Hitman: Codename 47
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Un assassino, comunque, non é nulla senza un buon arsenale a disposizione: inizialmente potremo scegliere tra un numero piuttosto limitato di armi, destinate però ad aumentare in maniera sostanziale di pari passo con l'avanzamento tra le varie missioni. La scelta dell'armamento é fondamentale, visto che sarà necessario, spesso, utilizzare l'arma giusta al momento giusto
La filosofia che permea il gioco, infatti, é quella dell'essenzialità: entrare, eseguire e uscire, possibilmente senza farsi notare. E' qui che vengono in aiuto, oltre alle pistole di varia forma e calibro, a mitraglieri e fucili di assalto, armi meno convenzionali per chi é abituato a estenuanti sessioni di "frag", quali il coltello o la corda di pianoforte, letali e silenziosi compagni, indispensabili per l'assassino moderno!
MISSIONE ACCETTATA
Non che sia possibile scegliere tra varie missioni, beninteso: Hitman si presenta in maniera assai lineare e potremo affrontare le missioni solamente in sequenza. La trama, infatti, prevede solamente due stati: successo o fallimento. Nel secondo, malaugurato caso, non avremo altra scelta che ripeterla dall'inizio, mancando una qualsiasi implementazione di un motore dinamico in grado di variare la storia a seconda degli eventi. Non é questo, comunque, un difetto sostanziale: si tratta, piuttosto, di una scelta di impostazione ben precisa
Tornando al gioco vero e proprio, non appena avremo scelto le armi da utilizzare per la missione, verremo catapultati nel mondo tridimensionale del gioco. Controlleremo il nostro cattivissimo alter ego grazie a una visuale in terza persona, che inquadrerà perennemente il protagonista da dietro, in posizione "mezzobusto". Non si tratta, quindi, di un metodo di controllo "alla Tomb Raider", ormai abusatissimo. Piuttosto, vista anche la possibilità di utilizzare il mouse per il classico "freelook", possiamo dire che ci troviamo dinnanzi a un motore non troppo dissimile da quello visto nel mai troppo lodato Heretic II: l'unica differenza, in questo caso, é che osserveremo sempre il nostro protagonista da un punto di visuale posto appena dietro le sue spalle
La filosofia che permea il gioco, infatti, é quella dell'essenzialità: entrare, eseguire e uscire, possibilmente senza farsi notare. E' qui che vengono in aiuto, oltre alle pistole di varia forma e calibro, a mitraglieri e fucili di assalto, armi meno convenzionali per chi é abituato a estenuanti sessioni di "frag", quali il coltello o la corda di pianoforte, letali e silenziosi compagni, indispensabili per l'assassino moderno!
MISSIONE ACCETTATA
Non che sia possibile scegliere tra varie missioni, beninteso: Hitman si presenta in maniera assai lineare e potremo affrontare le missioni solamente in sequenza. La trama, infatti, prevede solamente due stati: successo o fallimento. Nel secondo, malaugurato caso, non avremo altra scelta che ripeterla dall'inizio, mancando una qualsiasi implementazione di un motore dinamico in grado di variare la storia a seconda degli eventi. Non é questo, comunque, un difetto sostanziale: si tratta, piuttosto, di una scelta di impostazione ben precisa
Tornando al gioco vero e proprio, non appena avremo scelto le armi da utilizzare per la missione, verremo catapultati nel mondo tridimensionale del gioco. Controlleremo il nostro cattivissimo alter ego grazie a una visuale in terza persona, che inquadrerà perennemente il protagonista da dietro, in posizione "mezzobusto". Non si tratta, quindi, di un metodo di controllo "alla Tomb Raider", ormai abusatissimo. Piuttosto, vista anche la possibilità di utilizzare il mouse per il classico "freelook", possiamo dire che ci troviamo dinnanzi a un motore non troppo dissimile da quello visto nel mai troppo lodato Heretic II: l'unica differenza, in questo caso, é che osserveremo sempre il nostro protagonista da un punto di visuale posto appena dietro le sue spalle