Hitman Contracts
di
Simone 'C.D.' Bianchini
Il tutto però molto all'acqua di rose in verità. Quando non sarete impegnati in qualche conflitto a fuoco passerete molto tempo a vagare per corridoi camuffato da macellaio o da cameriere, piuttosto che schiacciato contro un muro a mangiare serpenti. Stordire un personaggio non giocabile e prenderne in prestito il vestiario è il massimo della mimesi concessa e si tratta di una operazione da ripetere ad intervalli regolari, dal momento che in uno slancio di onniscienza 47 è in grado di percepire su quale obiettivo si stiano concentrando le guardie ed eventualmente se la copertura sia saltata, portandone a conoscenza il giocatore per mezzo di appositi messaggi nella parte alta dello schermo. Inoltre durante le fasi giocabili non esistono avvisaglie del fatto che si è appena penetrati nel perimetro sensoriale del nemico od un qualche indicatore che permetta di valutarne il livello di attenzione nei confronti del proprio personaggio. O meglio uno ci sarebbe, ma entra in azione così vicino al nemico da poterne osservare la qualità delle texture, ergo.
Questa carenza unita al comportamento vagamente incomprensibile di alcuni civili, che spesso e volentieri scappano a gambe levate in preda al panico di fronte alla nostra presenza a prescindere dal guardaroba o dal possesso di armi facendo levare alcuni dubbi sull'effettiva qualità delle routine di intelligenza artificiale che ne determinano il comportamento, spesso mortifica il giocatore dedito allo spionaggio, rendendo contemporaneamente il gioco decisamente ostico ai livelli di difficoltà più alti dove la potenza di fuoco, il numero e l'accuratezza degli avversari si fa più consistente mettendo a rischio la vita del nostro alter ego in caso di schermaglia armata imprevista. Per il resto H:C, se preso in considerazione come sparatutto tridimensionale, fa il suo sporco lavoro. Anzi, talvolta si rivela inaspettatamente appagante e lateralmente intrattenitivo. Data la pregevole varietà dell'arsenale a propria disposizione (doppie pistole, mitragliatori, fucili, bombe telecomandate, mannaie, stecche da biliardo, ce n'e' abbastanza per un buon episodio dell' A-Team) la stratosferica complessità dei vastissimi scenari e la possibilità di interagire con un numero elevatissimo di elementi del fondale (oggetti da fare a pezzi, ma anche da utilizzare come armi improprie) stimola a più riprese la fantasia del giocatore che, ancora una volta, è libero di architettare questa o quella trappola, sfruttare quell'interruttore per influenzare il comportamento degli NPC o mettere a ferro e fuoco tutto quanto, dopo una stressante giornata di lavoro.
La chiave di lettura di un F/TPS come questo terzo Hitman è la customizzabilità dell'esperienza elettroludica che lo avvicina a titoli dall'elevata qualità come Goldeneye o Deus Ex, riportandone alla mente del giocatore le intense emozioni. Sovente a muovere la mano (armata) del giocatore non è unicamente la ricerca della progressione a tutti i costi, per accedere all'ambientazione successiva o accaparrarsi l'ennesima cutscene (comunque di ottima qualità considerando lo stampo cinematografico deall'opera) ma semplicemente il desiderio di esplorare ogni anfratto di questa o quella locazione, sperimentando quanto il gameplay è in grado di offrirci. Non senza ottenere gradite sorprese ed un generale senso di meraviglia di fronte ad alcune reazioni del giocattolo ai nostri stimoli. Non presentando rilevanti novità dal punto di vista del motore grafico, di fatto molto simile a quanto presentato nel 2002, IO ha pensato di ottimizzare la propria tecnologia nel senso di una intensificazione dell'atmosfera ora più cupa ed oppressiva.
Hitman Contracts
8
Voto
Redazione
Hitman Contracts
Hitman contract non fallisce in quelli che erano i suoi propositi. Riportare alla luce e rimodernare parzialmente, se non altro dal punto di vista audiovisivo, un'esperienza di gioco collaudata in grado di soddisfare le aspettative dei fan. Quelli che hanno apprezzato i precedenti episodi lo ameranno, tutti gli altri si ritroveranno fra le mani un notevole sparatutto corrotto con elementi stealth caratterizzato da una notevole libertà d'azione e da ingenti dosi di adrenalina. Prima di recarvi dal vostro negoziante di fiducia però fatevi due conti, perché H:C potrebbe rimanervi sul groppone, se non tollerate un certo tipo di atmosfera, decisamente adulta per il livello di violenza esibito, l'efficacia audiovisiva della stessa, le continue allusioni sessuali ed i contenuti generalmente adulti.