un po' stonata, se non proprio dolente, è l'interazione con l'ambiente circostante. Gli interruttori che potremo utilizzare sono pochi, e spesso non serviranno a spegnere le luci, queste d'altra parte resisteranno ad una sventagliata di mitra senza riceverne il benché minimo danno (permettetemi, ma questo particolare in questo genere di gioco è veramente importante, se si vuole sfuggire allo sguardo nemico). Sugli altri oggetti, tolto qualche specifica tipologia (barili, cisterne di carburante), i nostri colpi non sortiranno effetto.
A fronte di queste pecche bisogna comunque riconoscere che per i fini puri e semplici del gioco è stata prestata grande attenzione ad altri fattori (sparare attraverso una porta in legno o una tenda ci permetterà di colpire il nemico ma farà un danno minore, ad esempio) proprio per questo una maggior cura avrebbe aumentato ancora di più il coinvolgimento.
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