Homeworld 2

di Manuel 'MaD' Orrù

Homeworld, uscito agli inizi del 2000 per opera della Sierra, rappresenta il primo esempio (pienamente riuscito) di strategico in tempo reale ad utilizzare un motore completamente in 3D: i protagonisti del gioco erano la razza degli Hilgariani, i quali, dopo aver costruito una astronave autosufficiente, la "Pride of Hilgara", si erano lanciati nella ricerca del loro pianeta di origine, riuscendo infine, dopo innumerevoli peripezie, a trovarlo e a porlo sotto il proprio controllo. Alla fine del 2003, la Sierra ci propone un nuovo capitolo della saga di Homeworld: sviluppato sempre da Relic (capitanati dal genio di Alex Garden), Homeworld 2 cerca di rinverdire i fasti del suo predecessore grazie a un mix di grafica spettacolare e azione di gioco appassionante. Ci riuscirà? Continuate a leggere e lo saprete...



Visto il successo del suo predecessore, anche per Homeworld 2 si è scelto di riproporre un motore di gioco completamente in 3D: questa scelta presenta sicuramente dei pregi sia sotto il profilo della spettacolarità dell'aspetto grafico, sia per il completo controllo della telecamera, perfettamente asservibile allo scopo di creare una visuale di gioco personalizzata dall'utente. Ciononostante, storicamente si può notare che l'uso del 3D negli strategici ha portato ad una complicazione del sistema di controllo e, soprattutto, ad una maggiore confusione quando sono presenti sullo schermo un gran numero di unità. La Relic ha cercato di porre rimedio a queste difficoltà in più modi: in primo luogo alla visuale "standard" di gioco ne viene affiancata un'altra "tattica" (la visuale dei sensori), in cui le unità vengono contrassegnate con dei simboli al fine di aumentare la visibilità e capire effettivamente qual è la posizione delle unità stesse con una precisione maggiore; il passaggio dalla visuale standard, con la quale potrete comunque gustarvi la spettacolarità delle battaglie, a quella tattica, più comoda per impartire gli ordini alle unità e per analizzare la situazione, avviene rapidamente con una semplice pressione della barra spaziatrice.
Il secondo espediente escogitato dagli sviluppatori si annida, invece, più profondamente nel gameplay.

In Homeworld 2, si è ridotto drasticamente la microgestione delle singole unità, a favore di un approccio orientato ai gruppi; di conseguenza, per ben gestire le proprie unità, sarà di fondamentale importanza assegnarle a degli squadroni, magari impostando una delle formazioni disponibili per poi memorizzare il tutto in uno dei gruppi richiamabili con i tasti numerici.
Una caratteristica che differenzia Homeworld 2 dalla maggior parte degli altri strategici presenti sul mercato è la profonda specializzazione delle unità: tutte le unità, dai caccia disponibili fin dalle prime missioni, agli incrociatori che saranno disponibili più avanti nel gioco, hanno la stessa importanza se usati nel giusto contesto, in quanto ognuna di esse ha i propri pregi e difetti e rende meglio nello scontro con un certo tipo di unità nemiche. Questo implica che non sarà possibile costruire solamente le unità più avanzate, anche per una oggettiva carenza di risorse, ma sarà necessario mantenere sempre una composizione equilibrata per la vostra flotta e usare le unità giuste a seconda delle circostanze e degli avversari che si troveranno ad affrontare. Sono comunque presenti dei limiti al supporto delle astronavi, che vi impediranno di costruire un numero troppo elevato di astronavi di un particolare tipo, obbligandovi a differenziare la produzione per sopravvivere agli assalti in massa dei nemici.