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La gloriosa vita degli strategici in tempo reale pareva essere arrivata al capolinea. L'uscita di Tiberian Sun, che si sperava desse nuovo vigore alla categoria, é stata, almeno per chi scrive, una delusione totale: un gioco discreto e nulla più, che proponeva per l'ennesima volta il classico schema trito e ritrito "accumula risorse-costruisci tonnellate di unità-distruggi tutto". La mancanza di idee, di spunti originali e anche, diciamolo, della voglia di "rischiare" avevano portato ultimamente ad un'incredibile proliferazione di cloni più o meno validi, che sembravano aver sancito l'inizio del declino definitivo di un genere che, nel corso degli ultimi anni, pure aveva saputo stupire e divertire pubblico e critica senza (quasi) mai annoiare. Fortunatamente (e finalmente!) qualcuno ha avuto il coraggio di andare un poco oltre le convenzioni e gli schemi prefissati. Questo "qualcuno" é la Relic Entertaiment che, spiazzando tutti, ci propone un rts completamente tridimensionale ambientato nelle profondità dello spazio. Preparatevi ad affrontare un viaggio lungo, periglioso e pieno di insidie, sorprese e colpi di scena. Basterà a dare nuova linfa vitale al genere?
UN MILIONE DI ANNI FA O FORSE DUE..
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Per prendere confidenza con i comandi basilari vi consiglio di perdere almeno mezz'oretta con l'ottimo tutorial incluso nel gioco.

"Sono un abitante del pianeta Kharak. La storia del nostro passato su questo pianeta é relativamente breve: dai documenti che abbiamo é impossibile andare oltre a 1300 anni fa. La natura aspra e selvaggia del pianeta ha da sempre alimentato dei miti che palavano di luoghi in cui la semplice sopravvivenza non fosse un'impresa così ardua. Ma erano solo miti. O almeno lo sono stati fin quando i progressi scientifici hanno permesso di rilevare che il nostro DNA era completamente diverso da quello di tutte le forme di vita organica presenti su Kharak: era chiaro che la nostra specie fosse relativamente giovane nella sua presenza sul pianeta. Il modo e le ragioni che fecero arrivare i nostri avi sul pianeta sono sempre stati alla base di aspre contese politico-religiose: i clan erano perennemente in guerra. Tuttavia l'età delle esplorazioni orbitali ci ha fornito ulteriori prove della nostra estraneità al pianeta: i primi astronauti hanno riferito di strani relitti in orbita intorno a Kharak. Il loro studio ha dato un notevole impulso alla tecnologia costruttiva e nel contempo ha gettato nuove ombre e domande sul nostro misterioso passato
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Un gran gioco senz'altro, in generale. Il nuovo termine di paragone per la categoria, in particolare. Tutto, davvero tutto è curato fin nei minimi dettagli per rendere l'esperienza giocosa il più possibile immersiva ed intensa. Dopo pochi minuti comincerete a prendere a cuore le vicende di questo travagliato popolo che vaga per l'ignoto alla ricerca delle proprie radici. E una volta tanto la parte tecnica rende giustizia alla storia ed alle potenzialità del prodotto. Ma è la giocabilità il vero punto di forza di Homeworld. Il sistema di comandi semplice, preciso ed efficace consentirà a chiunque di padroneggiare le astronavi in breve tempo e senza tentennamenti o amnesie. La completa tridimensionalità offre sfide a livello tattico come (quasi) mai si era visto negli rts. Peccato solo per la pressoché nulla differenziazione delle due fazioni. Ma poco importa. Se amate gli strategici real-time lasciate perdere i vari Tiberian Sun e fatevi catturare dalla bellezza e dalla profondità di questo piccolo gioiello di programmazione. Se non vi attira il genere, provatelo ugualmente: vi assicuro che non vi ci staccherete fino a quando non sarete finalmente riusciti a tornare a Hiigara, il vostro nuovo pianeta natale.

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