Hitman: World of Assassination

di Tommaso Alisonno
Dopo svariati capitoli spalmati su molteplici generazioni di piattaforme, é arrivato ora il momento anche per l'Agente 47 di ricevere un Reboot della sua saga: parliamo naturalmente di Hitman, che in questa nuova incarnazione “ripulisce” il suo nome rinunciando anche al sottotitolo World of Assassination. Nel tutorial, ambientato 20 anni prima del gioco vero e proprio, facciamo dunque conoscenza con un giovane Agente 47 che dalla Romania e da un passato che non ricorda si reca alla sede della ICA per addestrarsi (ulteriormente) come assassino, facendo tra l'altro conoscenza col suo agente di supporto Diana Burnwood.

Il tutorial si compone essenzialmente di due missioni, la prima delle quali andrà affrontata due volte: in modalità “guidata” – un tutorial vero e proprio in cui ci viene indicato cosa fare e dove farlo – e in modalità “libera”, in cui potremo sperimentare vari approcci. La seconda missione costituirà invece il test finale, e in quanto tale presenterà uno scenario già di per sé libero; superata questa incombenza, l'Agente 47 potrà scegliere la sua destinazione tra una serie di locazioni sparse per il mondo: il gioco é organizzato ad episodi ed al momento del lancio é disponibile unicamente quello Parigino, mentre gli altri arriveranno nei prossimi mesi.



Per chi non conoscesse il concept di Hitman, parliamo di un titolo in terza persona fortemente incentrato sullo stealth: lo scopo di ciascuna missione é quello di assassinare uno o più bersagli e poi abbandonare la locazione, possibilmente senza allertare le guardie, uccidere innocenti o destare sospetti in altro modo. Per raggiungere il suo obiettivo l'Agente 47 avrà a disposizione una vastissima gamma di possibilità: potrà accoppare i bersagli con un proiettile sparato da una pistola silenziata o dalla lunghissima distanza con un fucile da cecchino, garrottarli con il cavo di fibra, pugnalarli, martellarli, avvelenarli, farli cadere da una balaustra, schiacciarli con un grosso peso e così via.

Una caratteristica chiave é il fatto che le locazioni saranno solitamente molto popolate: volendo prendere ad esempio quelle finora visionate, nel tutorial dovrete colpire un bersaglio a bordo di una nave da crociera durante un ricevimento, nella missione d'esame un VIP difeso da un manipolo di militari e nello scenario Parigino i due anfitrioni di una serata di gala. Particolarmente importante risulta pertanto la possibilità di cambiarsi d'abito durante la missione, fingendosi così cameriere, cuoco, agente della security, operaio o quant'altro, fino a sostituirsi a un VIP o – perché no? – al bersaglio stesso dopo averlo eliminato. L'abito “giusto” può essere un vero e proprio passe-partout, garantendovi accesso libero a moltissime locazioni – e semplificandovi incredibilmente la vita.



Ciò non di meno la vera sfida di Hitman non é tanto l'eliminazione dei bersagli quanto la possibilità di raggiungere l'obiettivo in vari modi e per questo motivo ciascuno scenario può essere ripetuto quante volte si vuole: non a caso ogni missione presenta numerose “Sfide” (appunto) in cui si chiede al giocatore di svolgere determinate azioni. Queste sfide sono addirittura obbligatorie nella modalità “escalation”: una serie di missioni successive in cui le condizioni di vittoria si fanno via via più complesse.

Il gioco propone inoltre la possibilità, già vista in altri capitoli del brand, di realizzare i propri Contratti, ossia missioni personalizzate in cui potrete cambiare i bersagli, decidere la modalità d'assassinio e poi proporle agli altri giocatori. Chi l'ha detto, infatti, che il bersaglio dell'assassino debba essere necessariamente il proprietario dello yacht? Magari un cameriere potrebbe essere una spia infiltrata, un meccanico potrebbe avere delle pendenze in sospeso o un membro della security essere in collusione con la mafia…

L'anima stealth del gioco é anche enfatizzata dal sistema di controllo, il quale si basa essenzialmente sull'attivazione di icone su schermo e sulla gestione dell'inventario, rivelando invece dei limiti notevoli nel momento in cui l'azione si fa accesa: Hitman non é un FPS o un gioco prettamente d'azione e quando cominciano a volare le pallottole l'Agente 47 può sperare di cavarsela solo contro pochi nemici o battendo in ritirata strategica. Tra le altre frecce al suo arco citiamo anche l' “Istinto”, ossia la possibilità di individuare nemici e bersagli anche attraverso i muri in una sorta di slow motion: a primo acchito questa può sembrare una semplificazione notevole, ma la quantità di persone presenti nella locazione é spesso tale che diversamente individuare e seguire il bersaglio sarebbe veramente arduo.



Tecnicamente il gioco ha un buon impatto e tante chicche, ma anche qualche limite. Cominceremo col dire che la realizzazione degli ambienti é veramente notevole: già le locazioni del tutorial hanno un'estensione e una flessibilità decisamente appaganti, mentre la villa di Parigi é semplicemente enorme. Il tutto é ben strutturato e ottimamente testurizzato. L'impatto coi modelli é gradevole, ma si ha l'impressione che con la distanza la qualità scali veramente tanto: il motivo é probabilmente da ricercare nella quantità di modelli spesso presenti su schermo e nella necessità di limitare il più possibile i cali di frame-rate.

Nulla da eccepire per il comparto audio: per la maggior parte del tempo sarete accompagnati dal sonoro ambientale, ma le musiche del gioco si attiveranno in ogni situazione “critica”, come un assassinio, un combattimento o una fuga. Il gioco é interamente doppiato in Inglese e sottotitolato in Italiano. A margine segnaliamo qualche piccola “sbavatura” in fase di revisione: per fare un esempio, ad un certo punto abbiamo assistito a una telefonata tra il nostro bersaglio e un altro personaggio, col piccolo problema che la persona all'altro lato della cornetta era stata uccisa (da noi) pochi minuti prima.

Sulla natura episodica del prodotto sono state avanzate numerose polemiche: in effetti non é errato affermare che per superare il tutorial e la missione di Parigi, specie se avete già esperienza del brand o in generale dei titoli stealth, potrebbe bastare una serata di gioco intensiva. Come s'é detto, però, Hitman é strutturato in modo che ogni missione possa e debba essere rigiocata più volte, sperimentando differenti approcci, superando sfide e sbloccando feature prima precluse. Se a questo si accostano i contratti creati dai giocatori, ciascuno scenario assume spesso tinte ben differenti.

D'altro canto é parimenti vero che, gira che ti gira, al momento le mappe disponibili sono di fatto solo tre, delle quali solo una veramente grossa, e che pertanto alla lunga i segreti che queste hanno da offrire cominceranno a scarseggiare, ma non bisogna dimenticare che alla distribuzione episodica corrisponde anche un pagamento dilazionabile. Per quanto riguarda la storia di supporto, questa si riassume in filmati, dialoghi e cinematiche tra una missione e l'altra e influenza il gameplay in maniera minima.

Ad ogni modo, il lavoro svolto da Io Software é certamente soddisfacente: decidete però voi se volete scendere già in pista con questo primo episodio o se preferite attendere il pacchetto completo.