Highwater, annaspare sul più bello – Recensione PC
La recensione della placida avventura di Demagog Studio, un viaggio post-apocalittico attraverso i flutti che gioca le sue carte migliori un po’ troppo in fretta
Highwater è un po’ come l’animazione per adulti, che cela dietro immagini colorate e apparentemente innocenti temi maturi, satira e dilemmi etici che difficilmente troviamo in altri media; occorre una certa arte per far funzionare la baracca, ma questo è un altro discorso. Nel caso della produzione Demagog Studio e Rogue Games, le vivaci tinte acquerello e i modelli dei personaggi fortemente stilizzati contornano un setting post-apocalittico, in cui una catastrofe ambientale ha sommerso il mondo nelle acque contaminate e i pochi isolotti che ancora si ergono dai flutti non sono che i tetti dei grattacieli di una civiltà ormai alla deriva. I pochi sopravvissuti vivono alla meglio con i pochi scarti che riescono a trovare, ma è rimasto un centro abitato, Alphaville, in cui l’umanità prospera, e sta per abbandonare il pianeta alla volta di Marte. Il protagonista della storia, Nikos, e i suoi amici si mettono in viaggio per salire a bordo di uno degli ultimi razzi diretti verso il pianeta rosso, dove una nuova vita li attende.
La breve avventura (si porta a termine in 5-6 ore, extra compresi) è scandita da lunghi viaggi in barca, in cui succede ben poco, al di là dei rari atolli su cui è possibile approdare in cerca di collezionabili e oggetti consumabili. L’obiettivo del team di sviluppo sembra essere stato quello di lasciar respirare il giocatore, di fargli vivere ogni momento di gioco come se fosse l’ultimo, ma con fare speranzoso, senza rancore per lo stato in cui versa il pianeta, accompagnati dalla radio e dal suo presentatore che trasmettono una scaletta variegata, di spessore e decisamente insolita (azzarderei che da sola vale il prezzo del biglietto NdR). Non c’è neanche molto da vedere, se non acqua a perdifiato, qualche palazzo diroccato e vegetazione incolta e mutata, però è una sensazione piacevole, quasi da road movie, e il ritmo frizzante delle prime battute aiutano a rimanere interessati alla vicenda.
Non mancano critiche tutt’altro che velate alla società e alla sua classe dirigente, anche nei brani musicali, con battute simpatiche all’inizio ma che si fanno via via più invadenti e un pelo patetiche nel tentativo di risultare “graffianti”. Un problema che coinvolge l’intero sistema narrativo. Come già anticipato, il gioco parte alla grande, con capitoli che si susseguono rapidamente e propongono contesti sempre diversi e intriganti, anche a livello di gameplay (perché il gioco è pure uno strategico, maggiori dettagli a seguire), tuttavia capitola nella seconda metà della campagna, con dialoghi stanchi, frettolosi, dissolvenze monche e in generale uno sviluppo precipitoso e poco pulito, che si chiude con un finale pigro e buttato lì, senza cerimonie. Un tonfo veramente inglorioso per un’opera presentatasi così bene ma che non sa più che pesci prendere arrivati ad un certo punto. Peccato.
Prima del collasso intellettuale però Highwater appassiona anche per le semplici e ben congegnate meccaniche da SRPG. Niente level up o incontri casuali, ogni match è orchestrato ad hoc, e questo consente di creare scenari simili a piccoli enigmi, in cui muovere le proprie unità in una certa sequenza per assicurarsi la vittoria con le poche risorse a disposizione. Nulla di troppo elaborato, ma abbiamo apprezzato lo stimolo, merito anche di un cast piuttosto interessante da guidare in battaglia, tra fotocamere per bloccare le azioni nemiche e canne da pesca per trascinare i malcapitati nel baratro. Purtroppo, pure qui all'approssimarsi dell’epilogo gli scontri si fanno progressivamente più “stupidi” e simili tra di loro, fattore che fiacca ulteriormente il gioco, che si trascina sulla linea di arrivo. Finché funziona però diverte e questo è vero per un buon due terzi dell’avventura.
Prestazioni solide e tempi di caricamento pari a zero (il titolo dopotutto ha origini su mobile), ma vorremmo segnalare uno spiacevole inconveniente con la telecamera. In pratica a seconda dell’angolazione con cui si “entra" nei filmati può capitare che parte dei personaggi restino fuori dall’inquadratura, facendo perdere alcune vignette; succede di rado ma non è bello perdersi pezzi di dialoghi. E a proposito di dialoghi, impedire al giocatore di controllarne il flusso nel 2024 è abbastanza criminale; si scherza, ma chi legge troppo rapidamente (come il sottoscritto) o troppo lentamente di sicuro non la troverà una soluzione consona.