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di Redazione Gamesurf
Nel 1106 abbiamo mandato in orbita un sofisticatissimo radar, per cercare nello spazio altre carcasse di astronavi. Ma, a causa di un errore di puntamento, il radar si é voltato verso la superficie di Kharak, che é stato analizzato con un dettaglio senza precedenti. Così abbiamo scoperto i resti di un'antichissima città, in un zona dove in teoria non ci sarebbe dovuto essere nulla. Gli esploratori hanno rilevato che la città era stata edificata dentro i resti di un'immensa ed avanzatissima astronave. Questo ha dato nuovo vigore alle ricerche ed in un arco di tempo relativamente breve siamo stati in grado di avventurarci nella galassia. Ma per andare dove? Poi, un gruppo di archeologi ha fatto la scoperta definitiva: un blocco di pietra nera su cui era incisa una mappa stellare che identificava con precisione il nostro pianeta natale: Hiigara. Da quel momento tutti gli sforzi sono stai impiegati per costruire un'astronave madre che ci avrebbe permesso di tornare su Hiigara. Ora, dopo tanti sacrifici, di uomini e di mezzi, siamo finalmente pronti a partire..."

IL PRIMO IMPATTO
Affascinante vero? Questo é un sunto (molto sunto) delle 40 pagine di briefing-storico tecnico presenti sul manuale. Ovviamente non sono indispensabili per poter giocare, tuttavia vi consiglio di darci una letta perché sono davvero ben scritte e vi aiuteranno a calarvi ancora di più nell'atmosfera. Già il fatto che la parte sul background del gioco occupi più di un terzo del manuale la dice lunga sulla cura che é stata riposta per offrire un'ambientazione verosimile ed immergere il giocatore nella storia. Inoltre, prima di gettarvi nella mischia ed affrontare la campagna, é consigliabile dedicare ulteriore tempo all'addestramento. Molto ben fatto, vi permetterà di impratichirvi con i comandi basilari del gioco e prendere dimestichezza con le procedure di movimento e di attacco che sono decisamente diverse dai canoni cui eravamo abituati. Il primo impatto con l'interfaccia lascia infatti abbastanza stupefatti. Niente più foreste, oceani o scenari post-atomici, ma solo lo spazio che circonda e sembra inghiottire le nostre astronavi, dandoci quasi una sensazione di totale precarietà e vulnerabilità. Il sistema di telecamere e di rotazione é ingegnoso e funzionale al tempo stesso: é possibile non solo ruotare a piacimento le telecamere, in tutte le direzioni, ma anche ingrandire e rimpicciolire la visuale. La qual cosa si rivela fondamentale per poter passare velocemente da una vista d'insieme ad una magari più ravvicinata durante i combattimenti. E' naturalmente possibile (e in certi casi direi indispensabile) agganciare la visuale a uno o più mezzi in particolare: in questo modo la rotazione e lo zoom avranno come centro proprio i velivoli selezionati